Prezzi carburanti, il gasolio continua a salire: il massimo degli ultimi mesi

Prezzi carburanti in crescita: benzina e gasolio più cari, aumentano le accise gasolio dal 2026. Effetti su famiglie, imprese e costi di mobilità in Italia

Prezzi carburanti, il gasolio continua a salire: il massimo degli ultimi mesi
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Giorgio Colari
Pubblicato il 6 nov 2025

L’aumento inarrestabile dei prezzi carburanti rappresenta un vero e proprio shock per le famiglie italiane e le imprese, costrette a fronteggiare una spirale di rincari che sembra non conoscere tregua. “La benzina è un bene di prima necessità per gli italiani, non un lusso su cui poter speculare”, sottolinea il presidente di una delle principali associazioni dei consumatori, mettendo in luce come la corsa dei prezzi alla pompa stia mettendo a dura prova la sostenibilità economica di molti nuclei familiari e il tessuto produttivo nazionale.

Le rivelazione più recenti

Le rilevazioni più recenti, condotte su un campione di circa 18.000 distributori su tutto il territorio nazionale, restituiscono un quadro allarmante. Attualmente, la benzina in modalità self service ha raggiunto una media di 1,704 euro al litro, mentre il gasolio self si attesta a 1,648 euro al litro. Chi opta per il rifornimento servito si trova di fronte a prezzi ancora più elevati: 1,845 euro/litro per la benzina e 1,787 euro/litro per il gasolio.

Particolarmente critica la situazione sulle tratte autostradali, dove fare il pieno diventa un vero salasso. Sulle autostrade, la benzina self service sfiora 1,804 euro/litro e il gasolio self 1,754 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza si registrano addirittura prezzi record per il servito: oltre 2,34 euro/litro per la benzina e 2,28 euro/litro per il gasolio, livelli mai raggiunti prima e che evidenziano la gravità della situazione.

A contribuire al rialzo generalizzato dei prezzi carburanti sono state anche le principali compagnie petrolifere. Eni ha aumentato di un centesimo sia benzina che gasolio; IP e Tamoil hanno ritoccato verso l’alto la benzina di un centesimo; Q8 ha incrementato la benzina di un centesimo e il gasolio di due centesimi. In questo contesto, le cosiddette “pompe bianche” continuano a offrire una soluzione mediamente più conveniente per gli automobilisti attenti al risparmio.

Lo scenario futuro

Lo scenario futuro si prospetta ancora più complicato, soprattutto in vista dell’ormai certo aumento delle accise gasolio previsto per il 2026. Dal primo gennaio di quell’anno, infatti, scatterà un incremento di 4,05 centesimi al litro sulle accise del gasolio, con l’obiettivo di allineare la tassazione tra benzina e diesel a 0,6729 euro/litro. Secondo le stime, questa misura si tradurrà in un aggravio di circa 2,47 euro per un pieno da 50 litri, con un impatto annuo superiore agli 80 euro per chi effettua due rifornimenti al mese.

L’effetto sarà particolarmente sentito se si considera la presenza di circa 16,6 milioni di veicoli diesel circolanti nel Paese. Le aziende di trasporto e le flotte aziendali saranno tra le più colpite, con il rischio concreto che i maggiori costi vengano trasferiti sui prezzi finali di beni e servizi, alimentando ulteriormente la spirale inflazionistica.

Il governo giustifica l’intervento sulle accise gasolio come una misura di equità fiscale e armonizzazione delle imposte, ma numerosi osservatori fanno notare che questo aumento arriva in un contesto già segnato da forte inflazione e rischia di innescare nuovi rincari a catena. Le associazioni dei consumatori denunciano la pericolosa combinazione tra il rialzo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e gli adeguamenti tariffari dei gestori, mentre molte famiglie lamentano crescenti difficoltà nel sostenere i costi della mobilità quotidiana. Anche le PMI esprimono preoccupazione per la possibile erosione dei margini operativi.

Alcune strategie da adottare

Per contenere l’impatto dei rincari, esperti e operatori suggeriscono alcune strategie pratiche: aumentare l’uso dei mezzi pubblici e dei servizi di car sharing, valutare il passaggio a veicoli più efficienti o elettrici, ottimizzare la gestione delle flotte aziendali e mantenere una manutenzione accurata dei mezzi per ridurre i consumi. Nel breve termine, gli automobilisti possono rivolgersi a distributori indipendenti, sfruttare programmi fedeltà e utilizzare app di comparazione prezzi per individuare le offerte più vantaggiose.

Non va dimenticato che i carburanti alternativi presentano un andamento differente: il GPL si mantiene relativamente stabile a 0,690 euro/litro, mentre il metano servito si attesta a 1,406 euro/kg e il GNL a 1,222 euro/kg, con variazioni minime negli ultimi mesi.

I prossimi mesi saranno decisivi per comprendere l’effetto combinato delle dinamiche internazionali, delle politiche commerciali delle compagnie e delle modifiche fiscali in arrivo. La vera sfida per consumatori, imprese e istituzioni sarà riuscire a trovare un equilibrio sostenibile tra le esigenze di mobilità e l’impatto economico in un contesto di crescente pressione sui costi energetici.

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