Stellantis, il nuovo corso mette in allarme i sindacati francesi
Antonio Filosa avvia una ristrutturazione in Stellantis con nomine chiave. Sindacati temono per stabilimenti europei; atteso un nuovo piano industriale
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La recente ristrutturazione interna di Stellantis, avviata dal nuovo CEO Antonio Filosa, sta scatenando un acceso dibattito, soprattutto in Francia, ma anche in altre parti d’Europa. A sollevare preoccupazioni sono soprattutto i lavoratori francesi del gruppo, che temono possibili ripercussioni negative sulle attività industriali e strategiche legate al territorio francese.
Secondo quanto riportato da Bloomberg e altri media, il timore è che Stellantis possa concentrare maggiori investimenti e attenzione su altri mercati, in particolare Italia e Stati Uniti, a scapito della Francia. Un sospetto che nasce anche dalle recenti nomine di figure chiave nell’area europea del gruppo, percepite come privilegiate rispetto al “know-how” francese.
I sindacati francesi allarmati: “Equilibri a rischio”
Il sindacato francese CFE-CGC, che rappresenta principalmente i lavoratori impiegatizi, si è detto particolarmente preoccupato per i cambiamenti in corso. Secondo la sigla sindacale, la riorganizzazione voluta da Filosa rischia di mettere in secondo piano il contributo tecnico e strategico della Francia all’interno del gruppo, dando invece maggior spazio a dirigenti provenienti dall’orbita FCA, con cui il CEO ha lavorato a lungo in Sud America.
La preoccupazione principale riguarda l’equilibrio interno tra le ex realtà PSA e FCA, un equilibrio che si teme possa essere compromesso, soprattutto in termini di produzione e sviluppo di nuovi veicoli. La CFE-CGC teme che “alcuni stabilimenti francesi o europei possano diventare una variabile mutevole” nel piano industriale futuro.
Uno sguardo al futuro: piano industriale e investimenti
Il CEO Antonio Filosa è atteso a presentare nei primi mesi del prossimo anno un piano industriale aggiornato, che dovrà tenere conto di un mercato automobilistico sempre più complesso e in rapida evoluzione. Stellantis, infatti, ha già dovuto affrontare la necessità di rivedere la produzione in alcuni stabilimenti a causa della domanda in calo per certi modelli.
Recentemente è emersa la volontà del gruppo di investire circa 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti, per rilanciare la strategia locale e recuperare margini e profitti che negli ultimi anni sono stati erosi. Questo ha contribuito ad accrescere la tensione anche tra i sindacati italiani, soprattutto considerando che in Italia la produzione di veicoli è calata del 36% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il futuro di Stellantis tra sfide e identità da ritrovare
Tra i primi atti del CEO Filosa vi è stata anche una forte volontà di superare le divisioni storiche tra ex PSA ed ex FCA, affermando che “siamo semplicemente Stellantis”, e vietando ogni etichetta o distinzione tra le due anime del gruppo.
Nonostante questo, la sfida più grande resta quella di trovare un’identità comune e una strategia industriale unitaria che convinca lavoratori, sindacati e mercati, evitando così tensioni e incertezze che potrebbero mettere a rischio la coesione interna e la competitività del gruppo.
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