Il cimitero delle supercar tra Ferrari, Lamborghini e Porsche: un mistero
Scopri perché Dubai è noto per le auto abbandonate: dalle procedure di sequestro alle aste, le truffe online, i danni da sabbia e i costi di importazione in Italia
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Nel cuore del Medio Oriente, un fenomeno tanto affascinante quanto controverso continua a far parlare di sé: i cosiddetti “cimiteri di lusso” dove centinaia di supercar giacciono abbandonate tra le dune. Questa realtà, che trova la sua massima espressione a Dubai, capitale del lusso e dell’eccesso, attira ogni anno l’attenzione di appassionati, collezionisti e curiosi da ogni angolo del mondo. Ma dietro l’immagine suggestiva di una Ferrari coperta di sabbia o di una Lamborghini lasciata a decomporsi sotto il sole cocente, si cela un sistema legale ed economico ben più complesso e ricco di insidie.
Normative severe
In un contesto dove le normative anti-insolvenza sono particolarmente severe, non è raro che proprietari in difficoltà finanziaria siano costretti ad abbandonare i loro preziosi veicoli per evitare le pesanti conseguenze penali previste dalla legge locale. Il sequestro dei beni mobili diventa così una prassi frequente: una volta che il debitore non è in grado di saldare i propri debiti, le autorità procedono alla confisca della vettura. Se nessuno ne rivendica la proprietà entro un certo periodo, l’auto viene messa all’asta pubblica, aprendo le porte a un mercato parallelo che alimenta il mito delle occasioni d’oro nel deserto.
Tuttavia, la realtà è ben più articolata. La visione romantica delle Porsche e delle altre vetture di prestigio dimenticate nel nulla deve fare i conti con una serie di ostacoli spesso sottovalutati. Il primo grande scoglio riguarda la documentazione: per partecipare alle aste e portare a termine un acquisto sicuro è indispensabile una perfetta padronanza dell’inglese e, in molti casi, la presenza fisica sul posto. Il web pullula di intermediari che promettono scorciatoie e sconti mirabolanti, ma dietro queste offerte si nascondono spesso vere e proprie truffe, con rischi concreti per chi si affida a canali non ufficiali.
Le condizioni meccaniche
Non meno importante è la questione delle condizioni meccaniche dei veicoli. L’esposizione prolungata agli agenti atmosferici tipici del deserto compromette gravemente componenti fondamentali: la sabbia penetra nei sistemi elettronici, intasa gli impianti di aspirazione e danneggia freni e sospensioni. Un’auto che appare integra a un primo sguardo può nascondere danni profondi e costosi da riparare. Di conseguenza, il prezzo d’acquisto all’asta rappresenta solo la punta dell’iceberg: l’investimento reale, tra ripristino e manutenzione, può lievitare rapidamente.
La partecipazione alle aste da remoto, seppur tecnicamente possibile, aggiunge ulteriori livelli di incertezza. Senza contatti affidabili in loco, la possibilità di valutare accuratamente lo stato del veicolo e la regolarità della documentazione si riduce drasticamente. Gli esperti del settore raccomandano di affidarsi esclusivamente a professionisti riconosciuti, capaci di gestire ogni fase dell’operazione, dalla verifica tecnica fino all’espletamento delle pratiche amministrative.
L’importazione è un problema
Superata la fase dell’acquisto, inizia la vera sfida: l’importazione della vettura nel paese di destinazione. Il processo è tutt’altro che lineare e comporta costi aggiuntivi spesso imprevisti. Dall’organizzazione del trasporto marittimo alla movimentazione nei porti, passando per lo sdoganamento, il pagamento di imposte e dazi e gli eventuali adeguamenti tecnici alle normative europee, il percorso si trasforma in una vera e propria odissea burocratica ed economica. Non di rado, le spese cumulative finiscono per annullare il vantaggio economico iniziale, rendendo l’affare meno conveniente di quanto possa sembrare.
Per le autorità degli Emirati, queste procedure rappresentano un efficace strumento di recupero crediti e gestione dei beni abbandonati. Per gli acquirenti occidentali, invece, il sogno di possedere una supercar a prezzo di saldo si scontra con una realtà fatta di rischi, costi nascosti e complessità legali.
Non va trascurato, infine, l’aspetto etico e collezionistico. Molti dei veicoli abbandonati possiedono un valore storico significativo, ma rischiano di andare irrimediabilmente perduti senza un intervento tempestivo. I collezionisti più esperti valutano ogni caso singolarmente, privilegiando sempre una rigorosa verifica della documentazione e una perizia tecnica approfondita prima di procedere con l’acquisto.
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