Il mistero delle auto sportive europee abbandonate in un capannone in Giappone

Nella prefettura di Gifu, vicino Nagoya, una concessionaria chiusa nasconde decine di auto sportive europee rare e intatte. Scopri la storia della ProAuto

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 21 ago 2025
Il mistero delle auto sportive europee abbandonate in un capannone in Giappone

Nella quiete sospesa della periferia di Nagoya, lontano dai riflettori delle grandi metropoli giapponesi, si cela un luogo capace di accendere la fantasia di ogni appassionato di motori: un capannone dimenticato dal tempo, che custodisce gelosamente una collezione di auto sportive europee dal valore inestimabile. Un santuario la cui esistenza si tramanda come una leggenda tra i collezionisti, ma che resta avvolto in un’aura di mistero impenetrabile.

A pochi chilometri dalla città, nella suggestiva prefettura di Gifu, sorge quello che un tempo era il cuore pulsante della concessionaria ProAuto. Oggi, dietro vetrate opacizzate dalla polvere e muri ormai inghiottiti dalla vegetazione, il complesso si presenta come un’autentica capsula temporale: un universo sospeso in cui la passione per le auto storiche si intreccia a una narrazione fatta di enigmi e silenzi.

Ci sono dei capolavori assoluti

All’interno di questo luogo fuori dal tempo riposano autentici capolavori della meccanica. Spicca, tra le altre, una rarissima Lotus Europa, una vettura che ha fatto la storia delle corse e che oggi rappresenta un sogno proibito per molti collezionisti. Accanto a lei, fanno bella mostra di sé diverse Renault Alpine A110, celebri per le loro imprese nei rally internazionali, e una serie di Mini Cooper d’epoca che evocano le atmosfere della Swinging London. Non manca una Porsche 911 prima serie, simbolo intramontabile di eleganza e prestazioni, insieme a una Ginetta da competizione che racconta l’epopea delle piccole scuderie britanniche.

A rendere ancora più unica questa galleria di meraviglie, si aggiungono alcune repliche fedeli della mitica Bugatti Type 35, autentico mito dell’automobilismo degli anni ’20, e una vecchia Renault Express, carica di ricambi ed elementi elettronici che testimoniano la cura quasi maniacale con cui ogni dettaglio viene conservato.

Una figura enigmatica

Dietro questa straordinaria collezione si cela una figura altrettanto enigmatica: il proprietario, noto semplicemente come Fukui san. Attorno a lui si è costruita una vera e propria mitologia locale: si racconta che, nel corso degli anni, abbia ricevuto innumerevoli offerte d’acquisto, alcune delle quali particolarmente generose, ma che abbia sempre opposto un netto rifiuto a cedere anche solo uno dei suoi preziosi esemplari. Le ragioni di questa scelta sono avvolte dal mistero: c’è chi parla di un legame affettivo indissolubile con ogni singola vettura, chi invece ipotizza motivazioni legate a questioni legali o burocratiche mai del tutto chiarite.

Nonostante l’apparente abbandono, il capannone è tutt’altro che trascurato. L’intero complesso è protetto da un sofisticato sistema di videosorveglianza, con telecamere e sensori a garantire la sicurezza delle vetture. All’interno, ogni dettaglio sembra congelato nel tempo: pneumatici ormai sgonfi, carrozzerie avvolte da uno spesso strato di polvere, ma ogni elemento è sistemato con un ordine meticoloso, quasi che si attendesse il momento in cui tutto tornerà a vivere. I ricambi sono ordinati con precisione, pronti a essere utilizzati in un futuro che, forse, non arriverà mai.

Una leggenda urbana

La ProAuto è diventata, nel tempo, una leggenda urbana tra gli appassionati di auto storiche. Le voci sulla presenza di esemplari così rari e ben conservati hanno alimentato un vero e proprio culto, ma la discrezione e la riservatezza tipiche della cultura giapponese hanno mantenuto questo tesoro lontano dagli occhi indiscreti del grande pubblico. Chi ha avuto la fortuna di varcare la soglia di questo “museo segreto” racconta di un’atmosfera sospesa, quasi irreale, dove il passato automobilistico europeo trova una seconda casa, inaspettata, nel cuore del Giappone.

Questo straordinario luogo rappresenta l’enigma perfetto per chi ama le auto sportive europee: un luogo dove la passione si mescola al mistero, e dove ogni automobile racconta una storia fatta di sogni, sfide e ricordi indelebili. Il futuro di questi capolavori resta incerto, ma una cosa è certa: il loro fascino continua a esercitare un’attrazione irresistibile su chiunque abbia a cuore la storia e la cultura dell’automobile.

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