Dopo la Grande Panda, anche Alfa Romeo e Opel produrranno in Algeria

Stellantis amplia lo stabilimento di Orano in Algeria: in arrivo Fiat Grande Panda, Opel Frontera e un modello Alfa Romeo. Focus su strategie e produzione

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 7 ago 2025
Dopo la Grande Panda, anche Alfa Romeo e Opel produrranno in Algeria

L’espansione internazionale del gruppo Stellantis segna una nuova tappa fondamentale con l’avvio della produzione auto Algeria, una strategia che promette di ridefinire gli equilibri del settore automobilistico nel Mediterraneo e nei mercati emergenti. L’ambizioso piano industriale prevede una capacità produttiva di ben 300.000 unità l’anno, sostenuta da due stabilimenti già operativi e un terzo in fase di avvio in Brasile. In questo scenario, il sito di Orano, in Algeria, si prepara a diventare il secondo impianto al mondo – dopo quello serbo di Kragujevac – a produrre la nuova Fiat Grande Panda, modello destinato a giocare un ruolo chiave nel segmento B globale.

Stellantis a Orano

Le prime immagini delle scocche della Fiat Grande Panda provenienti dallo stabilimento algerino, pubblicate da fonti locali e rilanciate dai principali media specializzati, testimoniano il concreto avanzamento del progetto. Queste fotografie rappresentano non solo una conferma dell’impegno del gruppo, ma anche un segnale chiaro della volontà di presidiare i mercati nordafricani, sempre più strategici per la crescita futura di Stellantis.

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la produzione nello stabilimento di Orano partirà a dicembre, anticipando l’avvio delle linee anche nell’impianto brasiliano di Betim. La scelta di diversificare geograficamente la produzione riflette la volontà del gruppo di consolidare la propria posizione nel segmento B, puntando su una vettura globale, capace di adattarsi con agilità alle esigenze di mercati profondamente diversi tra loro.

Un futuro per Alfa in Nord Africa

Ma le ambizioni di Stellantis in Algeria non si fermano alla sola Fiat Grande Panda. I piani industriali prevedono infatti l’introduzione della nuova Opel Frontera, che condividerà con la Panda la piattaforma modulare Smart Car. Questa comunanza tecnologica permetterà di ottimizzare i processi produttivi, aumentando la flessibilità e consentendo di ampliare rapidamente la gamma di veicoli assemblati localmente, in risposta alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Le indiscrezioni più recenti parlano anche di un possibile futuro modello Alfa Romeo destinato a essere prodotto proprio nello stabilimento di Orano. Sebbene non sia ancora stato chiarito se si tratterà di un veicolo già esistente o di una novità assoluta, questa prospettiva rappresenterebbe una vera e propria svolta storica: sarebbe infatti la prima Alfa Romeo prodotta in Nord Africa, confermando la strategia di espansione globale perseguita dal gruppo guidato dal CEO Antonio Filosa.

I vantaggi algerini

La scelta di puntare sull’Algeria non è casuale. Il paese offre infatti vantaggi competitivi significativi, sia in termini di costi produttivi sia come porta d’accesso privilegiata ai mercati africani e mediorientali. Questa localizzazione produttiva permette a Stellantis di rispondere in modo più efficace alle richieste dei consumatori locali, offrendo prodotti adattati alle specificità del territorio e a prezzi più competitivi rispetto ai veicoli importati.

L’investimento nello stabilimento di Orano si inserisce in una strategia più ampia, basata sull’utilizzo di piattaforme modulari e tecnologie condivise per massimizzare l’efficienza produttiva. L’approccio adottato da Stellantis non solo genera valore per il gruppo, ma contribuisce anche alla crescita occupazionale e allo sviluppo economico delle regioni coinvolte, rafforzando il legame tra industria e territorio.

La flessibilità della piattaforma Smart Car e la capacità dello stabilimento algerino di adattarsi rapidamente a diverse linee produttive rendono Orano un hub strategico per l’intero bacino del Mediterraneo. Con queste scelte, Stellantis si conferma protagonista dell’industria automobilistica globale, pronto a cogliere le opportunità offerte dai mercati emergenti e a ridefinire la geografia della produzione automobilistica in chiave sempre più internazionale.

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