Più rara di un unicorno: la cabriolet americana firmata McLaren
Approfondimento sulla Mercury Capri ASC McLaren Convertible: dettagli tecnici, storia, curiosità e valore attuale di una delle auto più rare degli anni Ottanta
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/ultra-rare-mercury-capri-asc-mclaren-convertible-is-the-coolest-thing-we-ve-seen-this-week_17-scaled.jpg)
Nel panorama del collezionismo auto americano, capita raramente di imbattersi in opportunità che racchiudono esclusività, potenza e una storia industriale di tale spessore. La Mercury Capri ASC McLaren Convertible del 1985 rappresenta proprio uno di questi casi unici: prodotta in soli 257 esemplari, questa straordinaria convertibile è oggi protagonista di un rinnovato interesse, alimentato da una recente asta su eBay che, nonostante un’offerta di 8.950 dollari, si è conclusa senza la vendita del veicolo.
V8 sotto al cofano
Dietro questa vettura si cela un affascinante capitolo della storia automobilistica statunitense degli anni Ottanta, quando Mercury – marchio in cerca di una nuova identità in un mercato sempre più affollato da competitor esteri – decise di giocare la carta dell’innovazione e della collaborazione strategica. Fu così che nacque una partnership con la American Sunroof Company (ASC), celebre per le sue trasformazioni di alta gamma, e con McLaren, nome leggendario del motorsport internazionale.
Il risultato di questa sinergia è una vettura che si distingue nettamente dalle sue sorelle di gamma. La Capri ASC McLaren Convertible, infatti, venne dotata di un poderoso V8 da cinque litri – il celebre 302 – in grado di erogare ben 225 cavalli. Per sfruttare appieno la generosa potenza, gli ingegneri intervennero sul cambio manuale, introducendo nuovi rapporti di trasmissione, e modificarono l’assetto: ribassato e ricalibrato, il telaio trasformava la Mercury in una vera sportiva, pensata per chi ama la guida dinamica e coinvolgente.
L’esclusività è dalla sua parte
L’esclusività è uno degli elementi chiave che rende questa auto rara tanto ambita dai collezionisti. Dei 407 esemplari totali nati dalla collaborazione ASC-McLaren, solo 257 furono prodotti in versione cabriolet, il che rende ogni singolo esemplare una vera e propria perla nel panorama del collezionismo auto. Ogni dettaglio è stato studiato con cura: dalla plancia impreziosita da inserti in finto legno lucido, ai sedili in pelle perfettamente conservati, fino alle ruote, colorate in tinta con la carrozzeria, che conferiscono un tocco di unicità e raffinatezza.
La Mercury Capri ASC McLaren Convertible fa parte di una ristretta cerchia di vetture speciali nate dalla stessa collaborazione, tra cui spiccano modelli iconici come la Fox Body Ford Mustang, la Buick GSX e la Pontiac Grand Prix Turbo. Tuttavia, tra tutte queste, la Capri rimane la più esclusiva, grazie anche a un sistema di capote progettato appositamente dalla American Sunroof Company, che la distingue da qualsiasi altra cabriolet del periodo.
Pochi chilometri all’attivo
A testimonianza dell’attenzione e della cura con cui questo esemplare è stato mantenuto nel tempo, il contachilometri segna appena 20.000 miglia: un dato che racconta di una vita trascorsa più in garage che su strada, in attesa del momento giusto per tornare a brillare sotto i riflettori. Nonostante il recente insuccesso dell’asta, è probabile che la vettura farà presto la sua ricomparsa sul mercato, pronta a conquistare un nuovo appassionato disposto a investire in un pezzo di storia automobilistica.
Possedere una Mercury Capri ASC McLaren Convertible non significa solo aggiungere una vettura rara al proprio garage, ma diventare custodi di un’eredità tecnica e stilistica che unisce prestazioni, design distintivo e un pedigree nato dalla collaborazione tra tre grandi nomi dell’automotive. È il sogno di ogni appassionato di collezionismo auto: una convertibile capace di evocare emozioni, ricordi e passione per la guida, racchiusa in un’icona senza tempo.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/219441-16x9-md-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/wp_drafter_394774-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/wp_drafter_394760-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/Opel-Kadett-B-2.jpg)