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Ford Mustang: primo contatto sulle strade d’Europa

Ford Mustang: il passaporto per l’Europa. Scoprite con noi com’è e come va. E se volete saperne di più sulla sua storia, è online il nostro speciale con il racconto del suo creatore, Lee Iacocca.

La più bella di sempre

Potrebbe perfino sembrare una replica, un modello retrò, per quella sua aria datata e moderna al tempo stesso. Americana più che mai, dentro e fuori. Evocatrice di mille diverse sensazioni legate all’età, ai gusti e ai ricordi più o meno remoti di ognuno, riferiti alle grandi strade americane viste dal vero o in tanti film di cui è stata protagonista. Non coupé ma “fastback”, non cabriolet ma “convertible”. Due anime dallo stesso carattere. “La più bella di sempre” ha già detto qualcuno, ma su questo ogni epoca ha i suoi riferimenti. Vista da fuori la larghezza di 1,91 metri stempera i 4,78 metri di lunghezza e la fa sembrare più compatta anche se sono quasi 10 metri quadri di auto.

Attraente, con quel muso pieno di rotondità sembra ignorare e sfidare le leggi del design contemporaneo. E’ “diversa” e invitante a colpo d’occhio: per chi ama l’automobile e il genere non c’è di meglio. “Cattiva” ma non aggressiva, segue in tutto la sua filosofia d’origine che resta quella di un’auto sportiva “per tutti” e per divertirsi senza i simboli del lusso.

Finiture in alluminio

E’ fatta bene, si vede e si tocca, curata in ogni dettaglio ma non troppo “leccata”. Il cofano è imponente ma te ne accorgi molto di più quando sei al volante: provocante, superdotata, sprizza potenza con cui invita a “giocare”. Disinvolta in città e fuori, una evergreen per definizione, buona per tutte le stagioni, 365 giorni l’anno. E ancora: non è un’auto da ricchi esibizionisti o borghesucci pretenziosi dediti all’ostentazione, ma da anticonformisti giovanili e smaliziati senza prendersi troppo sul serio. E poi l’interno: c’è nella Mustang quel tanto di splendido kitsch tutto americano anni ‘70 che ne consolida il fascino e le irresistibili attrattive.

Fantastico il colpo d’occhio dal posto di guida, volante “robusto” a tre razze corte e larghe, finiture in alluminio, strumentazione analogica a doppio cerchio. La plancia a doppia palpebra anche lato passeggero è un’altra citazione storica old style, e al centro la consolle essenziale: in basso, sotto lo schermo del monitor multifunzione e touch screen, il pulsante d’avviamento e le quattro levette (cromate) per scegliere altrettanti assetti dal bagnato alla pista. L’elettronica? C’è, naturalmente, ma non si vede e non incombe.

Quel che serve senza fronzoli

E poi, la leva del cambio manuale a 6 marce, corta come si conviene per una guida sportiva, con adeguato pomello e in posizione impeccabile come poi si rivelerà guidando, in questo caso meglio dell’automatico. Poche cose essenziali e ordinate, un tuffo nel passato anche se poi le funzioni hi-tech ci sono tutte. Metto la chiave elettronica nel portabottiglie dietro il cambio e finalmente sfioro col dito il pulsante d’avviamento. Il suono al minimo è un brontolio un po’ ringhioso ma ancora sommesso.

Si farà sentire dopo, sempre più coinvolgente e molto simile per entrambe le versioni 2,3 turbo e V8 5 litri (4.951 cc per l’esattezza) 32 valvole. Solo che nel primo è costruito ad arte, l’altro è del tutto naturale. Tutto, ogni particolare ha un senso specifico e nulla è stato lasciato al caso nel creare questa edizione 2015, “Since 1964” come ricorda l’iscrizione sulla plancia dal lato del passeggero.

Prime consegne a luglio

E’ la prima volta della Mustang in Europa: il conto alla rovescia è finito. Mercoledì e Giovedì 6-7 maggio 2015, 51 anni, 20 giorni e qualche ora dal suo debutto a New York quel 16 aprile del 1964, la sesta edizione di una macchina unica nel genere e nella lunga storia, l’unica Ford senza l’ovale blu sulla griglia, ha ricevuto il suo battesimo ufficiale sulle strade tedesche nell’area di Monaco di Baviera. Per i futuri acquirenti che l’hanno già prenotata e firmato il contratto a “scatola chiusa” (un centinaio in Italia) l’appuntamento è fissato all’inizio di luglio con le prime consegne nei “FordStore”, le speciali concessionarie dedicate a Mustang e al programma Vignale. Insomma, dopo 5 anni di “gestazione” e oltre due anni di annunci, è fatta.

Un caso irripetibile


E’ un evento che non potrà ripetersi mai più” ha sottolineato Gaetano Thorel direttore marketing di Ford Europa. E, aggiungerei io, non solo per Ford ma per nessun’altro perché si contano sulle dita di una mano o forse anche meno le auto che sono riuscite a mantenere inalterata la propria fisionomia per mezzo secolo. E in ogni caso, nessuna come Mustang che per di più, oltre alla fisionomia estetica ha mantenuto anche quella commerciale ricordando che 50 anni fa fu progettata per non superare i 2.500 dollari completa di tutto, che al tempo era un prezzo più che competitivo.

Nello stesso modo il listino di oggi, dai 36.000 ai 47.000 euro nel caso più estremo, passando per i 41.000 del 5 litri fastback con cambio manuale, è facilmente paragonabile a quello di buone berline o Suv ben allestite. Con l’ulteriore vantaggio che la Mustang è offerta con una lista cortissima di opzioni extra.

Prenotazioni e contratti a scatola chiusa

L’unica cosa che Ford non ha potuto evitare è l’impatto con l’immagine della vettura e il perverso regime fiscale che in Italia limiterà la diffusione del 5 litri V8 non solo per il costosissimo “bollo” ma anche per altri ben noti motivi. Non a caso i primi sondaggi indicano già l’orientamento deciso verso la 2,3 litri turbo in abito fastback e con il cambio manuale.

Al momento, ad esempio sono già state registrate 9.300 prenotazioni 490 delle quali in Italia dove un centinaio di clienti più decisi hanno anche sottoscritto il contratto, in maggioranza per la fastback. In tutta Europa i contratti sono ad oggi 2.300 e in alcuni Paesi, come la Francia, il contingente previsto è già del tutto esaurito. D’altra parte parlano da sole le 500.000 configurazioni registrate sul web e dedicate nel 60% dei casi alla versione EcoBoost 2,3 litri.

L’effetto Mustang, in sostanza, conferma senza sorprese la sua particolare potenzialità che rischia di mettere in “difficoltà” perfino il rinnovato impianto di Flat Rock in fatto di produzione e i manager della Ford che per ora sembrano contare più sul valore della Mustang come portabandiera del brand che per i volumi di vendita previsti in Europa: meno di 10.000 unità l’anno. Ma in un modo o nell’altro questa macchina che fa storia a se dalla nascita sarà un successo… inevitabile.

Convertibile 2,3 turbo, un debutto molto bagnato

Piove forte e fa freddo a Monaco quando lascio, rigorosamente in assetto prudenziale “wet”, le volte protette del “Mac Forum” dell’aeroporto di Monaco, base scelta da Ford per il lancio stampa. Il percorso previsto, circa 200 Km in due tappe per alternarsi alla guida, non è entusiasmante: strade con molto traffico e poca autostrada senza limiti di velocità ma poco utilizzabili almeno per ora.

C’è poco da scherzare ma molto da scoprire sul comportamento della “cabrio” (ben chiusa) con l’EcoBoost 2,3 turbo da 317 cv e 432 Nm di coppia calibrato specificamente per la Mustang. E’ naturalmente questa la vera versione europea non solo in fatto di cilindrata. La “traduzione” tecnica ha richiesto un lungo e dettagliato lavoro di adattamento generale alle esigenze continentali rispettate in pieno senza alterare il carattere della vettura e il piacere della guida con la trazione posteriore assistita da un buon differenziale autobloccante “a slittamento limitato”. Basti dire che i modelli di riferimento esaminati dai tecnici Ford sono stati la Porsche 911, la Bmw M3, vari modelli Audi e perfino la Nissan GT-R.

Europea ma sempre Mustang

Basta poco a prendere confidenza con il volante, preciso e “tollerante” al tempo stesso, e ancor più con l’agilità del cambio manuale che lascia intuire il meglio nei tratti più agevoli anche se per ora devo mantenere il piede leggero soprattutto nel misto.

Si fa tutto con terza e quarta, ma la eccellente elasticità complessiva consente anche un largo uso della quinta a favore dei consumi (media dichiarata di 8 lt/100 km) mantenendo un’ottima capacità di ripresa anche poco al di sopra dei 1000 giri. Malgrado tutto però, strada facendo si scopre che si può fare anche di più senza rischi grazie, fra l’altro, alle sospensioni posteriori indipendenti “integral-link” e barra stabilizzatrice.

In fondo, basta tener conto dell’inevitabile sovrasterzo nelle situazioni specifiche e non dimenticare i 317 cavalli pronti a spingere fin’oltre i 230 orari, un giusto limite imposto a questa Mustang europeizzata. Ed è così possibile godersi nei primi allunghi quel suono cupo e rauco che varia rapidamente con i giri del motore. Un elogio particolare poi alla efficienza dei i freni (con controllo di stabilità Advance Trac) e alla compostezza di traiettoria provando arresti bruschi e improvvisi.

Non c’è dubbio, quindi, che la traduzione sia stata più che ragionata e chi spenderà anche solo 36.000 euro per realizzare un vecchio sogno non resterà deluso.

V8, la star di sempre

Inutile dire che con l’asciutto del giorno dopo e questa volta seduto sul “trono” della Fastback V8, 5 litri da 418 cv e 530 Nm, la musica è tutta un’altra. Cominciando proprio da quella voce del motore che al primo dritto autostradale con il piede giù e la levetta di assetto in posizione “sport”, ti trasporta in quel tuo mondo di fantasie pregresse divenute di colpo tangibili.

Il volante avverte subito che pretende rispetto ma è pronto a rispondere a tono, conscio delle tue aspettative mentre il cambio, anche questa volta manuale 6 marce come si conviene, prepara le sue sorprese.

Prima e seconda molto corte (rapporti 3,65 e 2,43) per il primo spunto di lancio dei 1720 Kg (solo 65 in più rispetto alla EcoBoost 2,3) da muovere e portare l’ago del tachimetro su 100 in 5 secondi scarsi. Subito dopo inizia la vera danza: terza e quarta (1,68 e 1,15), accompagnate dal relativo crescente riscontro sonoro, sono tarate per fornire al pilota l’identikit inequivocabile della vera Mustang ma raramente il traffico autostradale consente di tirarle a fondo.

Vorresti guidare sempre così per chilometri ma anche la quinta (1 secco) pretende la sua funzione. Sopra i 200 di crociera (grazie autobahn senza limiti e senza tutor!!) è la volta della sesta, una sorta di overdrive (0,65) e la Mustang con il suo bel vocione ti racconta la sua storia.

Sogni (non più) proibiti

[rating title=”Voto” value=”9″ value_title=”Prima impressione” layout=”left”]Confesso che non è facile spiegare le sensazioni così uniche e diverse che quest’auto ipnotica riesce a trasmettere. Non è questione di velocità, più che comune, ma di un insieme di fattori che fondono il movimento, quello che ti circonda nell’abitacolo e quel lungo musone gonfio che hai sotto gli occhi oltre il parabrezza.

La storia continua fuori autostrada ma questa volta i margini sono molto ristretti soprattutto dalla carreggiata e dal traffico a tratti molto intenso. Ti divincoli agilmente ove possibile per liberartene fra una curva aperta e l’altra con un occhio al fondo stradale perché le asperità si fanno sentire, e curva dopo curva apprezzi sempre di più sospensioni, gomme (cerchi da 19” 255/40 davanti e 275 dietro) e tenuta di strada con il volante saldamente sotto controllo. Ed ecco che il navigatore annuncia implacabilmente “fra 200 metri, arrivo”.

Troppo presto e troppo pochi quei 90 Km di viaggio con questa cinquant’enne tornata per la sesta volta ad essere l’intrigante teen ager di sempre…

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