Quanto costa viaggiare in Italia: il paragone con l'Europa

Scopri quanto spendono gli italiani per benzina e diesel rispetto al resto d’Europa: prezzi, confronti e consigli per risparmiare sulle vacanze in auto

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 31 lug 2025
Quanto costa viaggiare in Italia: il paragone con l'Europa

Estate, strade che si allungano verso nuove mete e il desiderio di libertà che spinge milioni di italiani a scegliere il viaggio in auto per le proprie vacanze. Tuttavia, questa libertà ha un prezzo che in Italia continua a essere tra i più alti d’Europa, soprattutto quando si tratta di fare rifornimento di carburanti. I rincari registrati nell’estate 2024 mettono a dura prova il portafoglio dei vacanzieri, incidendo notevolmente sul budget familiare e rendendo l’Italia uno dei Paesi meno convenienti per chi si sposta su quattro ruote.

Il prezzo della benzina

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione Europea, a luglio 2025 il prezzo della benzina in Italia ha raggiunto quota 1,729 euro al litro, mentre il diesel si è attestato a 1,663 euro/litro. Si tratta di aumenti rispettivamente del 2% e del 4% rispetto al mese precedente, che confermano la tendenza al rialzo e posizionano l’Italia ai vertici della classifica dei Paesi con i rifornimenti più costosi dell’Unione. Un’analisi di Facile.it evidenzia come questa situazione sia tutt’altro che passeggera e pone l’accento su un divario che si accentua soprattutto nei periodi di maggiore mobilità.

Per comprendere concretamente quanto incidano questi prezzi sul portafoglio degli italiani, basta prendere come esempio un viaggio tipico di 2.500 chilometri – la distanza che separa Milano da Lecce, andata e ritorno, con qualche deviazione per esplorare le bellezze del territorio. In questo scenario, una famiglia italiana spende mediamente 285 euro se utilizza benzina, piazzandosi al quarto posto nella classifica dei costi più elevati a livello europeo. Optando per il diesel, la spesa scende a 216 euro, ma resta comunque la quinta più alta in Europa.

Il confronto con altri Paesi

Il confronto con altri Paesi dell’Unione è impietoso: gli automobilisti austriaci spendono l’11% in meno per la benzina, mentre chi viaggia in Spagna può contare su un risparmio del 14%. Ancora più marcata la differenza se si guarda all’Est Europa: in Romania e Polonia, per esempio, si spende il 19% in meno rispetto all’Italia. Il vero record di convenienza spetta però alla Bulgaria, dove un viaggio di 2.500 km costa appena 203 euro di benzina, ovvero il 30% in meno rispetto al nostro Paese.

La situazione non migliora per chi sceglie il diesel. In Germania, il risparmio è del 3%, mentre in Svezia si arriva al 9%. La Spagna si conferma tra le destinazioni più vantaggiose anche per questo carburante, con un risparmio del 14% rispetto all’Italia. Ma il primato va a Malta, dove il costo per percorrere 2.500 chilometri si ferma a soli 157 euro, rendendo l’isola il paradiso dei viaggiatori attenti alle spese.

Nella classifica dei Paesi più costosi per i carburanti, la Danimarca si posiziona in cima, seguita da Paesi Bassi e Grecia. L’Italia si trova su livelli simili a quelli di Germania e Irlanda, ma rimane nettamente sopra la media europea, che si attesta a 269 euro per la benzina e 203 euro per il diesel.

Le ragioni di questo gap sono molteplici. In primo luogo, il peso della pressione fiscale e delle accise storiche, che in Italia rappresentano una fetta significativa del prezzo finale dei carburanti. A queste si aggiungono le dinamiche di mercato interne e la scarsa competitività delle alternative di trasporto, che difficilmente riescono a offrire la stessa flessibilità dell’auto privata.

Un consiglio per le vacanze

Per chi si appresta a partire per le vacanze, il consiglio è quello di pianificare con attenzione ogni tappa del proprio viaggio in auto, monitorando i prezzi delle stazioni di servizio lungo il percorso e scegliendo itinerari meno congestionati per ottimizzare i consumi. Tuttavia, la vera sfida rimane di natura sistemica: è necessario trovare un equilibrio tra esigenze fiscali, politiche ambientali e tutela del potere d’acquisto degli automobilisti.

Nel frattempo, una certezza rimane: viaggiare in Italia continuerà a costare di più rispetto al resto d’Europa. Una realtà che non solo pesa sulle tasche delle famiglie, ma che potrebbe influenzare profondamente le scelte di mobilità nei prossimi anni, spingendo sempre più persone a riflettere su come e quanto utilizzare l’auto per le proprie vacanze.

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