Audi A8, un futuro in bilico: resisterà all'ascesa dei SUV?

Audi A8 al bivio: il calo delle vendite e la crescita dei SUV spingono la casa a scegliere tra piattaforma PPC, un modello elettrico o entrambi. Decisione attesa per 2028-2029.

Audi A8, un futuro in bilico: resisterà all'ascesa dei SUV?
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Giorgio Colari
Pubblicato il 30 ott 2025

Il futuro della Audi A8 si presenta come uno dei nodi strategici più complessi che la casa di Ingolstadt si trova ad affrontare negli ultimi anni. In un mercato sempre più orientato verso i SUV e con una transizione all’elettrico meno rapida del previsto, il destino della berlina di rappresentanza del marchio è tutt’altro che scontato. Tra vendite in calo e consumatori sempre più attratti da modelli ad assetto rialzato, Audi si trova davanti a un bivio: puntare ancora su motorizzazioni tradizionali, accelerare sulla via dell’elettrificazione o adottare una strategia ibrida che tenga conto di entrambe le opzioni.

Non arriverà prima del 2028-2029

La nuova A8, che secondo le indiscrezioni non arriverà prima del 2028-2029, è al centro di valutazioni approfondite da parte del management. La generazione attuale, lanciata nel 2017 e aggiornata nel 2021, rischia infatti di restare sul mercato ancora per poco, lasciando un vuoto nel segmento delle ammiraglie premium proprio in un momento in cui la concorrenza non sta a guardare. Secondo quanto riportato da fonti come Automotive News Europe, la scelta sul posizionamento tecnologico della prossima generazione non è ancora stata presa e la decisione finale potrebbe ridefinire il ruolo di Audi tra i grandi player del lusso automobilistico.

L’attuale scenario di mercato impone grande cautela. Da una parte, la domanda di berline di rappresentanza come la Audi A8 è stata progressivamente erosa dalla crescente popolarità dei SUV. Dall’altra, la penetrazione dei veicoli elettrico non ha rispettato le previsioni più ottimistiche, costringendo i costruttori a rivedere i propri piani di investimento e a valutare con attenzione il rischio di puntare tutto su una sola tecnologia.

Le possibili piattaforme

In questo contesto, una delle ipotesi più concrete sarebbe quella di adottare la piattaforma PPC (Premium Platform Combustion), già scelta per i modelli di fascia alta come Q7 e Q9. Questa soluzione permetterebbe di offrire la nuova A8 sia con motorizzazioni endotermico tradizionali che con varianti ibride plug-in, andando così incontro alle esigenze di una clientela premium ancora molto legata alle prestazioni e all’autonomia garantite dai motori convenzionali. La flessibilità della piattaforma PPC consentirebbe inoltre di ottimizzare i costi di sviluppo e produzione, sfruttando sinergie già attive all’interno del gruppo Volkswagen.

Tuttavia, Audi sta valutando anche una seconda opzione: affiancare alla versione con motori endotermico una variante completamente elettrico. Questo doppio binario, seppur più oneroso dal punto di vista degli investimenti, rifletterebbe la strategia di prudenza adottata da tutto il gruppo, che recentemente ha rallentato il percorso verso l’elettrificazione totale. Un esempio emblematico arriva da Porsche, che dopo aver annunciato il suo maxi SUV esclusivamente a batteria, ha deciso di offrire anche motorizzazioni endotermiche e ibride plug-in, a conferma di come il mercato premium non sia ancora pronto a un abbandono totale delle soluzioni tradizionali.

La questione della tempistica resta però cruciale. L’attuale generazione della Audi A8 dovrebbe rimanere in produzione ancora per un paio d’anni, ma appare improbabile che possa resistere fino al debutto della nuova A8 previsto per il 2028-2029. Questo scenario potrebbe creare un vuoto nella gamma, con conseguenze sia sul piano commerciale sia sull’immagine del marchio, in un segmento che continua a rappresentare una vetrina di eccellenza tecnologica e di prestigio per i costruttori.

Doppia strategia o no?

Dal punto di vista produttivo, la scelta tra una strategia esclusivamente elettrico o una duplice offerta comporta impatti significativi sull’intera filiera. Una soluzione mista richiederebbe la gestione parallela di linee di assemblaggio e componenti diversi, mentre la conversione totale all’elettrico implicherebbe investimenti immediati più elevati, ma con la prospettiva di una maggiore coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e innovazione nel lungo termine.

L’attenzione dei concorrenti del segmento premium è massima: sebbene il mercato delle berline di rappresentanza si sia ridotto, modelli come la Audi A8 continuano a essere fondamentali per l’immagine dei brand e garantiscono margini superiori rispetto ai modelli di volume. Per ora, da Ingolstadt non sono arrivate dichiarazioni ufficiali dettagliate, ma una decisione formale è attesa a breve. I prossimi mesi saranno decisivi per capire quale direzione prenderà la casa dei quattro anelli e quale sarà il futuro della sua ammiraglia.

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