Volkswagen rinvia la Golf elettrica, perché il debutto slitta

La Golf elettrica di Volkswagen slitta al 2029 a causa di costi e problemi nello stabilimento di Wolfsburg. La sfida con i rivali cinesi si fa più dura

Di Giulia Darante
Pubblicato il 16 set 2025
Volkswagen rinvia la Golf elettrica, perché il debutto slitta

Il percorso verso la mobilità sostenibile si complica per Volkswagen, che annuncia un nuovo slittamento nella transizione della sua icona più celebre. La tanto attesa Golf elettrica, inizialmente programmata per debuttare entro il 2028, subirà un rinvio al 2029. Una decisione che non arriva a cuor leggero e che sottolinea le difficoltà incontrate dal colosso tedesco nell’adattare la produzione e rispondere alle nuove sfide del settore automotive.

Il cuore della questione risiede nello storico stabilimento di Wolfsburg, dove il passaggio dalla produzione di motori a combustione interna a quella di auto elettriche si sta rivelando ben più complesso e oneroso del previsto. L’aumento dei costi crescenti, legato sia a questioni tecniche che strutturali, ha imposto una revisione profonda del calendario industriale di Volkswagen, rallentando di fatto la corsa verso la completa elettrificazione.

Il piano originale

Il piano originale prevedeva una transizione graduale: la produzione della Golf con motore termico sarebbe stata trasferita in Messico, mentre in Germania avrebbe dovuto vedere la luce la nuova generazione di veicoli elettrici a marchio Golf. Tuttavia, la realtà industriale e la pressione degli investimenti Volkswagen hanno portato a una ridefinizione delle priorità. L’obiettivo di lanciare una compatta elettrica di successo “Made in Germany” rimane, ma il percorso si fa più tortuoso.

Il rinvio non riguarda solo la Golf. Anche il T-Roc elettrico, altro tassello fondamentale nella strategia di elettrificazione del gruppo, vedrà il proprio debutto posticipato. Questi ritardi produzione coinvolgono l’intera filiera e impongono a Volkswagen di riconsiderare la propria offerta nel breve periodo, puntando su modelli che possano garantire una maggiore accessibilità e competitività sul mercato.

Le novità più attese

Tra le novità più attese, spicca la ID.Polo, una compatta elettrica dal prezzo di lancio stimato intorno ai 25.000 euro, che dovrebbe arrivare sul mercato nella prima metà del 2026. A questa si affiancheranno la ID.Cross e un modello urbano basato sul concept ID.EVERY1, tutti sviluppati per presidiare segmenti chiave e attrarre una clientela sempre più attenta al rapporto qualità-prezzo.

Il panorama europeo dell’automotive osserva con crescente preoccupazione questi sviluppi. Il rischio concreto è che i ritardi accumulati da Volkswagen e dagli altri grandi costruttori continentali permettano ai rivali cinesi di guadagnare ulteriore terreno. Marchi come BYD stanno già imponendo la propria presenza grazie a veicoli elettrici tecnologicamente avanzati e competitivi dal punto di vista del prezzo, spingendo l’intero settore verso una sfida globale sempre più serrata.

Investimento di 160 miliardi

Per rispondere a questa situazione, Volkswagen ha annunciato la volontà di investire fino a 160 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, una cifra imponente destinata a sostenere la trasformazione industriale, l’innovazione tecnologica e la crescita della gamma elettrica. Un impegno che coinvolge anche altri protagonisti storici come BMW e Mercedes-Benz, anch’essi chiamati ad accelerare la propria transizione verso le auto elettriche per non perdere la leadership in un mercato in rapida evoluzione.

La Golf elettrica resta dunque un obiettivo strategico imprescindibile per Volkswagen, ma il suo arrivo sarà più lento del previsto. In un contesto segnato da forti pressioni concorrenziali e da un’innovazione tecnologica senza precedenti, ogni ritardo rischia di tradursi in un costo elevato, sia in termini di immagine che di quote di mercato. La sfida è appena iniziata, e la capacità di reagire prontamente alle difficoltà farà la differenza tra chi saprà guidare il cambiamento e chi sarà costretto a inseguire.

Ultime notizie