Wolff contro Masi: "Un pazzo che ha distrutto il più grande pilota di sempre"

Toto Wolff accusa Michael Masi per la gestione controversa dell'Abu Dhabi 2021. La FIA intervenne, Masi rimosso; il dibattito sulle regole e sulla trasparenza resta aperto

Wolff contro Masi: "Un pazzo che ha distrutto il più grande pilota di sempre"
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Renato Terlisi
Pubblicato il 31 ott 2025

Il caso Abu Dhabi 2021 torna a infiammare il dibattito in Formula 1, con dichiarazioni forti che scuotono nuovamente le fondamenta del circus. A riaccendere i riflettori sulla controversa finale di stagione è Toto Wolff, team principal della Mercedes, che non ha usato mezzi termini nel giudicare quanto accaduto, individuando precise responsabilità nell’ex direttore di gara Michael Masi e riportando alla ribalta una delle pagine più discusse della storia recente del motorsport.

Parole dure

«È stato un pazzo che sostanzialmente ha distrutto il record del più grande campione di tutti i tempi». Con questa frase tagliente, pronunciata in un’intervista al The Telegraph, Toto Wolff ha messo nuovamente in discussione la regolarità delle decisioni prese durante il Gran Premio di Abu Dhabi 2021. Secondo il manager austriaco, l’operato di Michael Masi ha privato Lewis Hamilton dell’ottavo titolo mondiale, alimentando una polemica mai del tutto sopita.

Il nodo centrale della controversia resta la gestione della Safety Car negli ultimi, concitati giri di gara. L’episodio è ancora vivido nella memoria degli appassionati: con Lewis Hamilton e Max Verstappen a pari punti in classifica, l’incidente di Latifi ha costretto la direzione gara a neutralizzare la corsa. Ma è stata la scelta di autorizzare lo sdoppiamento solo delle vetture tra i due contendenti – invece che di tutte le auto doppiate – a creare il presupposto per il sorpasso decisivo. Max Verstappen, grazie a gomme più fresche, ha potuto così attaccare e superare Hamilton nell’ultimo giro, conquistando il suo primo titolo mondiale tra le polemiche.

Gravi critiche

Nel corso dell’intervista, Toto Wolff non si è limitato a criticare le decisioni prese sul momento, ma ha anche sollevato dubbi sulle relazioni tra Michael Masi e la Red Bull. In particolare, Wolff ha puntato il dito verso Jonathan Wheatley, direttore sportivo della scuderia austriaca, lasciando intendere che ci possano essere state pressioni o influenze indebite sulla direzione gara proprio nei momenti più delicati della stagione.

La reazione delle istituzioni non si è fatta attendere: la FIA ha subito avviato un’indagine interna che ha portato alla rimozione di Michael Masi dal suo ruolo e a una revisione profonda delle procedure di gestione delle gare. Nonostante la forte disapprovazione, la Mercedes ha scelto di non ricorrere a vie legali, confidando nella capacità della FIA di ristabilire la fiducia e l’integrità sportiva attraverso le proprie indagini e riforme.

La vicenda di Abu Dhabi 2021 ha lasciato un segno indelebile nel mondo della Formula 1, sollevando interrogativi cruciali sulla trasparenza delle decisioni prese in pista, sull’interpretazione dei regolamenti e sull’equilibrio tra le regole scritte e la discrezionalità dei commissari in situazioni di forte pressione. Molti esperti del settore si interrogano ancora oggi se sia giusto attribuire la responsabilità a singoli individui, come Michael Masi, oppure se si tratti di una falla sistemica nella governance sportiva che richiedeva, e forse richiede ancora, riforme strutturali profonde.

Un’ingiustizia che grida vendetta

Per i sostenitori di Lewis Hamilton, quanto accaduto ad Abu Dhabi 2021 rappresenta un’ingiustizia sportiva che il tempo non ha ancora sanato. Dall’altra parte, i fan di Max Verstappen difendono la validità della vittoria, sostenendo che, al di là delle polemiche sulla procedura, il risultato finale sia stato ottenuto rispettando le opportunità offerte dalle circostanze di gara.

Le recenti dichiarazioni di Toto Wolff, a quasi cinque anni dai fatti, dimostrano come la ferita sia tutt’altro che rimarginata. Il caso Abu Dhabi 2021 continua a essere un punto di riferimento per il dibattito sull’integrità competitiva della Formula 1 e sulla fiducia degli appassionati nelle istituzioni che regolano il motorsport. La gestione della Safety Car, le dinamiche tra team e direzione gara, e il ruolo della FIA rimangono temi centrali su cui il circus dovrà ancora confrontarsi, per garantire che la trasparenza e la correttezza sportiva siano sempre al centro della competizione.

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