Se la Lancia Delta venisse cancellata, cosa ne sarà del brand?

Stellantis potrebbe cancellare la nuova Lancia Delta e puntare su un crossover compatto su piattaforma STLA Small prodotto a Pomigliano; decisione attesa con il piano di Antonio Filosa

Se la Lancia Delta venisse cancellata, cosa ne sarà del brand?
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Giorgio Colari
Pubblicato il 4 nov 2025

Il futuro del marchio Lancia è al centro di un acceso dibattito, tra scelte strategiche e necessità di mercato che potrebbero segnare la fine del sogno della nuova Lancia Delta. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, il gruppo Stellantis starebbe valutando una svolta significativa: abbandonare il progetto Delta per puntare su un modello più in linea con le attuali tendenze del mercato automobilistico europeo, ovvero un crossover compatto pensato per conquistare nuovi clienti e rilanciare i volumi di vendita del brand torinese.

La decisione definitiva è attesa nei prossimi mesi e sarà formalizzata con il nuovo piano industriale che Antonio Filosa, amministratore delegato di Stellantis, presenterà nella prima metà del 2025. Nel frattempo, le ipotesi si moltiplicano: l’alternativa alla Delta consisterebbe nello sviluppo di un SUV urbano basato sulla piattaforma STLA Small, con una lunghezza inferiore ai 4,3 metri e una progettazione che prevede la produzione presso lo storico stabilimento di Pomigliano.

Il frutto di una strategia mirata

Questa scelta non sarebbe casuale, ma il frutto di una strategia mirata a posizionare il nuovo modello tra la nuova Ypsilon, già presente sul mercato, e la futura nuova Lancia Gamma, il cui debutto è previsto per il 2026. In questo modo, Lancia potrebbe inserirsi con decisione nel segmento dei piccoli SUV, oggi tra i più competitivi e richiesti in Europa, offrendo così una gamma capace di soddisfare una clientela più ampia e diversificata.

Il progetto di rilancio del marchio, avviato proprio con il lancio della nuova Ypsilon, rischia dunque di subire una svolta rispetto ai piani originari che prevedevano il ritorno della nuova Lancia Delta tra la fine del 2028 e l’inizio del 2029. In questo scenario, le logiche commerciali sembrano prevalere sull’eredità storica e sull’identità di un modello che ha segnato la storia dell’automobile italiana.

Le motivazioni di questa possibile scelta sono legate all’andamento del mercato: le vendite della nuova Ypsilon sono infatti inferiori alle aspettative e un crossover compatto avrebbe il potenziale per intercettare una domanda più ampia, andando oltre il pubblico di appassionati che avrebbe scelto una berlina sportiva come la Delta. Il segmento dei SUV urbani è in costante crescita e rappresenta una vera e propria miniera d’oro per i costruttori che riescono a proporre modelli innovativi, versatili e al passo con i tempi.

Produzione a Pomigliano

Dal punto di vista industriale, la scelta di produrre il nuovo modello a Pomigliano potrebbe avere effetti positivi anche sull’occupazione e sull’indotto locale. Tuttavia, ogni modifica ai piani produttivi comporta inevitabilmente la necessità di adattamenti tecnici e confronti con le rappresentanze sindacali, a tutela dei lavoratori e della continuità produttiva dello stabilimento.

Il peso della decisione finale graverà sulle spalle di Antonio Filosa, chiamato a trovare il giusto equilibrio tra la volontà di rilanciare Lancia come marchio premium italiano e la necessità di garantire risultati concreti in termini di vendite. La scelta tra puntare sulla nuova Lancia Delta – simbolo di tradizione, sportività e storia – o su un crossover compatto – emblema di pragmatismo e modernità – rappresenta un vero e proprio bivio per il futuro del brand.

Due opzioni contrapposte

Gli analisti del settore sottolineano come le due opzioni incarnino filosofie opposte: da un lato, valorizzare la tradizione e l’identità di Lancia, rafforzando il legame con gli appassionati e con la cultura automobilistica italiana; dall’altro, adottare una strategia più pragmatica e orientata alle esigenze del mercato, sfruttando le opportunità offerte dai segmenti in maggiore crescita.

Al momento, Stellantis non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma l’attesa per il nuovo piano industriale è altissima. Le scelte che verranno annunciate nei prossimi mesi non influenzeranno soltanto la gamma Lancia, ma avranno ripercussioni anche sulla strategia produttiva di stabilimenti come quello di Pomigliano, simbolo della manifattura automobilistica italiana.

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