Stellantis reinventa i freni a tamburo: magneti per ridurre le emissioni

Stellantis lancia freni a tamburo con magneti per catturare particelle inquinanti e rispondere alle normative Euro 7 sulle emissioni.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 12 set 2025
Stellantis reinventa i freni a tamburo: magneti per ridurre le emissioni

Nel panorama dell’innovazione automobilistica, la sostenibilità incontra la tradizione grazie a una sorprendente rivoluzione tecnologica firmata Stellantis. Il colosso automobilistico ha infatti brevettato un sistema frenante che riscrive le regole del gioco, reinterpretando i classici freni a tamburo con una soluzione tanto semplice quanto ingegnosa: l’introduzione di un magnete per combattere l’inquinamento prodotto durante la frenata. Questa tecnologia non solo guarda al futuro della mobilità, ma si inserisce perfettamente nel dibattito attuale sulle emissioni non legate allo scarico dei veicoli, sempre più al centro dell’attenzione normativa e sociale.

Il cuore dell’innovazione risiede proprio nell’applicazione di uno strato magnetico all’interno del tamburo. Il magnete agisce come un vero e proprio filtro, catturando le particelle metalliche generate dall’attrito tra i componenti del sistema frenante. In questo modo, le polveri sottili – spesso responsabili di danni alla salute e all’ambiente – vengono trattenute e non disperse nell’aria. Si tratta di una risposta concreta alle crescenti preoccupazioni legate alle emissioni da usura dei freni, una fonte di inquinamento fino a poco tempo fa sottovalutata.

Le ricerche più recenti, condotte in Gran Bretagna, hanno infatti evidenziato come le polveri rilasciate dai sistemi frenanti possano risultare persino più nocive delle emissioni prodotte dai motori diesel. Non stupisce, quindi, che l’Unione Europea abbia deciso di intervenire in modo deciso: con la nuova normativa Euro 7, i limiti sulle emissioni si estendono ora anche a queste particelle, costringendo i costruttori a sviluppare soluzioni all’avanguardia per rispettare i parametri ambientali sempre più stringenti.

In questo scenario, la scelta di riscoprire i freni a tamburo rappresenta una strategia in netta controtendenza rispetto agli ultimi decenni, in cui i freni a disco hanno dominato il mercato. Tuttavia, a differenza dei dischi – le cui superfici di attrito sono esposte direttamente all’aria – il tamburo offre un ambiente chiuso, ideale per l’applicazione del magnete. Questa configurazione consente una raccolta più efficace delle particelle metalliche, riducendo drasticamente la loro dispersione nell’ambiente.

Il ritorno dei freni a tamburo è stato favorito dall’avvento delle auto elettriche, che hanno profondamente modificato le esigenze dei sistemi frenanti. Grazie alla frenata rigenerativa, tipica dei veicoli elettrici, una parte dell’energia cinetica viene trasformata in elettricità per ricaricare la batteria, riducendo la sollecitazione sui freni tradizionali. In questo contesto, i tamburi tornano competitivi, grazie alla loro leggerezza e alla minore resistenza al rotolamento, due fattori fondamentali per ottimizzare l’efficienza energetica delle vetture a zero emissioni.

Non è un caso che diversi modelli di ultima generazione abbiano già adottato questa soluzione. Tra questi spiccano la Volkswagen ID 4, la Fiat 500e e la Audi Q4 e tron, che montano freni a tamburo sull’asse posteriore. Stellantis si distingue ora per l’intenzione di perfezionare ulteriormente questa tecnologia, aggiungendo la funzionalità magnetica che offre benefici concreti non solo dal punto di vista ambientale, ma anche in termini di manutenzione: il magnete può essere facilmente pulito durante i normali interventi di assistenza, prolungando la vita dei componenti e riducendo i costi operativi.

Questa innovazione rappresenta un chiaro esempio di come l’industria automobilistica stia ripensando ogni dettaglio della mobilità in un’ottica sempre più sostenibile. Il recupero e la reinvenzione di tecnologie del passato, come i freni a tamburo, diventano strumenti fondamentali per affrontare le sfide ambientali del presente e rispondere alle normative come la Euro 7. La strada tracciata da Stellantis mostra che, nel settore automotive, il futuro passa anche dalla capacità di coniugare tradizione e innovazione, dando nuova vita a soluzioni storiche per costruire una mobilità più pulita, efficiente e responsabile.

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