Stellantis, richiama oltre 700.000 auto: stavolta è colpa del diesel

Stellantis richiama oltre 700.000 Peugeot, Citroen, Opel e DS per un problema alla spia MIL; aggiornamento software per ripristinare la diagnosi di DPF e SCR

Stellantis, richiama oltre 700.000 auto: stavolta è colpa del diesel
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Giorgio Colari
Pubblicato il 13 ott 2025

Quando un marchio annuncia un richiamo massiccio, non lo fa mai con leggerezza. È un’ammissione che qualcosa, nel progetto, è sfuggito. E quando quel marchio è Stellantis — colosso che spazia da Peugeot a Citroën, da Opel a DS — l’eco è inevitabile. Nelle ultime ore è emersa la notizia che oltre 700.000 veicoli dotati di motori 1.5 BlueHDi, 2.0 HDi e 2.2 HDi saranno oggetto di richiamo globale. Un atto obbligato, ma carico di implicazioni per chi guida, per chi produce e per chi ha creduto alla promessa di affidabilità.

Il problema

Secondo il resoconto de L’Automobile Magazine, il problema non riguarda la sicurezza del conducente in modo diretto: non si tratta di freni che cedono né di airbag che non si aprono. Il difetto è più subdolo e insidioso: la spia MIL (Malfunction Indicator Lamp), quella che dovrebbe segnalare un malfunzionamento del sistema post‑trattamento dei gas di scarico (SCR o DPF), potrebbe non accendersi. In altre parole, se qualcosa non funziona nel filtro antiparticolato o nel catalizzatore, il guidatore non ne verrà informato. E questo non è conforme alle normative sulle emissioni.

Quando l’auto non avverte, il danno può aggravarsi. Guasti costosi, fino allo stallo del veicolo. La proposta dell’azienda è chiara: inviare ai proprietari una comunicazione — via lettera o tramite il portale web dei marchi — affinché si rechino in un’officina autorizzata. Bastano circa 30 minuti: download e installazione di un aggiornamento software al sistema di gestione del motore, per ripristinare la conformità normativa.

Le auto coinvolte

Ma il diavolo sta sempre nei dettagli. Quali modelli sono interessati? Per Citroën, oltre 250.000 vetture tra C3, C‑Elysée, C3 Aircross, C4 Cactus, Berlingo, C4 Picasso e C5 Aircross, prodotte tra il 2018 e il 2024. Per Peugeot, ca. 340.000 unità tra 208, 2008, 308, 3008, 5008, 508 e veicoli commerciali Partner, Expert, Boxer (anni 2016‑2021). Anche Opel e DS non sono immuni: quasi 100.000 vetture Opel (Corsa, Crossland, Combo, Grandland, Zafira, Movano 2017‑2023) più oltre 21.000 DS 3/DS 3 Crossback (2017‑2022) sono nel mirino.

Questa operazione è una scossa d’allarme per il gruppo Stellantis, che nel passato recente ha anche affrontato richiami per catene dell’albero a camme nel 1.5 BlueHDi. Pur riconoscendo la gravità della situazione, l’azienda insiste che nessun incidente o danno grave è stato segnalato finora. Ma l’immagine è già scossa.

È curioso che un difetto legato alla mancata illuminazione di una spia possa avere ripercussioni così ampie. Perché non è solo questione tecnica: è questione di fiducia. Chi guida si fida dell’auto, del marchio, del sistema: si aspetta che una spia dica la verità. Se non lo fa, la credibilità viene intaccata.

Ci si domanda anche come mai il problema sia rimasto nascosto per così tanto tempo. È verosimile che il software difettoso fosse presente fin dall’origine, o che la spia fosse progettata per essere meno sensibile in certe condizioni. In ogni caso, la scoperta — o la denuncia — è arrivata ora, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Come il Gruppo correi ai ripari

Da parte sua, Stellantis cerca di correre ai ripari anche con misure di “buona volontà”. La riparazione sarà del tutto gratuita per i proprietari coinvolti. E, come già avvenuto in altri casi legati al 1.5 BlueHDi, si estende la copertura speciale: entro certi limiti di età e chilometraggio, l’azienda coprirà i costi di parti e manodopera (fino a 10 anni o 240.000 km) se la manutenzione è stata conforme.

Ma chi pensa che basti un aggiornamento software per riparare un danno all’anima di un brand si sbaglia. Questo richiamo non è semplicemente un intervento tecnico: è una battaglia per salvare la reputazione, per riaffermare che dietro ai marchi automobili ci sono responsabilità, trasparenza e una promessa da mantenere.

Se sei proprietario di un veicolo Peugeot, Citroën, Opel o DS con uno dei motori citati, è il caso di non aspettare. Controlla il VIN (Numero di Identificazione del Veicolo), verifica se la tua auto è coinvolta, prenota l’intervento. Anche se non senti rumori strani, la mancata spia può essere il preambolo di problemi più gravi.

Per Stellantis, questa è una crisi — ma anche una chance. Una chance per dimostrare che quando sbagli, sai riparare. Il modo in cui affronterà questo richiamo, con chiarezza e rigore, potrà essere l’ultima occasione per fermare la discesa di fiducia che affligge il settore auto. Perché al volante, non basta guidare bene: bisogna che l’auto puriamente faccia come promette.

 

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