Sfreccia a 183 km/h sotto la pioggia: patente sospesa e carcere

Un uomo sorpreso a 183 km/h su una Opel Grandland sotto la pioggia in Francia: patente sospesa, auto sequestrata e rischio carcere secondo la nuova legge

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 1 ago 2025
Sfreccia a 183 km/h sotto la pioggia: patente sospesa e carcere

Un episodio che scuote le coscienze e riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale in Europa si è verificato di recente nel sud della Francia, precisamente nella regione dell’Ariège. Un uomo di 54 anni è stato fermato dopo essere stato sorpreso a guidare una Opel Grandland a una velocità eccessiva sulla RN20, una delle arterie più trafficate del territorio, sotto una pioggia battente e in condizioni di asfalto particolarmente insidiose. L’episodio, avvenuto alle 10:55 del mattino, ha visto il conducente superare di gran lunga il limite consentito, mettendo in pericolo non solo la propria vita, ma anche quella degli altri utenti della strada.

Secondo quanto riportato dalle autorità, il autovelox ha rilevato una velocità effettiva di 173 km/h, già ridotta rispetto al valore originario secondo quanto previsto dalla normativa francese. Un dato allarmante se si considera che il limite imposto in quel tratto della RN20 era di soli 100 km/h. Non si trattava di una strada isolata, bensì di un’area ad alta densità di traffico, circostanza che ha reso la violazione ancora più grave agli occhi delle forze dell’ordine.

Multa salatissima

La risposta delle autorità francesi non si è fatta attendere: il conducente si è visto applicare immediatamente la patente sospesa e il sequestro del veicolo, misure previste dal codice stradale transalpino per infrazioni di tale portata. In questi casi, la normativa non lascia spazio a interpretazioni e prevede una procedura d’urgenza, con l’avvio istantaneo del procedimento penale. Si tratta di una linea dura che riflette la politica di tolleranza zero adottata dalla Francia negli ultimi anni per contrastare comportamenti pericolosi e irresponsabili al volante.

E il futuro si prospetta ancora più severo per chi sceglie di ignorare le regole: dal luglio 2025, la normativa francese in materia di velocità eccessiva subirà un ulteriore inasprimento. Chi verrà sorpreso a superare il limite di oltre 50 km/h non rischierà più soltanto sanzioni amministrative, ma dovrà fare i conti con pene che prevedono fino a tre mesi di carcere e multe che possono arrivare a 3.750 euro. L’arresto, in questi casi, diventerà la prassi, a testimonianza della volontà delle istituzioni di scoraggiare con ogni mezzo la guida pericolosa.

Un duro periodo per la sicurezza stradale

L’episodio della Opel Grandland sulla RN20 si inserisce in un contesto particolarmente drammatico per la sicurezza stradale francese. Proprio nelle stesse ore, la regione è stata teatro di un altro tragico incidente: un uomo di 88 anni ha perso la vita dopo aver imboccato contromano un’autostrada, provocando uno scontro frontale fatale. Questi fatti, oltre a suscitare emozione e preoccupazione nell’opinione pubblica, evidenziano quanto sia urgente intervenire in modo deciso per ridurre il numero di vittime sulle strade.

La differenza di approccio tra Europa e Stati Uniti sul tema della sicurezza stradale emerge in modo evidente da questi eventi. Se in alcuni stati americani i privati possono persino fissare autonomamente i limiti di velocità, la Francia ha scelto una strada diametralmente opposta, puntando su controlli sempre più rigorosi e su una legislazione severa. L’introduzione di pene detentive obbligatorie rappresenta un ulteriore passo verso la creazione di una cultura della responsabilità al volante, dove il rispetto delle regole non è più percepito come una semplice imposizione, ma come una necessità collettiva.

Troppa velocità

Gli esperti sottolineano come episodi di velocità eccessiva, specialmente in condizioni meteorologiche avverse come quelle della RN20, rappresentino un rischio elevatissimo. Guidare a velocità così sostenute su asfalto bagnato moltiplica le probabilità di perdere il controllo del veicolo e riduce drasticamente i tempi di reazione, esponendo a gravi pericoli non solo chi guida, ma anche chi si trova sulla stessa strada. L’effetto può essere devastante, come dimostrano le statistiche e i recenti fatti di cronaca.

Per contrastare questo fenomeno, la strategia delle autorità francesi non si limita all’intensificazione dei controlli tramite autovelox e pattuglie mobili. L’obiettivo più ambizioso è quello di promuovere un cambiamento culturale profondo, affinché la sicurezza stradale diventi un valore condiviso e il rispetto dei limiti sia vissuto come un gesto di responsabilità verso sé stessi e gli altri. Solo attraverso una maggiore consapevolezza collettiva sarà possibile invertire la tendenza e ridurre in modo significativo il numero di incidenti e vittime sulle strade francesi ed europee.

Ultime notizie