Il rilancio di Chrysler passa da un crossover ibrido: tanta curiosità
Il Chrysler C6X, crossover ibrido su piattaforma STLA Large, può decidere il futuro dello stabilimento di Brampton. Progetto sospeso, ma strategico per Stellantis
Nel cuore dell’Ontario, una partita industriale di enorme rilievo si sta giocando nello stabilimento di Brampton, dove il destino di ben 3.000 lavoratori è sospeso tra strategie di gruppo e dinamiche di mercato sempre più imprevedibili. In questo scenario complesso, la decisione su quale modello produrre nei prossimi anni non è solo una questione industriale, ma un vero e proprio banco di prova per il futuro della manifattura automobilistica nordamericana. La posta in gioco è altissima: il rilancio o il declino di un polo produttivo chiave per l’intero ecosistema Stellantis.
Il percorso non è lineare
Al centro di questa delicata partita si trova il nuovo Chrysler C6X, un crossover ibrido che rappresenta, almeno sulla carta, la soluzione più concreta per colmare il vuoto lasciato dalla recente uscita di scena della Compass. Le sorti dello stabilimento canadese sono quindi legate a doppio filo a questo progetto, mentre il management di Stellantis continua a mantenere un profilo basso, evitando dichiarazioni ufficiali e ponderando con attenzione le prospettive di mercato e le linee guida strategiche globali del gruppo.
Il percorso del Chrysler C6X non è stato lineare. Inizialmente pensato come modello 100% elettrico, il progetto ha subito una significativa inversione di rotta all’inizio del 2025. Proprio a gennaio, infatti, la casa automobilistica ha deciso di mettere in pausa lo sviluppo della versione full electric, chiedendo ai fornitori di interrompere temporaneamente gli investimenti correlati. Questa scelta riflette la nuova filosofia “multi energy”, che punta a una maggiore flessibilità produttiva e commerciale: il debutto avverrà dunque con una variante plug in hybrid, considerata la più adatta per rispondere all’attuale fase di transizione del mercato.
Tecnologia ibrida da sfruttare
Dal punto di vista tecnico, il crossover ibrido si fonda su una base solida e tecnologicamente avanzata. Il modello sfrutterà la piattaforma modulare STLA Large, la stessa che darà vita anche alla nuova Dodge Charger e ai SUV premium di casa Stellantis. Questa architettura permette una notevole versatilità, offrendo al contempo prestazioni di alto livello e la possibilità di adottare diverse soluzioni propulsive. La prima versione in arrivo prevede un motore 1.6 turbo abbinato a un’unità elettrica, per una potenza complessiva stimata tra 250 e 300 cavalli. L’autonomia in modalità elettrica dovrebbe oscillare tra gli 80 e i 100 km, mentre il prezzo di listino per il mercato statunitense si attesterà intorno ai 40.000 dollari, con allestimenti top che supereranno la soglia dei 50.000.
Gli interni del Chrysler C6X promettono di essere un concentrato di minimalismo e tecnologia, riprendendo il linguaggio stilistico già anticipato dai concept Airflow e Halcyon. Largo dunque a materiali riciclati e sostenibili, al sistema intelligente STLA Brain, a una suite completa di sistemi di assistenza alla guida e alla connettività avanzata SmartCockpit, elementi che posizionano il modello al vertice dell’innovazione all’interno del segmento.
La scelta logistica convince
Dal punto di vista sociale e occupazionale, la prospettiva di produrre il crossover ibrido a Brampton viene accolta con favore dai sindacati. La soluzione appare infatti la più pragmatica per tutelare le competenze acquisite negli anni e garantire una continuità occupazionale, almeno nel breve-medio termine. Tuttavia, alcune voci critiche tra gli analisti sottolineano come questa scelta rappresenti più un’operazione di consolidamento industriale che una vera e propria rivoluzione tecnologica, limitando il potenziale di cambiamento rispetto alle ambizioni iniziali di un modello completamente elettrico.
La decisione finale sulla produzione del Chrysler C6X dipenderà da un mix complesso di fattori: dai costi di produzione agli incentivi locali, dall’andamento della domanda di veicoli ibridi ed elettrici alle priorità strategiche di Stellantis a livello globale. Nel frattempo, il marchio non rimane con le mani in mano: è già in fase di sviluppo una nuova generazione della Pacifica prevista per il 2026, mentre ulteriori progetti legati al concept Halcyon sono allo studio. Tuttavia, per lo stabilimento di Brampton, la scelta del prossimo modello da produrre rimane la questione più urgente e delicata, una sfida che potrebbe ridefinire gli equilibri industriali dell’intera regione nei prossimi anni.