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Opel Corsa OPC 207 cv: primo contatto

Opel Corsa OPC: 207 cavalli, quasi 130 cavalli/litro: scopri con noi come si comporta su strada.

Dopo il lancio ufficiale al Salone di Ginevra, l’Opel Performance Center mostra al mondo la piccola Corsa. 21.900 Euro il prezzo per l’Italia, a cui, volendo, si può aggiungere un Pack Performance a 2500 Euro in più. E, mai come in questo caso, è estremamente consigliato.

Opel Corsa OPC: com’è


Partiamo però dalle dotazioni di base di questa Opel Corsa OPC. Meglio ancora, partiamo da ciò che ci si mostra davanti gli occhi. Già perchè il design, e non poteva essere altrimenti, risulta più aggressivo per questa piccola pepata. La zona anteriore si caratterizza per le grandi prese d’aria, così come spicca una presa ulteriore sul cofano. Sportività che si nota nei dettagli, come i fendinebbia anteriori inseriti in due recessi con finiture cromate. Non poteva mancare, nella zona posteriore, uno spoiler. Qui, chiunque potrà scegliere un elemento più evidente o uno più sottile di serie. I cerchi in lega da 17 pollici a 5 raggi ad Y con pinze freni color grigio completano lo stile di questa vettura. Per chi non si accontenta oltretutto, ecco il Carbon Pack a richiesta a 150 euro.

Tecnicamente il cuore pulsante sprigiona 207 cavalli, quasi 130 cavalli/litro. I tecnici Opel hanno lavorato molto nell’affinamento di questo motore, la cui unità di base è rimasta praticamente invariata. Si è deciso di metter mano quindi alla sovralimentazione del motore, con una linea di aspirazione nuova che porta al turbocompressore. Nuovo l’intercooler. Nuovi anche gli iniettori del carburante, controllati da una centralina, anch’essa nuova. Non poteva mancare il lavoro sullo scarico in collaborazione con Remus. Completamente rivisto il telaio. La vettura ora ha un asse posteriore completamente rinnovato con una nuova geometria ed un roll rate modificato. La volontà è stata quella di offrire maggior reattività, quindi anche la nuova barra di torsione è stata oggetto di cura e modifiche.

Ma se tutto ciò non vi basta, come detto prima, ecco il pacchetto performance, offerto a 2500 euro in più. Cosa offre? Gli pneumatici, sviluppati in collaborazione con Michelin, montano un impianto frenante di casa Brembo con dischi da 330 mm all’anteriore. Cerchi da 18 pollici, molle anteriori e posteriori ancora più rigide. Più di ogni altra cosa però, il differenziale meccanico autobloccante a dischi multipli Drexler. Teoria? La pratica parla di uno sviluppo fatto sul vecchio Nurburgring….

Opel Corsa OPC: come va


[rating title=”VOTO” value=”8.5″ value_title=”Prima Impressione” layout=”left”]
Le strade che circondano Bilbao sono sempre state un ottimo banco di prova per qualsiasi vettura. Asfalto compatto con un ottimo grip, paesaggi mozzafiato a strapiombo sul mare, ma più di ogni altra cosa, percorsi variegati, con tratti di misto veloce alternati a tornanti di lungo raggio. Un piccolo Nurburgring verrebbe da dire, proporzionato alle dimensioni di questa piccola sportiva, la Opel Corsa OPC. Sono passate da poco le dodici e il sole – fortunatamente – ci assiste. Saliamo a bordo. Comodi i sedili in pelle sportivi, avvolgenti ma al contempo non ‘soffocanti’. Non stringono i fianchi, ma ci tengono ben ancorati.

La corona del volante è forse leggermente troppo grande, ma comunque ha un’ergonomia perfetta quando la si prende tra le mani. Sensazione preliminare fondamentale questa per quello che ci attende. Perchè le premesse sono ben elevate. A Rüsselsheim hanno lavorato sodo per migliorare prestazioni e dinamica di questa premium di segmento B che vuole, prima di ogni cosa, regalare emozioni.

Mettiamo in moto: il suono che viene dallo scarico è corposo, vibrante. Una nota in più. Perchè se il mondo delle quattro ruote punta sempre più all’eco-sostenibilità, non è detto che “Euro6” non debba far rima con piacere, anche per le orecchie.Il motore tira fin da subito in maniera chiara, sibillina. O meglio, sarebbe meglio utilizzare termini come ‘preponderante, pieno’.

Già, perchè la coppia è tanta, lineare e vigorosa fin dai primi giri dove la nuova Corsa OPC riesce a sprigionare 245 Nm, con un picco massimo che si attesta a 280. Di potenza ce n’è, questo è indubbio, ma ciò che mi piace di più è proprio il modo con cui si scarica a terra. Ciò sottolinea come, oltre all’erogazione, il lavoro da parte dei tecnici sia stato certosino, affinato, anche e sopratutto a livello telaistico e ciclistico. Una macchina con tanta potenza ma estremamente rigida non porterebbe da nessuna parte. Nemmeno l’assoluta ricerca di rigidità e di un assetto sportivo estremo porterebbe estremi vantaggi in questo caso.

la coppia è tanta, lineare e vigorosa fin dai primi giri

La Opel Corsa OPC è assolutamente godibile nella guida proprio per l’affinamento delle varie ‘parti’: l’assetto è ben piantato, vero, ma ciò che proprio mi ha sorpreso, è stata la regolazione di molle e sospensioni. Una prima fase di affondo pronunciata, per poi stabilizzarsi, smorzare perfettamente, con un ritorno però non immediato, ma cadenzato, sopratutto alle alte velocità di lavoro, dove magari si deve sopperire ad un avvallamento, una piccola buca, oltre che proprio alla natura del manto.

Il risultato è quello di una vettura che entra in curva in maniera repentina, con il volante che riporta fedelmente le sensazioni che vengono trasmesse dalle gomme: mi piace il modo con cui si inserisce in curva. Si forza sull’anteriore in appoggio in frenata, ma non vi è inerzia nel momento, non c’è una resistenza. La piccola cattiva asseconda i nostri desideri, anche se si vuole forzare la mano.

Si, perchè la bontà telaistica abbinata alla regolazione dell’assetto permettono ingressi a velocità impensabili, ma al contempo anche un’ottima stabilità in appoggio in fase di percorrenza, nonostante stiamo parlando di una macchina con un passo corto. Chiaro, in Opel il lavoro di sviluppo sul telaio prende un nome, o meglio, una sigla: FSD. Si tratta di un acronimo per Frequency Selective Damping. In parole semplici, il telaio sfrutta la tecnologia di smorzamento selettivo in funzione della frequenza. Per intenderci, la taratura degli ammortizzatori Koni si adatta alla frequenza di movimento del veicolo, ottenendo un mezzo che si pone in equilibrio dinamico costante.

Il risultato è quello di una vettura che entra in curva in maniera repentina, con il volante che riporta fedelmente le sensazioni

Un ulteriore grande punto di forza si consolida con il differenziale meccanico autobloccante. Migliorato, sincronizzato, in grado di lavorare alla perfezione ora, senza restituire responsi inattesi sul volante. Permette di chiudere le curve perfettamente, anche quando si esagera con la velocità. Ed il suo lavoro si intuisce per filo e per segno. Ora la soglia da raggiungere per mandare in crisi, letteralmente in crisi, innescando un sottosterzo evidente per perdita di aderenza delle gomme, è posta moto più in alto.

Si entra in curva forte, si tiene l’appoggio, si chiude con il gas e lo sterzo, facendo lavorare il posteriore che imbarda in maniera controllata. Il risultato? Divertimento purissimo. E che dire del cambio? In Opel non si è voluto lasciare nulla al caso, ridisegnando innesti e coperchio della trasmissione, per avere una corsa del cambio ridotta del 13%.

Certamente qui si parla di prestazioni, di bellezza alla guida, di piacere e sfruttamento, ma ovviamente, quando si vuole offrire una piccola pepata del genere, che fa della sportività il suo credo, non si può fare a meno di porre un ‘grande fratello invisibile’, una mano invisibile elettronica. C’è, ma non si avverte più di tanto. In altre parole, sulla OPC, come sottolineato dal Volker Strycek, direttore performance car & Motorsport, il controllo della stabilità e della trazione sono ora attivabili o disattivabili attraverso la modalità Race.

O meglio, in questa modalità, i due controlli rimangono ‘dormienti’, in una sorta di slippering, per intervenire qualora i sensori rilevino delle situazioni critiche. Dei Watch-Dog, dei guardiani che però, possono esser disattivati completamente tenendo premuto il tasto di disattivazione per cinque secondi.

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