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Ferrari SF90 Stradale: ibrida da panico [Video]

Presentata a Maranello la Ferrari SF90 Stradale, la prima auto ibrida plug-in con lo stemma del Cavallino. Propulsore V8 biturbo e tre motori elettrici, potenza di 1.000 cavalli. Prestazioni superlative

Il Cavallino colpisce ancora. Ecco la Ferrari SF90 Stradale, la nuova Ferrari ibrida plug-in, prima in assoluto con questo tipo di alimentazione, seconda ibrida omologata per la circolazione dopo la favolosa laFerrari del 2013. Questa hypercar è appena stata svelata a Maranello e ha lasciato tutti a bocca aperta. Dalla Formula 1 prende in prestito parte della sua tecnologia, oltre al nome. Potenza spaventosa e prestazioni mozzafiato sono al centro della sua essenza. Record per una Ferrari stradale, ben 1.000 cavalli. Vediamo subito com’è fatta.

 

Ferrari SF90 Stradale, il motore


Per essere precisi, dobbiamo dire i motori. Due dietro e due davanti. Nella canonica collocazione posteriore centrale troviamo il propulsore termico, l’ormai classico V8 biturbo pluripremiato della famiglia F154 che ha esordito nel 2015 sulla 488. Cilindrata leggermente aumentata, da 3.9 a 4.0 litri. I tecnici sono intervenuti anche sull’alesaggio, portandolo ad 88 mm. Riprogettato completamente l’impianto di aspirazione e scarico, nuova testata di larghezza ridotta, iniettori centrali, valvole di aspirazione di maggior diametro, turbocompressori abbassati ed equipaggiati con valvola wastegate a controllo elettrico (migliora il riscaldamento dei catalizzatori). Tutti questi e altri interventi non solo hanno migliorato la gestione del carburante, ma hanno anche abbassato il baricentro e diminuito il peso della vettura, grazie anche all’utilizzo della lega di nickel Inconel come materiale per il condotto di scarico, invece del normale acciaio. Impianto, quest’ultimo, al quale è stata posta ancora maggiore attenzione al suono. Perché un motore Ferrari è musica.

Risultato finale? Una potenza assolutamente paurosa per un propulsore che non sia V12 e abbia almeno una cubatura di 6 litri. Invece questo V8 da 3.990 cc raggiunge la potenza massima di 780 cavalli a 7.500 giri. Sì, settecentoottanta. Mai un 8 cilindri Ferrari aveva raggiunto un tale livello. Fanno 195 cv/l di potenza specifica, la più elevata del segmento. A cui si aggiunge una coppia massima di 800 Newton metri a 6.000 giri. Dove osano le aquile. E i cavallini rampanti.

E’ stato rinnovato anche il cambio in questa Ferrari SF90 Stradale. L’affidabile e fulminea trasmissione F1 a doppia frizione guadagna un rapporto, da 7 arriva ad 8 marce. Il layout è stato ottimizzato grazie all’adozione di un carter secco; il gruppo frizione è più compatto (diametro diminuito del 20%), generale miglioramento nell’efficienza. Pesa anche 10 Kg in meno grazie all’eliminazione dei componenti della retromarcia, la cui funzione è ora affidata ai motori elettrici anteriori. Prestazioni della frizione migliorate del 35%, tempi di cambiata ridotti a 200 millisecondi contro i 300 della 488 Pista.

 

Ferrari SF90 Stradale: ibrida plug-in

Si tratta della prima Ferrari nella storia ad utilizzare l’alimentazione ibrida plug-in. Sì, la questione delle emissioni per l’omologazione nei vari mercati conta, però si tratta di un powertrain alla Ferrari: la prestazione è sempre il primo obiettivo. Allora troviamo ben tre motori elettrici. Uno collocato sull’asse posteriore, tra motore termico e cambio; altri due sull’asse anteriore. Di conseguenza abbiamo una Ferrari sportiva (nel senso di competizioni sport invece di utilizzo gran turismo, ovvio che tutte le auto prodotte a Maranello siano sportive) a trazione integrale, un’altra prima volta.

Nei brevi trasferimenti cittadini, la modalità di guida eDrive permette di procedere col motore a benzina spento, quindi in versione solo elettrica mediante i due motori anteriori. La batteria da 7,9 kWh consente un’autonomia di 25 Km. Questioni di normative sulle omologazioni, ripetiamo. Dubitiamo fortemente che qualcuno acquisti una Ferrari per fare il pendolare casa-ufficio. La modalità elettrica limita la velocità massima a 135 Km/h e l’accelerazione longitudinale (la spinta in avanti) a 0,4 g. La caotica città vogliamo attraversarla, dopo tutto. La modalità eDrive è anche l’unica in cui sia possibile innestare la retromarcia, logicamente.

Ma quando si vuole invece scatenare l’inferno in pista, si seleziona la modalità Qualify, dove vengono letteralmente tolte le briglie al Cavallino. Propulsore termico sempre in funzione e motori elettrici sempre attivi al massimo della potenza; quindi i 220 cavalli di questi ultimi si aggiungono ai 780 del primo e abbiamo la tremenda potenza massima di 1.000 cavalli. Naturalmente la batteria si scarica prima, ma chi se ne frega. Va da sè che è inclusa la funzione Launch Control, per partenze da Formula 1.

La modalità Performance è quella che si userà di più quando ci si vuole divertire senza esagerare. E’ meno estrema della Qualify, il motore termico è sempre in funzione ma privilegia la ricarica della batteria, così gli elettrici possono ancora fornire la massima potenza. Abbiamo infine la modalità Hybrid, quella per la marcia normale. Viene privilegiata l’efficienza complessiva, il sistema decide automaticamente quali motori far funzionare.

 

Ferrari SF90 Stradale, prestazioni e scheda tecnica

Tutto questo si traduce in prestazioni senz’altro da panico. Accelerazione 0-100 in 2,5 secondi, 0-200 in 6,7 secondi, velocità massima 340 Km/h. Viene specificato che il tempo sul giro a Fiorano è di 1’19”; non conosciamo i decimi, ma siamo sullo stesso secondo della laFerrari. I freni carboceramici consentono di arrestare l’auto da 100 Km/h in meno di 29,5 metri. Ciò anche grazie alla nuova pinza anteriore Brembo, la quale integra un’appendice aerodinamica che distribuisce al meglio il flusso d’aria proveniente dalla presa.

Completiamo la scheda tecnica della Ferrari SF90 Stradale ricapitolando le dimensioni del corpo vettura: lunghezza 4.710 mm, larghezza 1.972 mm, altezza 1.186 mm, passo 2.650 mm, carreggiata anteriore 1.679 mm, carreggiata posteriore 1.652 mm. Vengono montati pneumatici anteriori da 255/35 ZR J9,5 e posteriori 315/30 ZR 20 J11,5. Il peso a secco è di 1.570 Kg (quindi rapporto peso/potenza di 1,57 Kg/cv), distribuzione dei pesi 45% anteriore 55% posteriore. L’apparato ibrido pesa 270 Kg.

Qualora tutto questo non bastasse, esiste un allestimento specifico per chi vuole una vera esperienza racing. Si chiama Assetto Fiorano, ma guarda un po’. Comprende ammortizzatori speciali derivati dalle gare GT, oltre ad ulteriori alleggerimenti con materiali compositi come fibra di carbonio e titanio. Ciò permette una riduzione del peso complessivo di 30 Kg. La vettura monta infine pneumatici Michelin Pilot Sport Cup2, mescola più morbida e minori scanalature per migliorare la prestazione in pista sull’asciutto.

 

Design, aerodinamica e interni della Ferrari SF90 Stradale

Ferrari SF90 Stradale

Il design della SF90 Stradale è stato realizzato dal Centro stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni. La particolarità del sistema ibrido ha comportato una ridefinizione delle proporzioni canoniche a cui le berlinette a motore centrale di Maranello ci avevano abituati. L’abitacolo è più in avanti del solito, data la presenza del motore elettrico tra V8 e cambio; inoltre lo sbalzo anteriore è più corto di quello posteriore. Ciò proietta notevolmente in avanti l’aspetto della vettura. Il poter disporre di un baricentro più basso ha consentito di curvare maggiormente il parabrezza migliorando le proporzioni.

I fari hanno cambiato completamente stile. I proiettori non usano più la forma ad L di 458 e 488; invece hanno una sottile forma a fessura, integrandosi con le prese d’aria dei freni; un tema a C, se vogliamo. Le luci per la prima volta adottano la tecnologia a matrice di LED che consente un controllo attivo del fascio luminoso. Al posteriore la posizione molto più bassa del motore ha permesso di abbassare anche la coda, mentre gli scarichi sono rialzati. A differenza delle altre berlinette del XXI secolo, il lunotto non si raccorda in modo fluido con abitacolo e parafango, una discontinuità accentuata dalla griglia di raffreddamento forata. Diversi anche i quattro fanali. Sono rotondi ma non del tutto, tradizionali ma non proprio, data la loro forma piuttosto schiacciata.

In una supercar, anzi hypercar, il design è asservito all’aerodinamica molto più che nelle auto normali. Non andiamo troppo sul tecnico; basti sapere che parecchia attenzione all’anteriore è stata rivolta all’ottimizzazione dei vortici, per migliorare il carico verticale alle alte velocità. Al posteriore troviamo sulla coda un elemento fisso ed uno mobile nella parte anteriore del cofano motore, chiamato Shut-off Gurney. In condizioni di marcia normale o alla massima velocità (in rettilineo, dove al posteriore si deve diminuire la resistenza all’avanzamento), i due elementi sono allineati e il flusso d’aria non viene disturbato. Invece in condizioni di alto carico, cioè nelle curve veloci, in frenata o in un brusco cambio di direzione, l’elemento mobile si abbassa, aumentando la superficie utile. A 250 Km/h il carico aerodinamico è di ben 390 Kg nella versione Assetto Fiorano.

Chiudiamo con gli interni. I progettisti hanno voluto spingere sulle suggestioni aeronautiche, in particolare nella strumentazione. Esa è composta da un unico schermo digitale da 16 pollici, curvato verso il pilota. Il volante attinge a piena mani dall’esperienza della casa in Formula 1. Alcuni comandi touch integrati permettono di controllare praticamente qualsiasi aspetto della vettura senza staccare mai le mani. Non manca l’Head-Up Display. Gli unici controlli tradizionali rimasti sono il classico manettino per i controlli di guida, poi il controllo di fari, tergicristallo e indicatori di direzione. In basso a sinistra ci sono i quattro pulsanti per selezionare la modalità di utilizzo della power unit. Sul tunnel i vecchi comandi F1 del “bridge” sono stati reinterpretati ed inseriti in una piastra metallica che ricorda l’antico cancelletto del selettore del cambio ai vecchi tempi in cui tutto era manuale. Classico e moderno: Ferrari.

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