La guida autonoma fallisce, il parcheggio automatico finisce nel lago
Un video su Weibo mostra lo Xiaomi SU7 che finisce in uno stagno durante una manovra di parcheggio autonomo. Aggiornamento HyperOS, segnalazioni a Hangzhou e una causa legale sollevano interrogativi su sicurezza e affidabilità
Tre incidenti in poche settimane hanno acceso i riflettori sui limiti attuali della Xiaomi SU7, la berlina elettrica che prometteva una nuova era di automazione ma che, dopo il recente aggiornamento HyperOS 1 11 0, si trova ora al centro di un acceso dibattito sulla sicurezza e sulla reale affidabilità dei sistemi di guida autonoma. Gli episodi più eclatanti vedono coinvolti sistemi di sicurezza che intervengono con ritardo, una vettura finita in uno stagno durante una manovra di parcheggio autonomo e un altro veicolo precipitato su un pendio. Questi malfunzionamenti mettono in discussione la trasparenza delle case automobilistiche e la reale maturità delle tecnologie di intelligenza artificiale oggi adottate.
Uno dei video più discussi
Uno dei casi più discussi è stato immortalato in un video diffuso sulla piattaforma Weibo: la scena mostra una Xiaomi SU7 che, durante la procedura di assistenza al parcheggio, avanza lentamente verso uno specchio d’acqua. Il sistema, anziché fermarsi in tempo, prosegue la manovra fino a quando il contatto con la superficie liquida non attiva, con colpevole ritardo, i sistemi di emergenza. Questo episodio ha sollevato molte domande sulla capacità dei sensori e degli algoritmi di riconoscere situazioni atipiche e potenzialmente pericolose.
Non si tratta di un caso isolato. Nello stesso periodo, nella città di Hangzhou, il proprietario di una SU7 Max ha segnalato che il suo veicolo, sempre durante una manovra di parcheggio autonomo, ha imboccato accidentalmente un pendio. L’auto è scivolata lungo la discesa fino a colpire la base di pietra di un padiglione in un campeggio, evidenziando come le pendenze insolite rappresentino ancora una sfida insormontabile per i sistemi di guida assistita.
Problemi di tecnologia
Le cause di questi incidenti sono riconducibili alle attuali limitazioni della tecnologia. I sensori ottici e gli algoritmi di visione artificiale implementati sulla Xiaomi SU7 – come su molti modelli concorrenti – incontrano serie difficoltà di fronte a scenari non convenzionali. L’acqua, riflettendo la luce, può essere erroneamente interpretata come una prosecuzione del manto stradale o dell’area di parcheggio, mentre pendenze o ostacoli inusuali sfuggono spesso ai pattern di riconoscimento del software. Ancora più preoccupante è il fatto che le protezioni di sicurezza si attivino solo dopo il contatto fisico con l’ostacolo, lasciando scoperta una pericolosa finestra di rischio che avrebbe dovuto essere affrontata e mitigata durante i test pre-lancio del software HyperOS 1 11 0.
La risposta di Xiaomi a queste problematiche, finora, si è limitata a rassicurazioni circa il rilascio di patch correttive e alla promessa di coprire i danni subiti dai clienti nei casi documentati. Tuttavia, la questione si è già spostata sul piano legale: un cliente ha avviato una causa per pubblicità ingannevole nei confronti della SU7 Ultra, segnando il primo procedimento civile in Cina che mette direttamente in discussione il marketing di un’auto elettrica basato su funzionalità autonome non ancora pienamente validate.
Una profonda asimmetria di comunicazione
Questo scenario evidenzia una profonda asimmetria comunicativa tra quanto promesso dalle case automobilistiche e la realtà dei fatti. Le brochure presentano automobili praticamente autonome, mentre nella pratica si tratta di sistemi che richiedono ancora una supervisione costante da parte del conducente. Numerosi esperti e osservatori del settore stanno chiedendo regolamentazioni più severe sia per la certificazione delle tecnologie di guida assistita sia per la trasparenza nei messaggi pubblicitari, affinché riflettano con maggiore onestà lo stato attuale dell’innovazione.
Nel frattempo, il consiglio rivolto agli utenti è di considerare la assistenza al parcheggio come un supporto e non come una soluzione di automazione completa. È fondamentale mantenere sempre la vigilanza, tenere le mani pronte sul volante e documentare qualsiasi anomalia per segnalarla tempestivamente al servizio di assistenza. La strada verso la guida realmente autonoma è ancora lunga e passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei limiti attuali, dove l’errore umano resta un rischio da gestire, non ancora del tutto delegabile alle macchine.