Normative UE: rischio rottamazione per milioni di diesel

L'UE propone misure drastiche contro i vecchi diesel senza filtro antiparticolato, con impatti economici e sociali rilevanti

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 3 mag 2025
Normative UE: rischio rottamazione per milioni di diesel

La Commissione Europea sta avanzando una proposta che potrebbe cambiare radicalmente il panorama automobilistico europeo, imponendo una stretta sui vecchi veicoli diesel privi di filtro antiparticolato. Questa iniziativa, che mira a migliorare la qualità dell’aria e la sicurezza stradale, prevede controlli tecnici più severi e revisioni auto annuali per uniformare gli standard in tutta l’Unione Europea. Tuttavia, la misura sta già suscitando polemiche, con alcuni Stati membri, come la Germania, che la considerano troppo gravosa per i cittadini.

Standard uniformi e verifiche approfondite

Uno degli obiettivi principali della Commissione è quello di creare un sistema di controllo tecnico uniforme, ispirandosi a Paesi come Spagna e Polonia, dove i veicoli più datati sono già sottoposti a revisioni auto annuali. Attualmente, in Germania i controlli sono biennali ma molto rigorosi, e il Paese si oppone a una standardizzazione che potrebbe non tenere conto delle peculiarità nazionali.

Il punto più critico della proposta riguarda la verifica della presenza e del corretto funzionamento del filtro antiparticolato (DPF). Al momento, i controlli si limitano a misurare l’opacità dei gas di scarico, senza verificare se il filtro sia stato rimosso illegalmente. Questa pratica, pur essendo vietata, è diffusa per evitare i costi elevati di sostituzione, che possono superare i 3.000 euro.

Impatto sociale ed economico

Le nuove normative UE potrebbero avere conseguenze significative per milioni di automobilisti, soprattutto per le fasce economicamente più vulnerabili. Molti cittadini, infatti, dipendono da veicoli diesel di 10-15 anni per i loro spostamenti quotidiani, e non possono permettersi di acquistare un’auto nuova.

Secondo gli esperti, anche i veicoli dotati di un filtro antiparticolato nuovo potrebbero non rispettare i limiti di emissioni previsti dalla normativa. Questo renderebbe la rottamazione l’unica opzione praticabile per molti proprietari, aggravando ulteriormente il problema socioeconomico.

Un dibattito ancora aperto

La proposta ha acceso un acceso dibattito tra chi sostiene l’urgenza di intervenire per motivi ambientali e chi chiede un approccio più graduale, che tenga conto dell’impatto sociale ed economico. La sfida principale sarà bilanciare la necessità di ridurre le emissioni con la protezione delle fasce più deboli della popolazione.

Con l’introduzione di queste misure, l’Unione Europea si trova di fronte a un bivio: da un lato, l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria; dall’altro, la necessità di evitare che le nuove normative UE creino ulteriori disuguaglianze sociali. Resta da vedere se la Commissione riuscirà a trovare un compromesso che soddisfi entrambe le esigenze.

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