Leapmotor sceglie la Spagna, a Figueruelas produrranno 4 elettriche

Leapmotor produrrà quattro modelli elettrici a Figueruelas dal 2026 con Stellantis. Previsti investimenti per la piattaforma Stla Small, un impianto a Borja e una gigafactory con CATL

Leapmotor sceglie la Spagna, a Figueruelas produrranno 4 elettriche
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Giorgio Colari
Pubblicato il 19 dic 2025

Il futuro della mobilità elettrica europea si gioca sempre più in Spagna, dove si sta delineando un piano di investimenti di portata storica che vede protagonisti il colosso cinese Leapmotor e il gruppo automobilistico Stellantis. Al centro di questa strategia, la volontà di rafforzare la presenza industriale e tecnologica in Europa, sfruttando la posizione strategica della regione di Saragozza e puntando su una sinergia senza precedenti tra capitali privati e incentivi pubblici.

Un centro di rilievo

La scommessa più significativa riguarda lo stabilimento di Figueruelas, già noto per la sua centralità nella produzione automobilistica spagnola. Qui, a partire dal quarto trimestre del 2026, prenderà il via la produzione del nuovo SUV B10, modello destinato a diventare il portabandiera della nuova era elettrica firmata Leapmotor. L’espansione non si fermerà qui: nel 2027, infatti, la gamma sarà ulteriormente ampliata con tre nuovi modelli pensati per presidiare i segmenti entry-level e la mobilità urbana, con l’obiettivo di rispondere in modo flessibile alle esigenze di un mercato europeo sempre più attento alla sostenibilità e all’innovazione.

Il cuore tecnologico di questa trasformazione sarà la piattaforma Stla Small, sviluppata da Stellantis e al centro di un investimento di ben 521 milioni di euro. Questo progetto non solo consentirà di ottimizzare la produzione di veicoli elettrici compatti e accessibili, ma avrà anche un impatto diretto sull’occupazione: si prevede la creazione di circa 3.000 nuovi posti di lavoro nella regione, segnando una svolta importante per l’economia locale e per l’intera filiera automotive spagnola.

La gigafactory sarà cruciale

Ma il vero elemento di discontinuità è rappresentato dalla realizzazione di una Gigafactory all’avanguardia, frutto della collaborazione tra Stellantis e il gigante delle batterie CATL. Con un investimento complessivo che sfiora i 4,1 miliardi di euro, l’impianto di Saragozza diventerà il fulcro dell’ecosistema produttivo europeo, fornendo batterie non solo alle linee del gruppo italo-francese, ma anche a clienti terzi. La presenza di una gigafactory di tale portata è destinata a rafforzare la competitività dell’industria europea, garantendo approvvigionamenti più sicuri e una maggiore indipendenza dalle forniture extra-UE.

La strategia industriale messa in campo da Stellantis prevede il riutilizzo intelligente di una delle linee di montaggio già esistenti nello stabilimento aragonese, mentre l’altra continuerà, almeno temporaneamente, a essere dedicata alla produzione di modelli di successo come Opel Corsa, Peugeot 208 e Lancia Ypsilon. Questo approccio modulare permette di gestire la transizione verso l’elettrico in modo graduale, riducendo al minimo i rischi legati al cambio di produzione e assicurando la continuità occupazionale.

Un impianto dedicato ai telai

Un tassello complementare e strategico del piano riguarda la cittadina di Borja, dove verrà costruito un impianto dedicato alla fabbricazione dei telai. Qui l’investimento ammonta a 40 milioni di euro e si stima la creazione di ulteriori 170 posti di lavoro, rafforzando ulteriormente la filiera locale e favorendo la specializzazione tecnologica del territorio.

L’accordo tra Stellantis e Leapmotor si consolida anche a livello azionario: il gruppo europeo detiene infatti il 20% della società cinese e, attraverso la joint venture Leapmotor International con sede ad Amsterdam, governa le strategie di espansione globale del marchio. Questa partnership si inserisce in un contesto di forte trasformazione industriale, offrendo nuove opportunità di riqualificazione e innovazione per la regione spagnola.

Tante le sfide da affrontare

Non mancano tuttavia le sfide e le criticità sollevate da sindacati e analisti. In primo piano, le preoccupazioni per la stabilità occupazionale durante la delicata fase di transizione produttiva e la necessità di garantire la competitività dei nuovi modelli Leapmotor in un mercato europeo già altamente competitivo. Inoltre, il settore dovrà confrontarsi con i rischi geopolitici legati alle normative sulle batterie e alle catene di approvvigionamento internazionali, elementi che potrebbero influenzare la sostenibilità e la redditività dell’intero progetto.

Il biennio 2026-2027 rappresenterà dunque un banco di prova decisivo per verificare la solidità di questo ambizioso modello industriale. Solo allora sarà possibile valutare se la combinazione di investimenti, innovazione e collaborazione tra grandi player internazionali riuscirà a tradursi in volumi produttivi significativi e in vantaggi competitivi duraturi per l’industria automobilistica europea.

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