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Volkswagen T-Roc: prova su strada del 1.6 TDI SCR da 115 CV

La nostra prova su strada della Volkswagen T-Roc con motore TDI da 116 cavalli, un’unità molto gettonata in Italia e non solo.

Figlia dei tempi che corrono nei quali SUV e Crossover sono assoluti protagonisti, la Volkswagen T-Roc nasce con la neanche tanto velata ambizione di emulare lo straordinario successo che da sette generazioni ottiene la Golf. Prova a farlo coniugando il piacere di guida che ha reso la Golf un riferimento nel segmento C, con un design che da un lato interpreta in maniera sobria e moderna il look tipico dei crossover, dall’altro introduce un nuovo linguaggio stilistico per i modelli futuri del Marchio di Wolfsburg.

I riscontri ottenuti in 12 mesi di presenza sul mercato premiano le scelte operate da Volkswagen, viste le oltre 27.000 unità vendute nel mercato italiano ed una presenza in pianta stabile sul podio dei crossover più apprezzati dagli automobilisti. Un ottimo risultato, se si pensa che sia la Polo che la Golf sono rimaste stabili nelle loro ottime performance di vendita. Ancora di più se si pensa alla vasta platea delle concorrenti, che annovera Fiat 500X, Jeep Renegade, Renault Captur, Nissan Qashqai, Peugeot 3008 e Ford Ecosport tanto per citarne alcune tra le più quotate.

Per venire incontro alle esigenze di un pubblico vasto, la gamma dei motori è stata recentemente arricchita dal propulsore turbodiesel 1.6 TDI da 115 CV e 250 Nm di coppia, allineato alla normativa Euro 6d-Temp grazie al catalizzatore SCR, che in Italia e non solo gode ancora di una buona popolarità a dispetto dell’attuale reputazione, distorta soprattutto da politici male informati.

Non a caso Volkswagen ci tiene a far sapere che i modelli con motore a gasolio sono ancora i più venduti e lo saranno a lungo, visto che tutte le unità sono già predisposte per essere in regola anche con le prossime restrizioni in tema di emissioni. La protagonista della nostra su strada è proprio la Volkswagen T-Roc 1.6 TDI da 115 CV con cambio manuale.

Volkswagen T-Roc: com’è fatta

La Volkswagen T-Roc è lunga 4234 mm, larga 1819 (specchietti esclusi) e presenta un’altezza pari a 1573 mm. Misure perfette per il segmento dei crossover compatti, nel quale intende imporsi con linee innovative rispetto a Tiguan e Touareg, ma con un’identità facilmente riconducibile a Volkswagen fatta di sobrietà e pragmatismo, buone finiture e tanta qualità. Il frontale è caratterizzato dalla larga calandra che integra i proiettori doppi, a LED nella versione top di gamma Advanced, incorniciata da una banda cromata che la separa dal grosso cofano e dal paraurti in tinta della carrozzeria, nel quale sono integrati gli indicatori di direzione e luci diurne a LED.

La fiancata ha una linea slanciata con i montanti posteriori obliqui in stile coupé con muscolosi passaruota, che invece richiamano il tipico stile crossover. Piace il retro caratterizzato da linee orizzontali e sviluppato su tre livelli: nella parte superiore spicca lo spoiler che dai montanti chiude verso il lunotto, al di sopra della zona centrale che ospita i gruppi ottici posteriori a LED e la sigla T-Roc poco sopra il paraurti. Nella parte inferiore troviamo invece il fascione in tinta che ingloba la targa posta al centro dei due sfoghi per l’aria disegnati e al di sopra della piastra per la protezione del sottoscocca.

Un altro piatto forte della T-Roc è lo spazio all’interno dell’abitacolo, in grado di offrire un’abitabilità ai vertici della categoria. Anche dietro viaggiano comodi 2 adulti, mentre il terzo passeggero centrale potrebbe stare un po’ stretto. Ottima la capacità del bagagliaio, che oscilla da 445 litri a 1.290 abbattendo il sedile posteriore diviso con rapporto 60/40. Gli interni si distinguono per soluzioni volte a garantire la massima ergonomia, con la plancia sviluppata in orizzontale realizzata con materiali concepiti per durare nella parte superiore ed inserti in tinta con la carrozzeria con finitura lucida.

La Volkswagen T-Roc è l’unica nel segmento di appartenenza ad avere strumentazione interamente digitale, con display touch dell’infotainment da 8″ leggermente orientato verso il guidatore e l’Active Info Display dietro il volante che replica le informazioni di marcia, comprese le mappe del navigatore. Al di sotto del display centrale sono stati integrati i comandi di alcune importanti funzioni della vettura, come il sistema start/stop, l’ESC, le quattro frecce d’emergenza, il dispositivo di assistenza al parcheggio, oltre alle manopole del climatizzatore. Scendendo ancora troviamo il vano portaoggetti per smartphone con due porte USB e, in opzione, il sistema di ricarica wireless per smartphone.

Volkswagen T-Roc: Active Info Display

Ereditando soluzioni tipiche delle auto premium, la consolle centrale della T-Roc appare come un ambiente digitale interattivo all’avanguardia. Nasce dalla sinergia tra l’Active Info Display di seconda generazione e il sistema di infotainment, dotato di una superficie di 8″ interamente rivestita in vetro e compatibile con Apple Car Play ed Android Auto. L’Active Info Display, di serie per la versione Advanced, è composto da un ampio display digitale che sostituisce il tradizionale cruscotto analogico. All’accensione del motore, il pannello si attiva con una bella animazione che va a comporre il cockpit virtuale. L’ampiezza del display dona una strumentazione chiara e comprensibile con il contagiri sulla sinistra, mentre a destra c’è il tachimetro.

Le informazioni sullo schermo, compresa la parte centrale, sono gestibili attraverso i tasti sul volante e permettono diverse modalità di visualizzazione. La modalità “Classica“, quella più gettonata, pone al centro la mappa con le informazioni di navigazione, visualizzando ai lati tachimetro e contagiri. All’esterno di quest’ultimo troviamo l’indicatore della temperatura dell’olio, mentre alla destra del contachilometri quello sul livello della benzina. Al centro si possono visualizzare altre informazioni:  una bussola, un orologio e l’indicatore della temperatura esterna e del limite di velocità della strada che si sta percorrendo. Più in basso la distanza percorsa e gli indicatori per gestire il Cruise Control Adattivo. Simile è la modalità “Velocità & Marcia“, che inserisce all’interno del contagiri l’indicazione della marcia consigliata, mentre al centro del contachilometri viene mostrata la velocità con indicatore numerico.

In “Consumi e Autonomia” vengono escluse le informazioni di navigazione per dare spazio alle statistiche su entrambi i parametri. Ci sono poi “Efficienza“, che fornisce informazioni sull’ottimizzazione dei consumi, mentre “Navigazione” mostra una bussola e un altimetro. Infine, c’è quella dedicata agli “Assistenti alla guida“, in particolare al Cruise Control Adattivo. Una volta trovata la modalità preferita è possibile navigare tra i menù per scoprire tutte le altre funzioni di questo sistema. Tra queste ci sono la sezione “Audio” che visualizza le informazioni sull’emittente scelta, o la sezione “Telefono“, che permette di fare chiamate e consultare la propria rubrica senza mai staccare le mani dal volante.

Volkswagen T-Roc: il motore 1.6 TDI SCR 115 CV

Il quattro cilindri da 1598 cc ha 115 Cv di potenza a 3500 giri, ma 250 Nm coppia già dai 1750 giri. Le prestazioni indicano lo 0 a 100 km/h coperto in 10,9 secondi e 187 km orari di velocità massima. E poi una svolta tecnica alla portata di molti. Consumi bassi, 4,4 litri di gasolio in media ogni 100 km, 5 in città, 4 in autostrada, ma, soprattutto, una omologazione Euro 6d-TEMP, cioè già conforme alle regole sulle emissioni che saranno obbligatorie da settembre 2019. In anticipo sul futuro. Born Confident? Vi spieghiamo perché. I piani Volkswagen per portare avanti la tecnologia Diesel comprendono una combinazione di miglioramenti del motore per ridurre la quantità di ossidi di azoto. I Nox.

E’ inevitabile che si formino, perché nei motori a gasolio la miscela prevede sempre una notevole quantità di aria, e quindi di ossigeno in eccesso. Non basta abbassare la temperatura di combustione per limitarne la formazione, mediante ricircolazione dei gas di scarico. Nei i sistemi chiamati EGR, bisogna aggiungere una tecnologia per arginare a valle gli ossidi di azoto, e in passato si è tentato di trovare una soluzione con le Trappole LNT (Lean NOx Trap).

Un ulteriore catalizzatore ad accumulo in pratica, fatto per intrappolare gli ossidi di azoto formando un composto chimico all’interno del catalizzatore. Peccato che questa trappola avesse bisogno di essere installata molto vicina al motore per poter raggiungere l’esatta temperatura di funzionamento. E soprattutto, portava a consumi maggiori anche del 5%, perché bisognava aggiungere più gasolio alla miscela, tentando di abbassare quella nei cilindri.

Il metodo scelto per il motore della T-Roc va parecchio oltre. Oggettivamente il più completo e radicale. Si chiama SCR. La sigla significa riduzione catalitica selettiva, basata sul fatto che certe sostanze in presenza di ossigeno sono in grado di ridurre selettivamente gli ossidi di azoto.

Questo additivo magico si chiama adBlue, è una soluzione composta da urea e acqua, atossica, incolore, inodore e non infiammabile, che viene inserita in un serbatoio dedicato dell’auto. Viene iniettata nel sistema di scarico per pulire i gas che ne fuoriescono. Letteralmente, smonta le emissioni di ossido di azoto in vapore acqueo e gas di azoto, innocuo. A prova di futuro, senza pesare sui consumi.

Volkswagen T-Roc: il pianale MQB

Come Golf, PoloTiguan, Passat e tanti altri modelli del Gruppo Volkswagen, anche la T-Roc è basata sul pianale MQB, in grado di accogliere tutti i tipi di motorizzazioni presenti in commercio: benzina, gasolio e metano, ibride ed elettriche. Acronimo di Modularer Querbaukasten (matrice modulare trasversale), consente di variare il passo e le dimensioni riducendo allo stesso tempo la massa, oltre ad essere predisposto per la trazione anteriore o integrale e di permettere l’assemblaggio sulla stessa linea tipologie e marche diverse di veicoli, con un tangibile risparmio di  risorse.

Suddiviso in più parti, è caratterizzato da una distanza fissa tra acceleratore e la parte centrale della ruota anteriore, mentre passo, carreggiata e la dimensione delle ruote sono variabili. Questo consente modelli con dimensioni e configurazioni diverse, in base al segmento di appartenenza (vedi Golf e Polo). Tra i vantaggi legati a questo tipo di piattaforma, un design proporzionato che permette di sfruttare al massimo lo spazio interno per le vetture di dimensioni compatte. I materiali con cui è stato realizzato rendono i veicoli più leggeri, riducendo l’attrito e di conseguenza i consumi.

Volkswagen T-Roc: come va

Oltre ai volumi di vendita della Golf, la T-Roc nasce con l’obbiettivo di replicare lo stesso piacere di guida della media di Wolfsburg. E lo si capisce dopo pochi chilometri al volante. I vantaggi legati al pianale MQB si ritrovano nel perfetto bilanciamento che rende l’auto comoda in autostrada ed agile in città. Buona anche la reattività sul misto, grazie ad un avantreno che risponde prontamente alle direttive di uno sterzo preciso e progressivo, anche per merito delle sospensioni McPherson sull’anteriore e ponte torcente al posteriore (le versioni 4MOTION montano invece il sistema multilink). In opzione sono disponibili le sospensioni a controllo elettronico, che sulla carta migliorano la già buona capacità di smorzamento.

L’assetto rialzato si avverte solo leggermente nei trasferimenti di carico, ma senza penalizzare troppo il piacere di guida. Andando nello specifico, con il nuovo 1.6 turbodiesel la T-Roc ha un’erogazione molto progressiva. Il motore 1.6 TDI è elastico, offre uno spunto discreto a partire dai 1.750 giri e calza alla perfezione con un’auto che pesa a vuoto 1320 Kg, anche se la risposta all’acceleratore non è immediata quando ci si trova con la lancetta del contagiri (digitale ovviamente) ai minimi. Il propulsore contribuisce parecchio a rendere la T-Roc 1.6 TDI una passista di razza, grazie ad un’ottima insonorizzazione e consumi contenuti.

Durante la nostra prova abbiamo registrato percorrenze prossime a quelle dichiarate dalla casa (22,7 km/l) visto che abbiamo toccato i 21,3 guidando in extraurbano con qualche accortezza. I 16 centimetri di altezza da terra consentono alla T-Roc di muoversi con disinvoltura anche nel fuoristrada leggero, anche se in questo caso è più indicata la versione che monta il 2.0 TDI SCR abbinato alla trazione integrale 4MOTION.

Volkswagen T-Roc: motori e allestimenti

La Volkswagen T-Roc è proposta in 2 allestimenti: Style e Advanced. Ricco il corredo di sistemi di assistenza alla guida: di serie su tutta la gamma ci sono il cruise control adattativo, lane assist attivo, front assist con riconoscimento pedoni, sistema anticollisione multipla, park assist e il monitoraggio della stanchezza del guidatore. Per quanto riguarda la gamma dei motori, il turbodiesel 1.6 TDI SCR da 115 cv è l’ultimo ad essere entrato nella gamma dei motori della T-Roc, affiancandosi al più potente TDI 2.0 150 CV abbinato anche con cambio automatico doppia frizione DSG a 7 rapporti e trazione integrale 4MOTION. Sono i due a benzina, il 1.0 TSI da 115 cavalli e 1.5 TSI da 150 cavalli, questo con sistema ACT di disattivazione parziale dei cilindri per consumare meno quando non è richiesta molta potenza.

Volkswagen T-Roc: Scheda Tecnica


Dimensioni:
Lunghezza: 423 cm
Larghezza: 181 cm
Altezza: 157 cm
Passo: 259 cm
Peso a vuoto: 1320 Kg
Bagagliaio: 445 l.
Motore:
Alimentazione: diesel
Cilindrata: 1598 cc
N. Cilindri: 4 in linea
Potenza: 115 CV – 85 KW
Coppia Max: 250 Nm a 1750 giri
Prestazioni e consumi dichiarati:
Velocità Max: 187 Km/h
Accelerazione 0-100 Km/h: 10.9 secondi
Consumo Urbano: 5,0 l/100 Km
Consumo Extraurbano: 4,0 l/100 Km
Consumo Combinato: 4,4 l/100 Km

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