Incentivi auto 2025, tutto ciò che bisogna conoscere: al via il 15 ottobre

Dal 15 ottobre 2025 aprono le domande per gli incentivi auto elettriche gestiti da Sogei: scopri requisiti ISEE, obbligo di rottamazione, comuni FUA coinvolti e scadenze per l'utilizzo del bonus

Incentivi auto 2025, tutto ciò che bisogna conoscere: al via il 15 ottobre
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Giorgio Colari
Pubblicato il 1 ott 2025

La transizione verso una mobilità più sostenibile entra in una nuova fase grazie all’avvio degli incentivi auto elettriche previsti per il 2025. Il piano governativo, annunciato dal Ministero dell’Ambiente, si distingue per la sua attenzione alle fasce di reddito più deboli e per una selezione geografica mirata, puntando a favorire il rinnovo del parco auto nelle zone urbane a più alta densità. Si tratta di un progetto che promette di incidere in modo significativo sulla qualità dell’aria e sulla diffusione dei veicoli a zero emissioni, ma che solleva anche interrogativi in merito all’equità territoriale e alla reale accessibilità dei benefici.

Un sistema di bonus calibrato sul reddito e sul territorio

A partire dal 15 ottobre 2025, i cittadini italiani potranno richiedere i nuovi incentivi auto elettriche tramite una piattaforma digitale dedicata, gestita da Sogei. Il sistema prevede un’erogazione differenziata in base all’ISEE: per chi ha un reddito inferiore a 30.000 euro, il contributo arriva fino a 11.000 euro, mentre per chi si trova nella fascia compresa tra 30.000 e 40.000 euro il bonus si attesta a 9.000 euro. Questo meccanismo intende sostenere soprattutto le famiglie con maggiori difficoltà economiche, rendendo più accessibile il passaggio alla mobilità elettrica.

Un aspetto centrale del piano è la rottamazione obbligatoria di un veicolo fino a Euro 5, posseduto da almeno sei mesi. Questo requisito è stato introdotto per accelerare il ricambio del parco circolante, eliminando le auto più inquinanti dalle strade italiane. La procedura, completamente digitalizzata, richiede la registrazione sulla piattaforma Sogei, dove l’utente dovrà caricare la certificazione ISEE, un’autocertificazione di residenza nelle aree urbane funzionali (FUA), i dati del veicolo da rottamare e specificare se il beneficio è destinato a sé stessi o a un familiare. Una volta ottenuta la prenotazione, l’incentivo dovrà essere utilizzato entro il 30 giugno 2026.

Focus sulle aree urbane funzionali e limiti territoriali

La misura si rivolge esclusivamente ai residenti delle aree urbane funzionali, individuate secondo la classificazione ISTAT e comprendenti 1.892 amministrazioni comunali. Questa scelta riflette la volontà di concentrare le risorse nelle zone dove l’inquinamento atmosferico e il traffico veicolare sono più critici, privilegiando quindi le città e le aree metropolitane rispetto ai territori rurali o periferici. Tale delimitazione, tuttavia, solleva alcune perplessità in termini di equità territoriale, poiché esclude una parte significativa della popolazione italiana che vive fuori dai centri urbani principali.

Per chiarire le modalità di accesso e sciogliere i dubbi più frequenti, il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha pubblicato un documento FAQ che accompagna il lancio della misura. Nonostante la chiarezza delle istruzioni operative, il dibattito pubblico resta acceso, tra chi sostiene la necessità di accelerare la transizione ecologica e chi invece evidenzia criticità nella struttura del provvedimento.

Le reazioni: entusiasmo e critiche

Il nuovo sistema di incentivi auto elettriche è stato accolto con favore dagli ambientalisti e dalle amministrazioni locali, che vedono nell’iniziativa un’opportunità concreta per migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni inquinanti. Tuttavia, dal settore automotive arrivano richieste di potenziamento delle infrastrutture di ricarica, considerate ancora insufficienti per sostenere una diffusione di massa dei veicoli elettrici.

Non mancano le critiche all’obbligo di rottamazione, che rischia di escludere coloro che non possiedono un veicolo idoneo o che non hanno la possibilità di rottamarlo secondo i criteri previsti. Altre perplessità riguardano la restrizione alle aree urbane funzionali, percepita come penalizzante per i residenti nelle zone rurali, e i tempi di attivazione della piattaforma Sogei, che dovrà dimostrare di essere in grado di gestire un flusso elevato di richieste in tempi brevi.

Come prepararsi: i passi da seguire per ottenere il bonus

Per chi intende accedere agli incentivi auto elettriche, è fondamentale verificare in anticipo il proprio ISEE e la residenza in una delle aree urbane funzionali incluse nell’elenco ISTAT. Si consiglia di raccogliere tutta la documentazione necessaria – dalla certificazione ISEE ai dati del veicolo da rottamare – così da essere pronti per la registrazione sulla piattaforma Sogei a partire dalla data di apertura. Un’attenta preparazione può fare la differenza per accedere tempestivamente ai fondi disponibili.

L’iniziativa del MASE rappresenta senza dubbio un passo avanti nella strategia italiana per la mobilità sostenibile. Tuttavia, la discussione su accessibilità, equità territoriale e adeguatezza delle infrastrutture resta aperta, segno che la transizione verso l’elettrico è un percorso complesso, fatto di opportunità ma anche di sfide da affrontare.

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