Dalla prima all'ultima, tutte le VW Golf GTI si sfidano in accelerazione

CarWow mette a confronto tutte le generazioni della Volkswagen Golf GTI in una drag race sul quarto di miglio. Risultati, tecnicismi e listino

Dalla prima all'ultima, tutte le VW Golf GTI si sfidano in accelerazione
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 ott 2025

Quando si mettono a confronto tutte le generazioni della Volkswagen Golf GTI su una pista di accelerazione, la domanda sorge spontanea: è davvero la più recente a essere la più veloce? Un recente video di CarWow mette sotto i riflettori questa sfida affascinante tra otto generazioni del celebre modello tedesco, dalla leggendaria Mk.1 fino all’ultramoderna Mk.8. Il risultato? Molto meno scontato di quanto si possa immaginare.

Sulla carta non c’è partita

Sulla carta, i dati tecnici sembrano dare ragione ai modelli più recenti. La Golf GTI Mk.8 è equipaggiata con 265 CV e 370 Nm di coppia, mentre la capostipite, la Mk.1, si ferma a “soli” 110 CV e 140 Nm. Una differenza apparentemente abissale, che farebbe pensare a una vittoria facile per la generazione più giovane. Tuttavia, la drag race organizzata da CarWow sul classico quarto di miglio – ovvero 400 metri con partenza da fermo – ha svelato un panorama molto più articolato, dove la potenza non è l’unica variabile in gioco.

Il test mette in scena una vera e propria battaglia tra epoche diverse, evidenziando come il semplice aumento di cavalli non basti a garantire la supremazia in accelerazione. Gli esiti delle sfide non seguono una sequenza cronologica, ma si intrecciano in modo imprevedibile grazie a una moltitudine di fattori: peso della vettura, rapporti del cambio, tipologia di trazione, gestione elettronica e, non da ultimo, l’abilità del pilota nella fase di partenza.

La gestione dell’elettronica fa la differenza

Un elemento chiave emerso dalla comparazione riguarda la gestione elettronica e la presenza dei turbocompressori sulle versioni più recenti della Volkswagen Golf GTI. Queste tecnologie consentono di ottenere una coppia elevata già ai bassi regimi, garantendo accelerazioni impressionanti in condizioni ideali. Tuttavia, una taratura non perfetta della centralina o una partenza poco efficace possono penalizzare anche la più sofisticata delle hot hatch. Al contrario, le generazioni storiche, pur avendo potenze sensibilmente inferiori, beneficiano di pesi ridotti e rapporti del cambio più corti, elementi che si rivelano preziosi per ottenere scatti brucianti sui 400 metri.

Non va trascurato nemmeno lo stato di manutenzione delle vetture protagoniste della drag race. I modelli d’epoca, anche se restaurati con cura, potrebbero non esprimere più le prestazioni originali, mentre le auto più moderne si presentano in condizioni quasi perfette, esaltando ogni singolo cavallo a disposizione. In aggiunta, la componente umana gioca un ruolo fondamentale: la capacità del pilota di gestire la frizione e individuare il punto di coppia ottimale può ribaltare qualsiasi pronostico, mettendo in discussione i verdetti che si basano esclusivamente sulle schede tecniche.

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