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Chinetosi: la malattia del movimento

In Europa due cittadini su tre soffrono di mal d’auto, soprattutto bambini e adolescenti.

Il mal d’auto rientra in una serie di disturbi chiamati chinetosi o cinetosi causati dall’eccessivo movimento di un mezzo di trasporto. Malesseri simili possono essere avvertiti in treno, in aereo o su un’imbarcazione. Provocata da un’eccessiva stimolazione dell’apparato vestibolare, l’organo responsabile dell’equilibrio localizzato all’interno dell’orecchio, la chinetosi si manifesta quando nel cervello avviene un contrasto tra le informazioni relative al movimento che provengono dalla vista e quelle di stasi che provengono dagli organi sensoriali del resto del corpo, in particolare dalle articolazioni.

Quando le sollecitazioni di queste delicate strutture sono troppo rapide o eccessive, compaiono i sintomi della cinetosi, una sensazione di malessere generale e spossatezza, caratterizzato da pallore in viso e stomaco “pesante”, a cui seguono un aumento di sudorazione e salivazione, un respiro più frequente, senso di vertigini, nausea e spesso anche vomito.

Secondo uno studio commissionato da Ford il mal d’auto affligge i due terzi dei cittadini europei, soprattutto tra i passeggeri e, in maniera maggiore, nel caso di bambini e adolescenti, malessere aggravato dal fatto di sedersi sui sedili posteriori e dal reclinare la testa per giocare ai videogame o guardare un video. Sì, come se non bastasse il movimento e la sua percezione, anche i device influiscono sull’insorgere della chinetosi. Sempre secondo lo studio della casa dall’ovale blu, in media i passeggeri adulti percepiscono la sensazione di nausea dopo appena dieci minuti con lo sguardo rivolto allo schermo dello smartphone.

I primi segnali del mal d’auto si manifestano in crescenti sbadigli e in un’eccessiva sudorazione. E’ curioso sapere che i neonati sono immuni dalla chinetosi in quanto questo malessere si percepisce solo nel momento in cui si acquista la capacità di camminare, mentre anche gli animali ne sono afflitti e, come osservato dai marinai, addirittura i pesci rossi possono soffrirne.

Come alleviare i sintomi

Ford sta collaborando insieme ad un team di esperti per capire le cause del mal d’auto e trovare rimedi efficaci da applicare alle vetture del futuro. Secondo quanto spiegato dal Prof. Dr. Jelte Bos, del TNO, Perceptual and Cognitive Systems di Soesterberg in Olanda:

“Il cosiddetto mal d’auto è un fenomeno complesso. È una reazione naturale a uno stimolo innaturale, che non può di per sé essere curata in quanto tale, ma possiamo cercare il modo di alleviarne i sintomi.”

Secondo Ford, uno dei primi rimedi da attuare è agire sullo stile di guida. Il Prof. Bos, titolare del corso di Motion Perception presso l’Università Vrije di Amsterdam, ha sviluppato un dispositivo in grado di mostrare come il comportamento al volante possa influire su tali malesseri concludendo che l’adozione di uno stile di guida più fluido può essere utile per ridurre le sensazioni di nausea nonché i consumi di carburante.

Ma cosa si può fare per alleviare il mal d’auto? Come anticipato, prima di tutto bisogna adottare uno stile di guida il più possibile uniforme, evitando le brusche frenate, le accelerazioni improvvise e le buche. La maggiore visibilità offerta dal sedile anteriore attenua la sensazione di malessere e per questo motivo dovrebbe essere sempre occupato da chi soffre di chinetosi perché guardare la strada può aiutare il cervello ad interpretare questi stimoli, ma, soprattutto, può indurre un meccanismo inconscio con il quale si è portati, ad esempio in corrispondenza di una curva, a preparare il corpo alla sollecitazione esterna in modo da diminuire il movimento della testa e, di conseguenza, dell’apparato vestibolare. Evitare di “stare incollati” per troppo tempo ad uno schermo di un device elettronico e distrarre le persone che avvertono il malessere cercando di far mantenere una posizione il più eretta possibile, magari utilizzando un cuscino di supporto. Infine attivare il climatizzatore per assicurarsi sempre un ottimo ricircolo di aria fresca all’interno dell’abitacolo ed evitare le bibite gassate.

Cosa succederà quando la guida autonoma creerà nuovi ruoli all’interno delle vetture per tutti noi, comodamente seduti sulle nuove auto tecnologiche, più sofa con le ruote che mezzi da domare e guidare, soffriremo tutti di chinetosi con i nostri occhi perennemente incollati sugli schermi di un tablet completamente avulsi da quello che accade fuori l’abitacolo?

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