Scomparsa in Germania e ritrovata a Milano: il caso della supercar da 12 milioni di euro

Ritrovamento e sequestro a Milano di una esclusiva e rarissima supercar emiliana.

Scomparsa in Germania e ritrovata a Milano: il caso della supercar da 12 milioni di euro
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Giorgio Colari
Pubblicato il 26 ott 2025

Un caso che ha tutte le caratteristiche di un thriller internazionale ha scosso il mondo dell’automobilismo: una auto di lusso dal valore di 12 milioni di euro è stata recentemente sequestrata a Milano, portando alla luce un intricato intreccio di appropriazione indebita, leasing non onorato e traffico internazionale di veicoli. L’episodio vede coinvolta una Pagani Zonda prodotta in appena tre esemplari, che è stata individuata dalle autorità italiane in una nota concessionaria di via dei Missaglia, grazie a una segnalazione proveniente dalla Germania.

La vicenda ha preso avvio con una denuncia per appropriazione indebita presentata alle autorità tedesche il giorno precedente al sequestro. A dare l’impulso decisivo all’operazione è stato un cittadino afgano di 33 anni, incaricato da una società di Norimberga che, dopo un’attenta analisi del numero di telaio, ha riconosciuto il veicolo come quello sottratto. Grazie a questa verifica, la posizione dell’auto è stata individuata con precisione e sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine italiane, che hanno coordinato le attività di recupero in stretta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria milanese.

L’indagine ha svelato che la preziosa auto di lusso era oggetto di un contratto di leasing a lungo termine, il cui pagamento era stato interrotto unilateralmente dal locatario negli ultimi sei mesi. Il mancato versamento delle rate dovute ha portato la società tedesca proprietaria del veicolo a denunciare la scomparsa dell’auto, che nel frattempo era stata trasferita in Italia. Una volta giunta nel nostro Paese, la vettura sarebbe stata ceduta a una società milanese, la quale, a sua volta, l’ha affidata alla concessionaria dove è stata infine rintracciata e posta sotto sequestro.

Il lavoro degli investigatori si è subito orientato su più fronti. Oltre al reato di appropriazione indebita denunciato in Germania, si stanno valutando possibili ipotesi di ricettazione e di commercializzazione di beni di provenienza sospetta. Parallelamente, sul piano civile, la società titolare del leasing potrà ora avanzare richiesta per la restituzione del veicolo e per il risarcimento delle somme non percepite a causa del mancato pagamento.

Questo caso mette in luce alcune criticità del sistema di tracciamento dei veicoli di fascia alta all’interno dell’Unione Europea. La facilità con cui le auto di lusso possono essere spostate da un Paese all’altro, sfruttando la mobilità transfrontaliera, rappresenta una vulnerabilità che viene spesso sfruttata da chi opera nell’illegalità. In tale contesto, strumenti come la verifica del numero di telaio e la cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine si confermano elementi fondamentali per contrastare fenomeni di questo tipo.

La concessionaria coinvolta nella vicenda ha dichiarato di aver ricevuto l’automobile dalla società acquirente milanese, sostenendo di non essere a conoscenza della sua provenienza controversa. Gli inquirenti stanno proseguendo le indagini per accertare eventuali responsabilità nelle diverse fasi che hanno caratterizzato la movimentazione e la commercializzazione della vettura.

Attualmente, la auto di lusso sottoposta a sequestro è oggetto di approfondite verifiche tecniche e documentali, finalizzate a ricostruire l’intera catena di passaggi e transazioni che l’hanno vista protagonista. La collaborazione tra le autorità italiane e tedesche proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di chiarire definitivamente la posizione dell’automobile e di perseguire tutti i soggetti eventualmente coinvolti nelle attività illecite.

Il caso, oltre a rappresentare un episodio eclatante per il valore straordinario del veicolo, solleva interrogativi sulle strategie di prevenzione e controllo nel settore delle auto di lusso e sottolinea l’importanza di sistemi di identificazione avanzati e di una cooperazione internazionale sempre più stretta. In attesa degli sviluppi giudiziari, l’attenzione resta alta su questa vicenda che ha coinvolto Milano e l’intero comparto europeo della mobilità di lusso.

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