Stellantis, pronto un nuovo motore tutto italiano: ibrido e diesel
Stellantis aggiorna il motore Multijet con tecnologia MHEV per rispettare Euro 7, aumenta i volumi a Pratola Serra e avvia produzione anche in Argentina
Il futuro dei motori diesel sembra tutt’altro che segnato, almeno secondo le ultime mosse di Stellantis. Il gruppo automobilistico ha infatti annunciato un piano di rilancio produttivo per lo stabilimento di Pratola Serra, in provincia di Avellino, che punta non solo a salvaguardare l’occupazione locale ma anche ad allinearsi alle più recenti normative ambientali. Il cuore di questa strategia è la produzione di motori diesel di nuova generazione, aggiornati allo standard Euro 7 e dotati di tecnologia ibrida leggera MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle).
Svolta per l’Italia
Durante un incontro svoltosi proprio nello stabilimento campano, il CEO Antonio Filosa ha illustrato ai rappresentanti sindacali un programma che promette di segnare una svolta significativa per l’impianto e per il futuro industriale dell’area. Il progetto prevede l’aggiornamento tecnologico del propulsore Multijet, già apprezzato su veicoli commerciali come Scudo, Landtrek e Rampage. L’integrazione della tecnologia MHEV consentirà di abbattere consumi ed emissioni, mantenendo al contempo i vantaggi operativi che da sempre caratterizzano i motori diesel nei segmenti a percorrenza elevata o con carichi gravosi.
La notizia è stata accolta con favore dai sindacati, che hanno sottolineato come l’aumento dei volumi produttivi possa tradursi in maggiore stabilità per l’occupazione locale. Il piano industriale, infatti, prevede che la produzione del motore aggiornato continui per diversi anni, garantendo una prospettiva di medio termine allo stabilimento. Un aspetto particolarmente interessante riguarda l’espansione internazionale: a partire dal 2025, la produzione sarà estesa anche in Argentina, dove il nuovo propulsore servirà il mercato brasiliano, rafforzando così la presenza di Stellantis nei mercati sudamericani.
Diverse opzioni
Non meno rilevante è la visione di lungo periodo illustrata dal management: Stellantis ha ipotizzato la possibilità che Pratola Serra possa, in futuro, essere coinvolta nella produzione di componenti per la mobilità elettrica, come motori e batterie, oggi importati dalla Francia. Si tratta di una prospettiva che apre la strada a una vera e propria transizione verso la decarbonizzazione, offrendo nuove opportunità di sviluppo industriale e di riconversione delle competenze.
La scelta di investire ancora sulla tecnologia diesel, seppur aggiornata e parzialmente elettrificata, riflette un approccio pragmatico da parte di Stellantis. Nonostante il progressivo calo dell’offerta di motorizzazioni diesel sulle autovetture europee, questa alimentazione continua a rivestire un ruolo centrale nei veicoli commerciali e in alcuni segmenti specifici del mercato. In Italia, il gruppo offre ancora propulsori diesel su modelli di successo come Fiat Tipo, Alfa Romeo Tonale, Giulia e Stelvio, oltre che su vetture Citroën e Peugeot, dimostrando come il diesel rimanga una soluzione attuale per chi percorre molti chilometri o ha esigenze operative particolari.
Una delle soluzioni più efficienti
Secondo gli esperti del settore, il motore Multijet aggiornato con tecnologia MHEV rappresenta oggi una delle soluzioni più efficienti per applicazioni che richiedono percorrenze elevate o il trasporto di carichi pesanti. In questi casi, l’elettrificazione completa incontra ancora limiti pratici e infrastrutturali che ne rallentano la diffusione. Tuttavia, non mancano le voci critiche: alcune organizzazioni ambientaliste temono che investire risorse nel diesel, seppur ibridizzato, possa sottrarre attenzione e capitali alla necessaria transizione verso la mobilità completamente elettrica.
L’operazione di Stellantis si configura quindi come un delicato equilibrio tra esigenze immediate del mercato, tutela dell’occupazione e preparazione graduale alla transizione energetica. La promessa di produrre in futuro componenti elettrici a Pratola Serra rappresenta un impegno che potrebbe dare nuovo slancio allo stabilimento, sempre più orientato verso la sostenibilità e l’innovazione. Resta ora da vedere se queste prospettive troveranno conferma nei prossimi piani industriali del gruppo, segnando un ulteriore passo avanti nella trasformazione dell’industria automobilistica italiana.
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