Come sarà la E-Car voluta dall'UE: prezzo tra 15 e 20mila euro

Il 10 dicembre 2025 la Commissione Europea annuncerà le E Car, veicoli elettrici compatti e economici (15.000-20.000€) per rilanciare il mercato automobilistico europeo

Come sarà la E-Car voluta dall'UE: prezzo tra 15 e 20mila euro
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Giorgio Colari
Pubblicato il 6 nov 2025

L’Europa si prepara a una svolta epocale nella mobilità urbana: presto le città potrebbero essere invase da veicoli elettrici compatti dal prezzo accessibile, pensati per rispondere sia alle esigenze dei cittadini sia alla crescente pressione della concorrenza asiatica. Con un’iniziativa senza precedenti, la Commissione Europea intende ridefinire le regole del gioco, promuovendo una nuova generazione di automobili pensate per le metropoli del futuro e capaci di offrire una mobilità sostenibile e democratica.

Un nuovo segmento per la mobilità urbana: la risposta europea

Il 10 dicembre 2025 rappresenterà una data chiave per il mercato automobilistico europeo: in questa giornata la Commissione Europea presenterà ufficialmente il progetto E Car, una categoria inedita di veicoli che promette di rivoluzionare la mobilità cittadina. L’obiettivo è chiaro: offrire soluzioni di trasporto a zero emissioni, con un prezzo compreso tra 15.000 e 20.000 euro, per rendere l’auto elettrica davvero alla portata di tutti.

Questa nuova classe di E Car nasce per contrastare la rapida ascesa dei costruttori cinesi nel segmento delle elettriche economiche, ma anche per dare nuova linfa all’industria continentale. Le nuove vetture saranno progettate specificamente per l’ambiente urbano, dove dimensioni ridotte e agilità rappresentano un valore aggiunto.

Ispirazione giapponese e compromessi innovativi

Il modello di riferimento per le E Car arriva dal Giappone: le celebri kei car, piccole ma funzionali, hanno conquistato milioni di automobilisti per la loro praticità. La versione europea, tuttavia, si collocherà in una fascia intermedia: più compatta delle tradizionali city car, ma più solida e sicura rispetto ai quadricicli leggeri.

Per raggiungere questi obiettivi, la normativa introdurrà requisiti tecnici semplificati, così da abbattere i costi produttivi senza rinunciare a standard di sicurezza e qualità. La semplificazione permetterà anche di adottare batterie più piccole, riducendo ulteriormente il costo finale e migliorando l’accessibilità per una vasta platea di utenti.

Renault, tra i più attivi promotori dell’iniziativa, ha già proposto modelli che arrivano fino a 4,2 metri di lunghezza e ha chiesto una moratoria normativa di 10-15 anni. Questa richiesta nasce dall’esigenza di garantire stabilità e continuità agli investimenti, offrendo al settore il tempo necessario per sviluppare soluzioni tecniche innovative e competitive.

Sicurezza, sostenibilità e dibattito pubblico

Nonostante l’entusiasmo degli addetti ai lavori, la proposta ha sollevato un acceso dibattito. Alcune associazioni per la sicurezza stradale temono che l’alleggerimento dei requisiti possa compromettere la protezione degli occupanti, soprattutto in caso di collisione con veicoli di massa superiore. Il confronto tra efficienza, costi e sicurezza è tutt’altro che risolto.

Anche le organizzazioni ambientaliste osservano con attenzione: se da un lato le batterie più piccole riducono l’impatto ambientale nella fase produttiva, dall’altro resta aperto il tema del loro ciclo di vita e dello smaltimento. Esperti di mobilità urbana sottolineano inoltre la necessità di potenziare le infrastrutture di ricarica, per evitare che la scarsa autonomia diventi un limite alla diffusione delle E Car.

Impatto sull’industria e prospettive future

Il progetto rappresenta una straordinaria opportunità per il mercato automobilistico europeo. I costruttori continentali, da tempo in difficoltà di fronte all’aggressività commerciale asiatica, vedono nelle E Car una chance per riconquistare quote di mercato e rilanciare l’innovazione. Non solo Renault: numerosi altri brand stanno già lavorando a prototipi e concept adatti a questa nuova categoria.

L’intera filiera dovrà però evolversi: fornitori di componenti, produttori di batterie e centri di ricerca saranno chiamati a sviluppare tecnologie dedicate, con l’obiettivo di bilanciare competitività, sicurezza e sostenibilità. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità delle istituzioni di creare un quadro normativo chiaro e stabile, capace di favorire investimenti e tutelare al tempo stesso consumatori e ambiente.

Dopo la presentazione ufficiale, il progetto E Car affronterà una fase di consultazioni e dibattiti parlamentari che definiranno nel dettaglio i requisiti tecnici, i limiti di velocità, gli incentivi all’acquisto e i criteri di sicurezza. Solo allora sarà possibile capire se questa rivoluzione urbana riuscirà davvero a cambiare il volto delle nostre città, rendendo la mobilità elettrica una realtà quotidiana per milioni di europei.

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