Stellantis, si ferma un'altra fabbrica: 2.000 lavoratori a rischio
Stellantis sospende la produzione a Poissy dal 13 al 31 ottobre 2025. Circa 2.000 dipendenti in congedo obbligatorio. Sindacati preoccupati per futuro dell'Opel Mokka e sviluppo regionale
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Un nuovo stop produttivo scuote il cuore dell’industria automobilistica continentale: Stellantis ha annunciato la sospensione temporanea delle attività presso lo stabilimento di Poissy, alle porte di Parigi, con uno stop che coinvolgerà circa 2.000 lavoratori dal 13 al 31 ottobre 2025. La notizia rappresenta l’ennesima conferma delle criticità che attraversano il mercato automobilistico europeo, dove incertezza e trasformazioni epocali si riflettono direttamente su occupazione e strategie industriali.
La decisione di fermo
La decisione di Stellantis è arrivata il 22 settembre e prevede quindici giorni lavorativi di fermo, durante i quali l’azienda effettuerà interventi di ammodernamento sugli impianti e attività di formazione per il personale. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare l’efficienza produttiva e preparare lo stabilimento alle sfide future, in un contesto di domanda debole e sovraccapacità che colpisce l’intero settore. La misura, però, ha un impatto sociale immediato: circa 2.000 dipendenti saranno interessati da forme di congedo obbligatorio, sostenuti da ammortizzatori sociali che consentiranno loro di accedere a un sostegno economico durante la sospensione delle attività.
I lavori di aggiornamento interesseranno le linee di assemblaggio, i sistemi robotizzati e la logistica interna, segnando una tappa fondamentale nel percorso di innovazione dello stabilimento di Poissy. Tuttavia, la notizia non ha tardato a suscitare reazioni tra i rappresentanti dei lavoratori e le organizzazioni sindacali. Jean-Pierre Mercier, portavoce dell’organizzazione SUD, ha definito la situazione “senza precedenti” per il sito francese, evidenziando una crescente preoccupazione per il calo delle vendite della Opel Mokka, attualmente il modello di punta prodotto a Poissy, e per l’assenza di piani industriali certi oltre il 2028, anno in cui terminerà il ciclo di vita del veicolo.
Una misura temporanea (forse)
Le interpretazioni sulla natura e sulle prospettive di questo stop divergono nettamente. Per il management di Stellantis, si tratta di una misura temporanea, necessaria per adattarsi ai ritmi imposti da un mercato automobilistico europeo sempre più competitivo e instabile. Dall’altro lato, i sindacati chiedono rassicurazioni sulla tutela dell’occupazione e chiarezza riguardo al futuro dello stabilimento, temendo che la sospensione possa preludere a scelte più drastiche nel medio termine.
Ad alimentare ulteriormente l’incertezza sono le indiscrezioni relative a un possibile progetto immobiliare che vedrebbe la costruzione di uno stadio per il Paris Saint-Germain sui terreni di proprietà Stellantis a Poissy. Un’ipotesi che solleva interrogativi sulla compatibilità tra sviluppo infrastrutturale e mantenimento delle attività industriali nell’area, con possibili ricadute su occupazione e tessuto economico locale.
Un tavolo di confronto
In risposta alle crescenti preoccupazioni, le autorità regionali hanno richiesto un tavolo di confronto tra azienda, rappresentanti dei lavoratori e istituzioni, con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise che salvaguardino i posti di lavoro e il futuro produttivo del sito. Nel frattempo, Stellantis continua a ribadire la natura temporanea della misura, legandola alle attuali condizioni di mercato e alla necessità di procedere con gli aggiornamenti tecnici indispensabili per mantenere la competitività.
Secondo gli analisti, la vicenda di Poissy è il simbolo delle profonde trasformazioni che attraversano il mercato automobilistico europeo. La transizione verso l’elettrico, la saturazione di alcuni segmenti e la crescente concorrenza internazionale stanno imponendo una revisione radicale delle capacità produttive. In particolare, i segmenti dei crossover e dei B-SUV, dove si colloca la Opel Mokka, stanno vivendo una fase di forte volatilità e pressione competitiva, mettendo a rischio la sostenibilità di alcuni impianti.
Misure di mobilità interna
Per i lavoratori coinvolti, sono già state previste misure di mobilità interna, percorsi di formazione e supporto economico attraverso i principali strumenti di welfare aziendale. Tuttavia, le organizzazioni sindacali continuano a sollecitare impegni concreti per garantire la continuità dello stabilimento anche oltre il 2028, evitando che il sito venga progressivamente ridimensionato o dismesso.
Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori incontri tra le parti per definire i dettagli operativi della sospensione, le modalità di supporto ai dipendenti e le possibili alternative industriali per il sito di Poissy. La vicenda si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione che interessa tutto il mercato automobilistico europeo, confermando come le scelte strategiche dei grandi gruppi abbiano ricadute dirette e profonde sulle comunità e sui territori in cui operano.
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