La regina tedesca dei rally, in versione stradale, all'asta: prezzo alto

Scopri la storia sorprendente dell'Audi Quattro 1982, venduta a 76.000 dollari. Un esemplare raro, protagonista di rally e innovazione tecnica

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 30 lug 2025
La regina tedesca dei rally, in versione stradale, all'asta: prezzo alto

Settantaseimila dollari per un’icona su quattro ruote: una cifra che, nel mondo del collezionismo auto, segna un nuovo record per una vettura che ha saputo unire rarità, pedigree sportivo e una storia davvero unica. Parliamo di una Audi Quattro del 1982, una delle sole quattro importate negli Stati Uniti come auto dimostrativa prima del debutto ufficiale sul mercato americano. L’esemplare, caratterizzato dall’inconfondibile livrea Mars Red, ha conquistato un nuovo proprietario disposto a sborsare ben 76.000 dollari, superando nettamente il valore medio di mercato, fissato attorno ai 55.400 dollari.

Un’auto rivoluzionaria

La Audi Quattro è stata una vera rivoluzione tecnica e stilistica nel panorama automobilistico europeo e mondiale. Presentata per la prima volta nel 1980, ha rappresentato un punto di svolta grazie all’introduzione della trazione integrale permanente su una vettura di serie. Fino a quel momento, questa soluzione tecnica era riservata quasi esclusivamente a fuoristrada e veicoli commerciali, ma Audi ebbe il coraggio di portarla nel segmento delle sportive, ridefinendo i concetti di sicurezza e prestazioni per tutto il settore.

L’innovazione portata dalla trazione integrale non tardò a farsi notare anche sui campi di gara. Il nome Quattro divenne rapidamente sinonimo di successo grazie ai trionfi nel mondo del rally. La vettura conquistò due titoli costruttori nel Campionato Mondiale Rally, rispettivamente nel 1982 e nel 1984, e altrettanti titoli piloti con i leggendari Hannu Mikola e Stig Blomqvist. Questi risultati consolidarono l’immagine della Quattro come emblema di sportività, tecnologia e avanguardia.

Il prezzo di listino nel 1983

Quando la Audi Quattro fece il suo ingresso ufficiale negli Stati Uniti nel 1983, il prezzo di listino di 49.500 dollari la collocava in una fascia di mercato esclusiva e d’élite. Nel corso dei quattro anni di commercializzazione sul suolo americano, solo 664 esemplari vennero venduti, contribuendo a rendere questa coupé uno degli oggetti più ambiti dagli appassionati di collezionismo auto.

L’esemplare protagonista della recente vendita, avvenuta tramite la piattaforma BringATrailer, vanta una storia particolarmente affascinante. Utilizzata come press car da alcune delle riviste automobilistiche più prestigiose, tra cui Car and Driver e Motor Trend, la vettura è stata anche protagonista di campagne pubblicitarie per Goodyear. Terminata la sua carriera sotto i riflettori, la Quattro venne donata al celebre pilota di rally John Buffum, per poi passare nelle mani di John Smith, proprietario della Shokan Coachworks, che la custodì con cura quasi esclusivamente come pezzo da esposizione.

Basso chilometraggio

Un dato che colpisce è il chilometraggio: appena 25.000 miglia percorse, un valore che testimonia la straordinaria conservazione della vettura. Sotto il cofano pulsa ancora il suo originale motore cinque cilindri turbo da 2,1 litri, capace di erogare 160 CV e abbinato a un cambio manuale a cinque marce. L’unica modifica di rilievo riguarda i cerchi Ronal da 15 pollici, provenienti da una versione successiva e verniciati di bianco, che però non intaccano l’autenticità e il fascino dell’auto.

Gli interni sono un viaggio nel tempo: pelle marrone con inserti a coste diagonali, una dotazione di serie che includeva già negli anni ’80 accessori come stereo a cassette, cruise control, alzacristalli elettrici e tetto apribile. Una combinazione che, per l’epoca, rappresentava il massimo della tecnologia e del comfort a bordo.

La vendita di questa Audi Quattro del 1982 su BringATrailer non è passata inosservata tra gli addetti ai lavori e gli appassionati. La transazione comprendeva una ricca documentazione storica, il manuale d’uso originale, lettere, telo copriauto e i cerchi originali, elementi che ne accrescono ulteriormente il valore collezionistico. Un risultato che conferma come le vetture dotate di un pedigree unico, di una storia documentata e di una forte carica emotiva continuino ad attrarre collezionisti disposti a investire cifre importanti pur di possedere un vero e proprio pezzo di storia dell’automobile.

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