Mole Urbana, la sfida italiana che riaccende Orbassano: assunzioni e rinascita industriale

Mole Urbana rilancia Orbassano: nuove assunzioni, produzione di auto elettriche e investimenti tra Piemonte e Marche.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 21 set 2025
Mole Urbana, la sfida italiana che riaccende Orbassano: assunzioni e rinascita industriale

Un cartello inaspettato ha fatto capolino ai cancelli di uno storico stabilimento torinese: “Si assumono operai per montare automobili”. In un panorama piemontese segnato da anni di cassa integrazione e chiusure, la notizia risuona come un segnale controcorrente, capace di restituire fiducia e prospettive concrete a un territorio spesso associato a crisi industriali. Dietro questa iniziativa c’è Mole Urbana, l’azienda guidata dal designer Umberto Palermo, pronta a scommettere su una rinascita produttiva che mette al centro la mobilità sostenibile e il valore del lavoro italiano.

L’offerta parte da venti posti di lavoro immediati nello stabilimento di Orbassano, con l’obiettivo di raggiungere in breve tempo quota cento. Ma il progetto è ancora più ambizioso: grazie a una filiera che coinvolge numerose realtà locali, si prevede la creazione di circa quattrocento posti nell’indotto automotive, collegando idealmente il Piemonte alle Marche in un asse produttivo inedito e virtuoso.

Il cuore dell’iniziativa batte nell’ex stabilimento Blutec di Orbassano, oggi completamente rinnovato e pronto a ripartire con il sostegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo stesso Umberto Palermo ha sottolineato come questo progetto, pur non potendo risolvere da solo il dramma dei tanti lavoratori in difficoltà, rappresenti un segnale di speranza e una concreta opportunità di rilancio per l’intero settore.

L’orizzonte industriale di Mole Urbana è ben definito: la produzione di una gamma di auto elettriche compatte, dodici modelli in tutto, pensati per la città e per rispondere alle nuove esigenze della mobilità urbana. Si va dalle microcar alle piccole vetture commerciali, tutte ispirate al concetto delle kei-car giapponesi: mezzi agili, facili da parcheggiare, accessibili nei costi e perfetti per le aree urbane congestionate. Una scelta che mira a rendere la mobilità sostenibile non solo una dichiarazione d’intenti, ma una realtà concreta e diffusa.

Il piano produttivo prevede una crescita graduale: nei primi mesi verranno realizzate alcune centinaia di veicoli, per arrivare a circa duemila unità entro il primo anno e toccare la soglia delle cinquemila nel quarto anno. Numeri lontani dai colossi dell’automotive, ma sufficienti a garantire una produzione italiana autentica, in cui i componenti provengono da fornitori locali e il know-how rimane radicato nel territorio.

L’espansione del progetto non si ferma al Piemonte. È già in cantiere la realizzazione di un secondo impianto a Fabriano, nelle Marche, che completerà una rete produttiva capace di rilanciare il tessuto industriale italiano e creare sinergie tra regioni accomunate dalla stessa voglia di rinascita. Gli investimenti arrivano sia dal settore pubblico sia da quello privato, con il coinvolgimento diretto di Cdp Venture Capital e di altri imprenditori italiani decisi a puntare sull’innovazione e sulla valorizzazione delle competenze nazionali.

Un altro elemento distintivo delle vetture Mole Urbana è il design italiano, curato nei minimi dettagli e pensato per andare oltre la mera funzionalità. Non semplici scatole elettriche, ma vere e proprie micro-architetture su ruote, con interni raffinati e una particolare attenzione alla sostenibilità dei materiali. In un’epoca in cui la delocalizzazione sembra la regola, l’azienda di Umberto Palermo sceglie invece di scommettere sull’artigianalità industriale e sul valore aggiunto del lavoro locale.

Così, il cartello “Si assumono operai” diventa il simbolo di una nuova stagione per l’automotive italiano: una stagione fatta di assunzioni Orbassano, innovazione, attenzione all’ambiente e valorizzazione del capitale umano. Un modello produttivo che punta su creatività, sostenibilità e qualità, restituendo all’Italia un ruolo da protagonista in un settore sempre più globalizzato e competitivo.

L’iniziativa di Mole Urbana dimostra che è possibile invertire la rotta e generare valore anche nei momenti più complessi. E se il futuro dell’automotive passa da progetti come questo, la speranza di un nuovo Rinascimento industriale italiano non è mai stata così concreta.

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