Sfreccia con la Ferrari fuori confine, multa da 124mila euro: paga subito

Un residente lussemburghese è stato fermato a Costanza con una Ferrari Roma immatricolata in Svizzera non dichiarata: pagati 124.000€; aperto procedimento per frode fiscale e controlli intensificati sulle importazioni di auto di lusso

Sfreccia con la Ferrari fuori confine, multa da 124mila euro: paga subito
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 set 2025

Sessantaquattromila euro di tasse di importazione più sessantamila euro di multa: è questa la somma che un residente Lussemburgo di 60 anni si è visto recapitare dalle autorità al confine svizzero di Costanza Paradiesertor. L’uomo, fermato mentre era al volante di una Ferrari Roma con targa elvetica non dichiarata in ingresso nell’Unione Europea, si è trovato improvvisamente al centro di un caso che getta luce su una problematica sempre più diffusa tra appassionati di auto di lusso e collezionisti.

L’episodio, avvenuto nei primi giorni di settembre 2025 e reso noto dalle dogane Singen, rappresenta solo un esempio di un fenomeno in costante crescita: l’utilizzo, da parte di cittadini UE, di vetture immatricolate in Paesi extra-comunitari senza la dovuta regolarizzazione fiscale e doganale. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, le autorità doganali del distretto hanno intercettato ben 26 veicoli con targhe extra-UE guidati da residenti comunitari, recuperando oltre 71.500 euro di tasse di importazione su mezzi dal valore complessivo superiore a 230.000 euro.

Normativa chiara

La normativa è chiara: chiunque risieda stabilmente nell’Unione Europea e decida di circolare con un’auto immatricolata in un Paese terzo deve provvedere alla regolarizzazione fiscale e doganale del veicolo. In caso contrario, come dimostra questa vicenda, le conseguenze possono essere pesanti: oltre al pagamento retroattivo di dazi e IVA, si rischiano sanzioni amministrative severe e, nei casi più gravi, procedimenti penali per frode fiscale.

Il residente Lussemburgo, una volta informato della situazione e dopo aver saldato immediatamente l’importo richiesto dalle autorità, ha potuto proseguire il viaggio a bordo della sua Ferrari Roma. Tuttavia, la questione non si è conclusa con il pagamento: il procedimento per frode fiscale rimane infatti aperto e potrebbe portare a ulteriori conseguenze legali, tra cui la possibile confisca del veicolo. Questo caso evidenzia quanto sia rischioso sottovalutare la complessità delle regole doganali europee, soprattutto per chi si muove tra più Paesi con auto di elevato valore.

Dubbi rilevanti

La vicenda solleva interrogativi rilevanti nel mondo dell’automotive. Da un lato, gli operatori del settore richiamano la necessità di fornire informazioni più dettagliate ai clienti che intendono acquistare o utilizzare vetture con targhe straniere; dall’altro, gli avvocati fiscalisti sottolineano che l’ignoranza della legge non costituisce una valida giustificazione. Per collezionisti e appassionati, emerge un messaggio chiaro: i presunti vantaggi fiscali derivanti dall’immatricolazione estera possono trasformarsi rapidamente in costi molto più elevati, tra sanzioni, dazi e rischi di natura penale.

La Ferrari Roma protagonista della vicenda, peraltro recentemente uscita di produzione per lasciare spazio alla nuova Ferrari Amalfi, rappresenta perfettamente la tipologia di auto di lusso che attira l’attenzione dei controlli doganali. I veicoli di questo segmento sono infatti spesso oggetto di verifiche mirate da parte delle autorità, proprio per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale e garantire il rispetto delle normative comunitarie.

Vigilanza costante

Le dogane Singen hanno ribadito l’importanza di una vigilanza costante ai valichi di frontiera come Costanza Paradiesertor, sottolineando come i controlli siano stati intensificati in tutta Europa negli ultimi anni. Gli esperti consigliano, soprattutto a chi si muove spesso tra Paesi diversi con vetture di valore, di consultare preventivamente professionisti del settore per evitare spiacevoli sorprese e costose conseguenze.

Questo episodio, oltre a evidenziare i rischi concreti legati all’uso improprio di auto immatricolate fuori dall’UE, lancia un monito chiaro a tutto il comparto automotive: la convenienza apparente di alcune pratiche può trasformarsi in un boomerang, con effetti economici e legali tutt’altro che trascurabili. Per i possessori di supercar e gli appassionati del settore, la parola d’ordine resta una sola: informarsi, prevenire e rispettare la normativa per evitare che il sogno a quattro ruote si trasformi in un incubo.

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