BMW iX60, la nuova auto di Papa Leone XIV: simbolo di progresso

La cerimonia in Vaticano: BMW Group consegna la BMW iX60 a Papa Leone XIV per promuovere la mobilità sostenibile. Specifiche, reazioni e riflessioni

BMW iX60, la nuova auto di Papa Leone XIV: simbolo di progresso
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 dic 2025

La recente consegna della BMW iX60 al Papa Leone XIV ha acceso i riflettori su una delle questioni più dibattute dell’attualità: la sostenibilità nel settore automobilistico e il ruolo delle istituzioni nella promozione della mobilità elettrica. In occasione di una cerimonia ufficiale svoltasi il 7 dicembre 2025 in Vaticano, BMW Group ha donato al Santo Padre un SUV elettrico di alta gamma, sottolineando l’impegno del marchio verso la tutela ambientale e la responsabilità sociale. L’evento, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come il CEO Oliver Zipse e il Presidente di BMW Italia Massimiliano Di Silvestre, si è subito trasformato in un caso mediatico di rilievo, generando reazioni contrastanti sia all’interno che all’esterno del mondo ecclesiastico.

La nuova auto del Papa

La protagonista indiscussa della giornata è stata la BMW iX60, un modello che incarna i più recenti traguardi tecnologici della mobilità elettrica. Equipaggiata con due motori che sviluppano una potenza complessiva di 544 CV, la vettura è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi, ponendosi ai vertici della categoria per prestazioni e innovazione. Il cuore tecnologico della vettura è rappresentato da una batteria da 109,1 kWh, capace di garantire un’autonomia dichiarata superiore ai 700 km secondo il ciclo WLTP, un dato che segna un passo avanti notevole nella direzione di viaggi a lunga percorrenza senza emissioni dirette.

Il gesto simbolico della donazione, presentato da Massimiliano Di Silvestre come una testimonianza dell’approccio alla sostenibilità di BMW Group, ha però sollevato un acceso dibattito pubblico. Da un lato, numerosi osservatori hanno accolto con favore l’iniziativa, considerandola un segnale di collaborazione virtuosa tra industria e istituzioni religiose per promuovere soluzioni di mobilità a basso impatto ambientale. La presenza di una vettura elettrica di ultima generazione nei garage vaticani è stata letta come un messaggio positivo sulla possibilità di ridurre le emissioni anche nelle flotte ufficiali e istituzionali.

Non mancano le critiche

Dall’altro lato, non sono mancate critiche e perplessità. Alcuni commentatori hanno evidenziato una possibile incongruenza tra il messaggio di sobrietà e austerità tradizionalmente associato al Vaticano e l’immagine di lusso che inevitabilmente accompagna un SUV premium come la BMW iX60. Altri ancora hanno posto l’accento sulla necessità di valutare la reale sostenibilità dei veicoli elettrici considerando l’intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime per le batterie fino allo smaltimento e al riciclo dei componenti. Questo approccio invita a riflettere sulla complessità della transizione ecologica, che non può limitarsi alla semplice adozione di tecnologie a zero emissioni locali.

Gli esperti del settore automobilistico sottolineano che il successo della mobilità elettrica dipende da una strategia integrata, che includa infrastrutture di ricarica diffuse, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e sistemi avanzati di recupero e riciclo delle batterie esauste. In quest’ottica, la donazione della BMW iX60 si trasforma in un’occasione preziosa per alimentare un dibattito pubblico informato e costruttivo su questi temi, stimolando la collaborazione tra industria, istituzioni e società civile.

Sul fronte commerciale e strategico, l’iniziativa rafforza la presenza di BMW Group nel mercato italiano, consolidando il posizionamento del brand nel segmento premium della mobilità elettrica. L’eccezionale autonomia di oltre 700 km con una singola ricarica rappresenta un elemento di forte attrattiva per una clientela sempre più attenta all’innovazione e all’efficienza energetica, e testimonia i progressi compiuti nello sviluppo di batterie ad alta capacità.

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