F1, l'addio di Leclerc alla Ferrari si fa sempre più probabile

La Ferrari affronta una crisi tecnica e gestionale nel 2025: SF25 con problemi di assetto e surriscaldamento freni; tensioni tra Vasseur e Togninalli e dubbi sul futuro di Leclerc

F1, l'addio di Leclerc alla Ferrari si fa sempre più probabile
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 9 ott 2025

Un’ombra lunga si è stesa sulla Ferrari. Da settimane il paddock osserva in silenzio la crisi che si è aperta all’interno del team di Maranello, sempre più isolato nelle retrovie di una Formula 1 che corre, mentre la Rossa resta ferma. La stagione era partita con ben altre aspettative. L’arrivo di Loïc Serra, l’impegno di Fred Vasseur, i proclami sullo sviluppo tecnico: tutto sembrava promettere una crescita progressiva. Invece, dopo l’estate, la SF-25 ha mostrato limiti evidenti e ripetuti. Il bilancio parla chiaro: 50 punti in cinque gare, una media da centro classifica. In pista, la Ferrari viene regolarmente battuta da McLaren e Mercedes, ma anche da Aston Martin e Racing Bulls.

Problemi cronici

Il problema principale, oggi, si chiama affidabilità. I freni si surriscaldano in ogni gara, costringendo i piloti a gestire la vettura con prudenza, riducendo ritmo e possibilità di attacco. A questo si aggiunge un carico aerodinamico insufficiente, che impone assetti estremi e soluzioni tecniche al limite della regolarità. Il risultato è una monoposto sbilanciata, che soffre in qualifica e non recupera in gara.

Le divergenze si riflettono anche fuori dalla pista. Charles Leclerc ha cominciato a esternare un malessere sempre più marcato. Il pilota monegasco accusa la vettura di essere imprevedibile e poco competitiva. Dopo l’ultimo Gran Premio è stato netto: “Mercedes e Red Bull sono cresciute, noi no. È difficile restare ottimisti”. Lewis Hamilton, destinato a debuttare in rosso nel 2025, avrebbe già avuto modo di toccare con mano il disordine organizzativo all’interno del team. Segnalazioni di reparti che non comunicano, strategie che cambiano all’ultimo, poca chiarezza nei protocolli di sviluppo.

Fred Vasseur, confermato per altri tre anni, continua a ripetere che “il potenziale c’è”, che “il passo gara è buono” e che la squadra sta cercando la “perfezione”. Ma dentro al box il clima è tutt’altro che sereno. Sabato scorso, dopo le qualifiche, c’è stato uno scontro a muso duro tra lo stesso Vasseur e il responsabile dell’ingegneria di pista Matteo Togninalli. Segno di una tensione interna che non accenna a diminuire.

Per Leclerc cambia la prospettiva

Anche tra i tecnici serpeggia il malumore. Alcuni avrebbero espresso riserve sul comportamento di Leclerc, giudicato eccessivamente critico verso il lavoro del team. Un’ostilità reciproca che rischia di trasformarsi in rottura definitiva. Secondo fonti vicine al pilota, Leclerc starebbe già valutando altre opzioni per il futuro. Il contratto lo lega alla Ferrari fino al 2026, ma il vero obiettivo sarebbe un addio nel 2027. Mercedes resta l’alternativa più probabile, seguita da McLaren, oggi in forte crescita e con un progetto tecnico solido.

Tutto ruota attorno al nuovo ciclo regolamentare previsto per il 2026. Se la Ferrari dovesse sbagliare ancora una volta la direzione tecnica, sarà difficile trattenere il suo pilota di punta. Leclerc non vuole passare un decennio ad aspettare un progetto vincente che non arriva. La pazienza, da entrambe le parti, sembra finita. Ora si attende solo il verdetto della pista. Se la prossima stagione non porterà segnali concreti, la separazione diventerà inevitabile. E a quel punto non sarà solo Leclerc a guardarsi attorno.

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