Autoalimentazione nel motore diesel: rischi e come intervenire

Autoalimentazione (runaway) nei motori diesel: riconoscere i sintomi, intervenire in sicurezza e prevenire il rischio con manutenzione di turbocompressore, olio e ventilazione basamento

Autoalimentazione nel motore diesel: rischi e come intervenire
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Giorgio Colari
Pubblicato il 24 ott 2025

Immagina di essere al volante della tua auto e, all’improvviso, il motore inizia ad accelerare senza alcun comando da parte tua. Il rumore diventa assordante, una nube di fumo si solleva dal cofano e, nonostante i tuoi tentativi di intervenire, il veicolo sembra aver preso il controllo. Questo scenario inquietante è la manifestazione di un fenomeno tanto raro quanto pericoloso, noto come autoalimentazione o, in gergo tecnico, runaway. Un rischio silenzioso ma devastante che può colpire i motori diesel, portandoli a funzionare e accelerare autonomamente, anche dopo aver girato la chiave di spegnimento, fino a provocare danni meccanici irreparabili.

Quando si verifica il fenomeno

Quando si verifica l’autoalimentazione, il motore diesel inizia a bruciare combustibili alternativi – in particolare olio motore o vapori provenienti dal basamento – ignorando completamente i comandi del conducente. In questa condizione, il propulsore può raggiungere regimi di rotazione elevatissimi, ben oltre i limiti di sicurezza, innescando una spirale distruttiva che spesso culmina in gravi guasti meccanici.

Alla base di questo fenomeno vi è la particolare progettazione dei motori diesel. A differenza dei motori a benzina, i diesel regolano la potenza e il numero di giri esclusivamente tramite la quantità di carburante iniettato, non essendo dotati di una valvola a farfalla che limiti l’aria aspirata. Se, per una ragione qualsiasi, nell’aspirazione finiscono sostanze infiammabili – come olio motore proveniente da guarnizioni danneggiate del turbocompressore o vapori dal basamento – il motore trova da solo il “carburante” necessario per continuare a funzionare, senza alcun controllo da parte dell’utente.

Le cause più frequenti di runaway sono legate all’usura di componenti chiave. Un turbocompressore con tenute compromesse può lasciare filtrare olio motore nell’aspirazione; livelli d’olio eccessivi nel circuito di lubrificazione possono facilitare il passaggio di olio verso la camera di combustione; problemi al sistema di ventilazione basamento possono favorire l’ingresso di vapori infiammabili nel motore. In rari casi, anche vapori esterni possono essere aspirati accidentalmente nell’unità motrice, innescando il fenomeno.

La prevenzione serve

La prevenzione resta l’arma più efficace contro l’autoalimentazione. Una manutenzione attenta e regolare del turbocompressore, il controllo costante dei livelli di olio motore, l’ispezione del sistema di ventilazione basamento e il monitoraggio di eventuali consumi anomali sono azioni fondamentali per ridurre il rischio. I veicoli industriali, più esposti a queste problematiche, sono spesso dotati di valvole d’emergenza per interrompere l’aspirazione dell’aria, mentre sulle automobili stradali tali dispositivi sono rari.

Se dovessi trovarti a fronteggiare una situazione di runaway durante la guida, la raccomandazione degli esperti è quella di tentare l’interruzione dell’afflusso d’aria al motore. Una delle tecniche suggerite consiste nell’inserire una marcia alta, premere il freno e rilasciare bruscamente la frizione: questa manovra può “soffocare” il motore, portandolo a fermarsi, anche se comporta un rischio per la trasmissione. È un compromesso che, in situazioni estreme, può evitare danni ancora più gravi.

Ultime operazioni

Nel caso in cui questa manovra non abbia successo, è opportuno mettere il veicolo in folle, accostare in sicurezza e non spegnere l’auto mentre è ancora in movimento, per mantenere attivi servofreno e servosterzo. Chiudere fisicamente l’aspirazione – ad esempio tappando l’ingresso dell’aria – potrebbe arrestare la combustione, ma si tratta di un’operazione complessa e potenzialmente pericolosa, soprattutto su veicoli stradali privi di dispositivi appositi.

La diagnosi precoce è fondamentale: la presenza di fumo anomalo, un consumo di olio motore superiore al normale o rumori insoliti sono segnali da non sottovalutare. Sebbene il fenomeno sia raro, il rischio di autoalimentazione aumenta sensibilmente in presenza di componenti usurati e manutenzione trascurata. Ecco perché è essenziale prestare attenzione a ogni segnale anomalo e affidarsi regolarmente a officine specializzate per i controlli di routine.

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