Addio alla Mercedes Benz EQB, perché il SUV è stato dismesso

Mercedes interrompe la produzione della EQB: limiti di ricarica e efficienza. Il marchio punta ora su un nuovo modello su piattaforma MMA con oltre 600 km

Addio alla Mercedes Benz EQB, perché il SUV è stato dismesso
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 set 2025

Dopo appena tre anni di presenza sul mercato, la Mercedes Benz EQB esce ufficialmente di scena. Una decisione che segna la fine della carriera per il SUV elettrico compatto della casa di Stoccarda, sancendo una svolta significativa nella strategia di elettrificazione del marchio. Il ritiro della EQB rappresenta molto più di una semplice chiusura di produzione: è il riconoscimento che il modello, nato su una piattaforma non ottimizzata per la trazione elettrica, non è più in grado di soddisfare le esigenze di un mercato in rapida evoluzione.

I limiti della MFA2

La motivazione principale di questa scelta va ricercata nei limiti tecnici della piattaforma MFA2, base costruttiva sviluppata originariamente per vetture con motore a combustione interna e successivamente adattata all’elettrico. Un compromesso che, seppur valido nella fase iniziale della transizione verso la mobilità a batteria, oggi si rivela un ostacolo insormontabile per stare al passo con i concorrenti più innovativi.

Secondo fonti vicine a Mercedes e quanto riportato da Electrive, la EQB soffre di una serie di criticità legate proprio all’architettura condivisa con i modelli termici. Tra i principali punti deboli emergono la gestione termica delle batterie, non ottimale rispetto agli standard odierni, e una efficienza energetica inferiore rispetto ai rivali progettati su piattaforme dedicate. Anche l’aerodinamica e la distribuzione degli spazi interni risultano penalizzati, pur offrendo l’apprezzata opzione della terza fila di sedili, che aveva reso il SUV particolarmente interessante per le famiglie.

Ricarica rapida

Uno degli aspetti più critici riguarda la ricarica rapida. La capacità di rifornire energia in tempi contenuti è ormai un requisito imprescindibile per il successo dei veicoli elettrici, e la EQB si trova oggi troppo distante dai valori di punta garantiti dai modelli concorrenti, sviluppati su piattaforme native. Mercedes ha riconosciuto che semplici aggiornamenti software o modifiche marginali non sarebbero stati sufficienti a colmare il gap tecnologico che si è creato nel segmento dei SUV elettrici compatti.

Guardando al futuro, la casa della stella ha deciso di puntare tutto sulla nuova piattaforma MMA (Mercedes Modular Architecture), concepita fin dall’inizio per i veicoli elettrici. Questa nuova base tecnica promette di rivoluzionare l’offerta del marchio, garantendo modelli in grado di raggiungere un’autonomia 600 km secondo il ciclo WLTP, con potenze comprese tra 234 e 360 CV, possibilità di scegliere tra trazione posteriore o integrale e, soprattutto, una velocità di ricarica che potrà arrivare fino a 325 kW.

Verso la piattaforma MMA

La transizione verso la piattaforma MMA rappresenta un cambio di paradigma per Mercedes-Benz: non basta più adattare soluzioni ibride o elettrificare modelli già esistenti, ma è necessario progettare da zero veicoli che siano nativamente elettrici. Solo così è possibile ottimizzare ogni componente, dal peso alla gestione delle batterie, fino all’efficienza aerodinamica e alla qualità della guida, per competere con i costruttori specializzati esclusivamente in veicoli a batteria.

Per chi possiede oggi una Mercedes Benz EQB, si aprono interrogativi importanti riguardo al valore residuo dell’auto e ai servizi di assistenza post-vendita che la casa continuerà a garantire. I potenziali clienti, invece, dovranno pazientare l’arrivo dei nuovi modelli basati sulla piattaforma MMA per trovare un’alternativa all’altezza nel segmento dei SUV elettrici compatti targati Mercedes.

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