Home Motorsport Formula 1 Addio a Jules Bianchi: è morto dopo 9 mesi di coma

Addio a Jules Bianchi: è morto dopo 9 mesi di coma

Jules Bianchi aveva solo 25 anni.

Sabato 18 luglio 2015 – Questa mattina all’alba è arrivata la notizia della morte di Jules Bianchi. Il pilota 25enne della Marussia si è spento al Centre Hospitalier Universitaire di Nizza dopo nove mesi di coma. La famiglia ha diffuso un comunicato ufficiale in cui ha spiegato che il ragazzo ha lottato fino alla fine, ma si è dovuto arrendere.
Un lungo calvario iniziato il 5 ottobre 2014 sul circuito di Suzuka, durante il GP del Giappone, il 34° nella breve carriera di Bianchi.

Il padre di Jules Bianchi è pessimista

Martedì 10 marzo 2015

Il padre di Jules Bianchi ha gettato un’ombra di pessimismo sulle condizioni in cui versa il figlio. “I dottori non si pronunciano: finché resta in questo stato non possono dire nulla – ha spiegato Philippe Bianchi nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport –. Potrebbe svegliarsi, oppure non farlo mai. Di sicuro sta combattendo. Noi proviamo ad essere duri come lui ma vivere così è inumano, non sapere come andranno a finire le cose, sapere che in ogni momento può arrivare una spiacevolissima chiamata dall’ospedale”.

Serve pazienza, tanta pazienza – l’amara riflessione del genitore –. Ci sono piccoli progressi, ma finché non si sveglierà l’unica cosa che possiamo fare è aspettare”. Il pilota francese si trova da novembre presso il Centro ospedaliero universitario di Nizza. Rimase coinvolto in un terribile incidente durante il GP del Giappone, corso a Suzuka lo scorso 5 ottobre, quando andò a sbattere contro un mezzo di soccorso entrato in pista al fine di rimuovere la monoposto di Adrian Sutil.

Jules Bianchi non rallentò a sufficienza prima dell’incidente

La commissione interna alla FIA ha stabilito che Jules Bianchi non rallentò “a sufficienza per evitare di perdere il controllo” della sua Marussia. E’ la conclusione a cui sono giunti i componenti dell’Accident Panel, ovvero il gruppo di esperti – composto anche da Ross Brawn, Stefano Domenicali ed Emerson Fittipaldi – a cui la Federazione assegnò il compito di indagare sull’incidente dello scorso 5 ottobre, verificatosi nelle battute finali del GP del Giappone. Il francese uscì di strada alla curva 7, dove l’acqua invase parzialmente la traiettoria. Durante il giro precedente, nello stesso punto del tracciato, anche Adrian Sutil perse il controllo della propria monoposto. I nostri amici di Motorsportblog spiegano che

l’analisi degli eventi che hanno portato all’incidente di Bianchi indica che una serie di fattori determinanti possono aver contribuito a provocare lo schianto, anche se nessuno è stato l’unica causa

L’Accident Panel assolve la Federazione e spiega che

le azioni intraprese dopo l’incidente di Sutil sono state coerenti con le regole e con la loro interpretazione relativa ai 384 incidenti avvenuti nei precedenti 8 anni. Non c’è alcuna ragione per cui la Safety Car dovesse essere mandata in pista prima o dopo l’incidente di Sutil

Bianchi è uscito di strada alla velocità di 126 km/h, sbattendo contro una gru pesante 6.5 tonnellate. La violenza dell’impatto è stata determinata anche dal malfunzionamento del sistema FailSafe: secondo La Repubblica questo dispositivo avrebbe dovuto ridurre la potenza della Marussia, ma non è entrato in azione perché il sistema di break-by-wire (per la gestione della frenata) si è rivelato incompatibile. L’Accident Panel consiglia tuttavia di iniziare le gare non più tardi di quattro ore prima del tramonto – a meno ché non siano già programmate di notte –, così da non mettere in difficoltà i piloti e da non compromettere la visibilità. Allo stesso tempo si invita rivedere il calendario delle gare, per minimizzare il rischio di Gran Premi sul bagnato.

Jules Bianchi respira da solo ed è stato trasferito in Francia

La famiglia di Jules Bianchi ha diffuso un comunicato in merito alle condizioni di salute in cui versa l’ex pilota della Marussia, vittima di un terribile incidente durante il GP del Giappone corso a Suzuka lo scorso 5 ottobre. Le notizie sono piuttosto incoraggianti. Bianchi resta in condizioni critiche, ma per lo meno respira da solo e non si trova più in coma artificiale. ‘I segni vitali sono stabili – leggiamo nella nota, riportata da Sportmediaset –. Il trattamento entra ora in una nuova fase, volta a migliorare le sue funzioni celebrali. Le sue condizioni neurologiche rimangono stabili’.

Il pilota francese è stato trasferito ‘con un aereo ambulanza’ presso il Centro ospedaliero universitario di Nizza. Non si trova più nell’ospedale giapponese di Yokkaichi, dove fu ricoverato nelle ore immediatamente successive allo schianto. Philippe Bianchi e signora hanno voluto ringraziare pubblicamente tutto lo staff nel nosocomio giapponese. ‘Abbiamo un enorme debito di gratitudine per tutto quello che hanno fatto per Jules ed anche per la nostra famiglia, in un momento veramente difficile – prosegue la nota -. Siamo grati che la fase successiva del trattamento al quale è sottoposto Jules possa continuare vicino casa’.

Il comunicato della famiglia

Sono passate quasi sette settimane dopo l’incidente di Jules a Suzuka, nelle quali si sono susseguite sfide e periodi di terapia neurologica intensiva. Siamo in grado di annunciarvi che Jules ha fatto un importante salto in avanti: non è più in coma artificiale, nel quale è stato indotto dopo l’incidente, tuttavia è ancora privo di conoscenza. Respira privo di aiuti, e i suoi segni vitali sono stabili, ma le sue condizioni sono ancora classificate come critiche.

Il trattamento entra ora in una nuova fase, volta a migliorare le sue funzioni celebrali. Le sue condizioni neurologiche rimangono stabili. Nonostante la situazione generale continui a rimanere seria, si è deciso che nostro figlio fosse in grado di essere trasferito nella nativa Francia. Abbiamo optato per un trasferimento aereo avvenuto la scorsa notte da Mie General Medical Center a Le Centre Hospitalier Universitaire di Nizza, dove e giunto poco fa. Jules si trova in terapia intensiva, sotto l’equipe guidata dai Professri Raucoules ed Ichai, mentre verrà monitorato a stretto contatto dal Professor Paquis, Capo del reparto di Neurochirurgia.

Siamo grati che la fase successiva del trattamento al quale è sottoposto Jules possa continuare vicino casa, dove può essere circondato e supportato da famiglia e amici. Non possiamo che elogiare il personale del Mie General Medical Center: abbiamo un enorme debito di gratitudine nei loro confronti per tutto quello che hanno fatto per Jules e per la nostra famiglia durante momenti così difficili. In particolare vorremmo ringraziare i Dottori Kamei ed Yamamichi, congiuntamente al Signor Ogura, e tutta l’equipe medica che ha seguito Jules in Giappone

Jules Bianchi, parla Luciano Burti: “Le possibilità di recupero sono poche

Sono passate quasi tre settimane da quando, sul circuito di Suzuka, Jules Bianchi si è scontrato contro un trattore che stava rimuovendo la vettura di Adrian Sutil. Le notizie sul suo stato di salute si rincorrono dall’ospedale di Yokkaichi dove il giovane francese è ricoverato in condizioni critiche ma stabili.

A prendere la parola oggi è stato Luciano Burti. Il brasiliano, oggi commentatore per la tv nazionale Globo, è stato negli anni passati un pilota di Formula Uno. Burti passò alle cronache dei primi anni Duemila per due spettacolari incidenti di cui fu vittima.

Il primo avvenne ad Hockenehim quando tamponò alla partenza la Ferrari di Schumacher, il secondo due settimane dopo quando a Spa-Francorchamps, toccandosi con Eddie Irvine, ai tempi in Jaguar, usci in un punto estremamente veloce, infilandosi contro le barriere, e riportando un trauma facciale che, di fatto, pose fine alla sua carriera nella massima Formula.

In merito all’incidente, Burti ha rilasciato delle dichiarazioni alla Radio di San Paolo Jovem Pan: “Ho parlato con persone che conoscono la situazione più a fondo, e purtroppo sembra che le possibilità di recupero siano piccole“.

In seguito, lo stesso Burti ha aggiunto: “Qualora sopravviva, sembra che le possibilità di avere una vita senza conseguenze siano comunque decisamente poche“. Il brasiliano ha comunque rimarcato la drammaticità dell’evento, e la vicinanza del francese alla “famiglia Ferrari”, considerando la sua vicinanza all’ex Massa (oltre alle numerose frasi di supporto, tra gli altri, di Fernando Alonso, con cui Bianchi spendeva numerose ore a Maranello).

E’ veramente una notizia molto triste. Jules è un pilota di talento molto giovane. Lo vedevo sempre in compagnia di Felipe. E’ chiaro, purtroppo, che le possibilità di recupero per Bianchi non sono buone, ma è comunque un miracolo che non sia morto sul colpo. Siamo tutti consapevoli di ciò“.
Una piccola postilla che sottolinea comunque la grande tempra fisica del francese, nella speranza di un miracolo.

parla la mamma: “Qualcuno si sottrae alle responsabilità”

AUTO-PRIX-JPN-ACCIDENT-BIANCHI

Sapete, alcuni dicono alcune cose per sottrarsi alle proprie responsabilità”, sono le parole forti della signora Christine, mamma di Jules Bianchi, all’emittente francese RTL. Il figlio è ancora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale giapponese di Yokkaici, dopo il tragico incidente dello scorso 5 ottobre sulla pista di Suzuka, quando lo sfortunato pilota francese andò a sbattere contro una gru nella via di fuga del tracciato. E’ da allora ricoverato nel reparto di terapia intensiva e sta lottando per la sua vita.

In questi giorni, oltre ai numerosi messaggi di sostegno per il francese, si sono susseguite accuse e polemiche sia sulla mancata presenza in pista della safety car che sull’opportunità di fare entrare la gru per spostare la vettura di Sutil, viste le condizioni difficili con asfalto bagnato e forte pioggia. In tanti hanno espresso la propria opinione o si sono difesi, come il direttore di corsa Charlie Whiting, in occasione del Gp di Russia. La mamma di Jules parla per la prima volta: “Io obbligata a tacere? La Formula 1 è un business, un grosso business…”.

Un messaggio sibillino, su cui a ciascuno viene lasciata l’interpretazione. Solo belle parole, invece, per la struttura ospedaliera giapponese dove è ricoverato il figlio: “Jules è ben curato e la struttura è perfetta – ha detto – i medici sono eccellenti ed il personale è esperto, rispettoso e gentile”. Anche se non ci sono novità sulle condizioni del pilota transalpino: “Jules è incosciente, non posso dire altro”. Sperando di ricevere al più presto qualche buona notizia, nel prossimo aggiornamento ufficiale dalla Marussia.

Bianchi, parola all’esperto: il dott. Passacantilli

Dopo i recenti avvenimenti e le indagini effettuate anche da un gruppo di lavoro italiano sulle condizioni di Jules Bianchi, abbiamo chiesto maggiori dettagli sul tipo di trauma subito dal pilota francese e quali siano le caratteristiche, le complicazioni e le evneutali terapie per guarire dal danno assonale diagnosticato al pilota di F1.

Per questo ne abbaimo parlato in esclusiva con il Dott. Emiliano Passacantilli, Neurochirurgo in Roma, fondatore dell’associazione NSA Neurochirurgia.

Dott. Passacantilli, può dirci quali sono le condizioni attuali e la possibilità di recupero per un paziente che ha subito un incidente come quello di Jules Bianchi a Suzuka?

Non è possibile rispondere con precisione visto chè non conosciamo le condizioni attuali e quelle all’ingresso in ospedale, ma sappiamo che è stato operato per un ematoma cerebrale dovuto al trauma. In questi casi un intervento immediato può favorire il recupero neurologico; se i danni non sono stati drammatici si può anche ottenere il recupero ad una vita normale. Intervento “alla testa” non significa automaticamente lesioni gravissime e permanenti.

Cosa si intende per danno cerebrale post-traumatico?

Dobbiamo distinguere due tipi di danno. Il danno primario è quello che il pilota ha avuto durante l’impatto con la ruspa. Il danno traumatico secondario è dovuto soprattutto allo sviluppo di edema e di ematomi che aumentano la pressione all’interno del cranio, causando lesioni anche a quelle parti del cervello rimaste “sane” dopo l’urto. Prima avviene l’intervento dei sanitari e lo svuotamento dell’ematoma e prima si garantisce al cervello di non subire un danno “secondario”. Contro il danno primario può essere efficace soltanto la prevenzione in tutte le sue forme.

E’ stato operato in tempo? Quella era l’unica cosa da fare?

Ho letto le polemiche circa i ritardi dovuti alla impossibilità dell’elicottero di alzarsi in volo per il maltempo. Sicuramente l’intervento è stato efficace altrimenti con un ematoma cerebrale il pilota non sarebbe arrivato in vita in ospedale. Le prime cose da fare, fondamentali in questi casi, sono tre: assicurare la pervietà (apertura) delle vie aeree (bocca, faringe, trachea e polmoni); assicurare la corretta respirazione ed accertare la presenza di battito cardiaco. Queste manovre sono state fatte correttamente già in pista ed hanno permesso al pilota di giungere vivo in ospedale. La valutazione neurochirurgica è secondaria a queste manovre.

Come e dove si formano gli ematomi dentro la testa dopo un trauma del genere?

Il trauma è stato sicuramente ad alta energia. Ciò ha provocato lo scuotimento del cervello all’interno della scatola cranica. In questi casi la forte accelerazione e la decelerazione dell’encefalo all’interno della scatola cranica provocano lacerazioni in più punti causando quelli che definiamo focolai lacero-contusivi cerebrali. La rottura di un’arteria (arteria meningea) tra l’osso della scatola cranica e la membrana che riveste il cervello provoca l’ematoma epidurale. L’ipotesi più probabile in questo caso è che si sia formato un ematoma sottodurale acuto, per la rottura delle vene o arterie che si trovano sulla superfice dell’encefalo durante l’urto.

In cosa consiste l’intervento e le terapie attuali?

L’intervento in casi del genere consiste nel praticare una craniotomia (apertura del cranio) in corrispondenza dell’ematoma, evacuare l’ematoma ed effettuare l’emostasi (fermare in ogni modo la fuoriuscita di sangue). Il neurochirurgo decide al termine se riposizionare l’opercolo osseo del cranio o se chiudere soltanto la cute. Lo scopo dell’intervento è soprattutto quello di abbassare la pressione all’interno della testa e di evitare che porzioni ancora sane dell’encefalo subiscano dei danni irreversibili. In alcuni casi, come quello di Michael Schumacher, il paziente rimane per un periodo di tempo senza l’opercolo osso ma con la cute chiusa. Questo permette all’edema cerebrale di diminuire lentamente. In molti casi viene inserito un catetere per misurare la pressione all’interno della scatola cranica. La terapia attuale è effettuata in terapia intensiva, il paziente rimane connesso ad un respiratore automatico prima attraverso un tubo che passa dalla bocca e poi attraverso una tracheotomia (apertura della trachea). I parametri vitali vengono strettamente monitorati e si controlla la respirazione ed il livello dei gas disciolti nel sangue (ossigeno ed anidride carbonica) per mettere il cervello nelle migliori condizioni possibili per recuperare.

Quanto tempo ci vuole per avere un’idea sul recupero neurologico?

Dopo 15-20 circa giorni il paziente si stabilizza ed è possibile effettuare una valutazione neurologica più accurata. Per avere un’idea sulla prognosi definitiva devono passare almeno 6 mesi. Le possibilità di recupero per un giovane sono enormi e non bisogna disperare o emettere sentenze definitive prima di quel periodo.

Nel disegno qui sotto illustiamo l’ematoma sottodurale posttraumatico e l’intervento chirurgico effettuato per la rimozione. (Tratto da “Atlante di Anatomia fisiopatologica e clinica” Vol. 7, Sistema Nervoso Parte II)

bianchi ematoma subdurale

Marussia: Non gli abbiamo chiesto di andare più veloce

2014_supporting_jules_bianchi

Jules Bianchi non ha commesso alcuna imprudenza negli attimi precedenti lo schianto di Suzuka. E’ quanto rivelato nelle scorse ore dal team Marussia, intervenuto per mettere fine alle congetture e per chiarire una volta per tutte la dinamica dell’incidente. I nostri colleghi di Motorsportblog riprendono il comunicato ufficiale e scrivono che il pilota francese

ha rallentato in regime di doppia bandiera gialla. E’ un fatto inconfutabile, come dimostrano i dati della telemetria che il team ha fornito alla Federazione

E sull’ipotesi che al 25enne di Nizza sia stato imposto di aumentare il ritmo, nonostante le condizioni meteo fossero in via di peggioramento?

C’è una registrazione dell’intera comunicazione radio tra Jules ed il team, dalla quale emerge come in nessun momento il team gli ha chiesto di andare più veloce

Questa nota serve a chiudere definitivamente la vicenda. Marussia si è definita “scocciata ed irritata” ed ha espresso il proprio fastidio nel “rispondere a queste indiscrezioni”, augurandosi inoltre che “dopo aver chiarito i fatti si possano ora evitare ulteriori distrazioni. In questo momento vogliamo solo dare tutto il supporto a Jules e alla sua famiglia”. Bianchi resta al momento in condizioni critiche ma stabili.

Per Ecclestone l’incidente va imputato alla sfortuna

8 ottobre 2014: Bernie Ecclestone ritiene che l’incidente di Jules Bianchi vada imputato essenzialmente alla sfortuna. L’83enne inglese, al timone del circus, ha spiegato negli scorsi minuti che

l’incidente di Bianchi è stata solo questione di sfortuna. Se avessi saputo con precisione quando ci sarebbe stata la tempesta su Suzuka tutto sarebbe stato più facile, ma non lo sapeva nessuno. Secondo le previsioni, anzi, le condizioni meteo sarebbero potute anche essere peggiori

7 Ottobre 2014: La famiglia di Jules Bianchi, sentito il parere dei medici del Mie General Medical Center ha rilasciato un aggiornamento sulle condizioni del pilota. Il comunicato è stato diramato dal Team Marussia F1, e lo riportiamo per intero senza commento:

“Questo è un momento molto difficile per la nostra famiglia, ma i messaggi di sostegno e affetto per Jules che arrivano da tutto il mondo ci sono di grande conforto. Per questo vogliamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento”.

Jules rimane nel Reparto di Terapia Intensiva del Mie General Medical Center di Yokkaichi. Ha sofferto un esteso danno assonale e si trova in condizioni critiche ma stabili. I medici dell’ospedale gli stanno fornendo le migliori cure e noi siamo loro grati per tutto quello che hanno fatto per Jules dopo l’incidente.

Siamo anche grati per la loro presenza al Professor Gerard Saillant, Presidente della Commissione Medica FIA, e al Professor Alessandro Frati, Neurochirurgo dell’Università La Sapienza di Roma, che è arrivato in Giappone su richiesta della Scuderia Ferrari. I Professori sono giunti all’Ospedale oggi e hanno incontrato il personale medico che ha in cura Jules, in modo da essere completamente informati sul suo stato clinico e in condizione di poter dare indicazioni alla famiglia. I Professori Saillant e Frati hanno riconosciuto l’eccellenza delle cure fornite dal Mie General Medical Center e intendono ringraziare i loro colleghi giapponesi.

L’ospedale continuerà a monitorare ed a curare Jules e ulteriori aggiornamenti medici saranno forniti quando ritenuto appropriato”.

15.50 – Incomincia a circolare in rete il video dell’incidente occorso al povero Jules Bianchi. La dinamica conferma ciò che si era ipotizzato nel pomeriggio di ieri.

Il video è stato registrato all’ultima chicane del circuito di Suzuka. Mentre la vettura di Sutil veniva rimossa dalla ruspa, nello stesso punto usciva di pista quella di Bianchi. Lo schianto è terribile e lascia poco spazio all’immaginazione: la ruspa si solleva da terra per la forza dell’impatto.






A cose fatte è facile criticare l’incompetenza dell’organizzazione giapponese, ma è chiaro che solo un miracolo ha salvato i tre addetti del circuito che stavano “manovrando” la Sauber di Sutil. Se la Marussia di Bianchi fosse uscita di pista solo un paio di metri più avanti, le conseguenze dell’incidente sarebbero state ancora più catastrofiche di quanto lo siano comunque state.







Dall’ospedale Mie General Hospital di Yokkaichi non giunge alcuna notizia in merito alla salute del pilota francese. L’Equipe scrive quest’oggi che il 25enne di Nizza è stato operato per ridurre un ematoma al cervello e le sue condizioni sono molto gravi, ma al momento non è possibile sapere se Jules abbia trascorso una buona notte, se sia stato operato una seconda volta, se sia in coma (artificiale o no) e se respiri da solo.

Poche ore fa sono atterrati all’aeroporto di Osaka i famigliari e l’agente, insieme ad un professore francese ritenuto un luminare nello studio del cervello e del midollo spinale: il parere di Gérard Saillant era già stato ascoltato dopo l’incidente occorso a Michael Schumacher. In mattinata il team Marussia ha diffuso una nota ufficiale per ringraziare tutti coloro che hanno mostrato affetto nei confronti di Jules e del team. La scuderia russa precisa poi che notizie sulle condizioni del pilota verranno diffuse “nel rispetto del volere della famiglia”. La Gazzetta dello Sport rivela che Bianchi è stato trasportato ieri

in ambulanza al Mie General Hospital, dove lo attendeva un’équipe medica di quattro neurochirurghi, operativi per tutto il corso del weekend. Operato d’urgenza nel tentativo di ridurre le gravi lesioni cerebrali, Bianchi è rimasto sotto i ferri per circa tre ore. In serata si era sparsa voce di una seconda operazione a causa di una emorragia interna, ma la notizia non è stata confermata dai membri dell’ospedale

Aggiornamento di lunedì 6 ottobre, ore 14.00

La cronaca dell’incidente e delle fasi successive

Incidente Jules Bianchi

15.48 – I medici avrebbero terminato l’intervento e Bianchi è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva. Lo rivela Luca Budel di Sportmediaset.

14.51 – Nel frattempo gli inquirenti hanno sequestrato il mezzo di soccorso e la monoposto del francese.

14.47 – Vi mostriamo un nuovo scatto della monoposto. Impressionante.

Incidente Jules Bianchi

(clicca sull’immagine per ingrandire)

14.27 – Questa immagine sottolinea le conseguenze dell’impatto sulla Marussia MR03 del pilota francese: l’automobile è danneggiata solo lievemente all’anteriore, mentre il roll bar sembra collassato e lascia intuire la violenza dell’impatto.

Incidente Jules Bianchi

(clicca sull’immagine per ingrandire)

14.13 – Sta circolando su internet una scansione del documento ufficiale che la FIA ha diramato per spiegare le circostante dell’incidente. La nota è firmata da Matteo Bonciani, responsabile della comunicazione, secondo cui l’incidente di Bianchi sarebbe in sostanza legato alla casualità.

Al giro 42 Adrian Sutil ha perso il controllo della propria automobile, si è girato ed ha colpito le barriere alla curva 7. I commissari hanno esposto una doppia bandiera gialla per avvertire i piloti del pericolo. Un veicolo di soccorso è stato mandato in pista, con l’obiettivo di alzare la monoposto e condurla verso un luogo sicuro dietro il guard rail. Proprio in questo momento Bianchi è andato fuori pista ed ha colpito il posteriore del trattore.

Incidente Jules Bianchi

(clicca sull’immagine per ingrandire)

13.53 – Le parole di Felipe Massa in merito all’incidente di Bianchi. “In questo momento prego per lui. La gara doveva finire prima“.

13.34 – Arriva anche la conferma della FIA: “Bianchi ha subito gravi ferite alla testa. Dopo l’intervento sarà trasferito in terapia intensiva“.

12.54 – Il padre di Bianchi alla tv francese: “Stanno operando Jules, ma è in condizioni critiche

12.27Bianchi sarebbe in coma, ma non avrebbe mai smesso di respirare in maniera autonoma. E’ quando affermato da Luca Budel di Sportmediaset.

12.20 – Anche Max Verstappen rivolge un ‘in bocca al lupo’ al collega.

12.15 – L’elicottero del soccorso medico non sarebbe decollato per colpa dell’imminente oscurità. Lo rivela Sportmediaset.

L’elicottero inizialmente previsto per il trasporto in ospedale di Jules Bianchi ha dovuto rinunciare alla sua missione a causa della notte che cominciava a cadere sul circuito di Suzuka. Si è deciso così di portare il francese in ambulanza scortato dalle moto della polizia. La Marussia di Bianchi è stata danneggiata gravemente nella parte posteriore. Il pilota francese, incosciente, era ancora nell’abitacolo della sua monoposto, con il casco sfilato, quando i suoi soccorritori gli hanno applicato per la prima volta la maschera di ossigeno. Poi è stato messo su una barella per essere trasportato su una ambulanza.

12.08 – Il profilo Twitter della scuderia Marussia non è stato aggiornato nelle ultime due ore.

12.00 – Continuano ad arrivare i tweet ufficiali di piloti e scuderie. Al momento, l’unico canale che è in completo silenzio, è quello della FIA!

11.48 – Fonti non confermate riportano che Mika Salo, commissario di gara, avrebbe dichiarato che Jules Bianchi ha sbattuto violentemente la testa contro il trattore.

11.41Sportmediaset rende pubbliche le accuse indirizzate alle direzione gara, colpevole di aver mandato in pista la safety car con troppo ritardo.

La direzione gara di Suzuka è finita sotto accusa per l’incidente di Bianchi. Nessuno, infatti, ha pensato di mandare in pista la safety-car dopo l’uscita di Sutil in una zona pericolosa e la presenza in pista di una gru. Oltretutto dalle immagini tv si vede che i commissari continuano a sventolare la bandiera verde anche con le due monoposto ferme

11.29Repubblica riporta le parole al vetriolo di Massa: “Non si riusciva a guidare, io lo dicevo da 5 giri prima dell’interruzione. Hanno fermato la gara troppo tardi e c’è stato l’incidente“.

11.15 – Scuderie e piloti pregano per Jules #ForzaJules #ForzaBianchi

11.09 – La monoposto ha retto bene all’incidente. Il problema d’ogni modo sta nella zona del casco, ovviamente esposta.

11.05 – Il messaggio di Alonso su Twitter.

11.07 – Drammatica coincidenza: nel 2012 la pilota Maria De Villota sbattè al volante di una Marussia contro un mezzo parcheggiato fuoripista.

10.55Rosberg non sparge ottimismo: “Ho ricevuto informazioni ma non voglio fornire dettagli. La cosa è molto molto seria”.

La cronaca dell’incidente

Il GP del Giappone è terminato bruscamente al 47° giro, quando i commissari hanno esposto la seconda bandiera rossa del pomeriggio. Inizialmente si pensava che la decisione fosse legata al peggiorare delle condizioni meteo.

Poi si è vista la Sauber di Sutil contro le barriere, ma il pilota tedesco non sembrava nelle condizioni di richiedere l’intervento della medical car (entrata in pista insieme alla safety car). Solo a gara conclusa abbiamo capito il perché di tale frenesia: la Marussia di Jules Bianchi è uscita di pista nello stesso punto in cui qualche minuto prima aveva sbattuto il collega, schiantandosi però contro un mezzo di soccorso.

Bianchi pare si sia infilato sotto un trattore. Le sue condizioni sono apparse gravi fin dal primo momento. Alle 10.41 il pilota è ancora privo di conoscenza ed è stato trasportato in ambulanza al più vicino ospedale.

(post in aggiornamento)

Ultime notizie su Notizie

Tutto su Notizie →