Addio McLaren 675LT, brutto incidente contro un tir: è distrutta
Una McLaren 675LT è stata gravemente danneggiata dopo un incidente al termine di un evento Cars and Coffee. Il conducente è ricoverato. Cresce il dibattito su sicurezza stradale e sulle voci che vedono McLaren valutare un Super SUV con motore V8
Un evento drammatico ha recentemente riportato al centro dell’attenzione il tema della sicurezza sulle strade, coinvolgendo una McLaren 675LT in un incidente che ha lasciato segni indelebili sia sulla vettura che sul dibattito pubblico. L’episodio si è verificato poco dopo la conclusione di un noto raduno Cars and Coffee: la supercar inglese, per cause ancora in fase di accertamento, ha improvvisamente perso aderenza, invadendo la corsia opposta e schiantandosi contro un camion parcheggiato. Il risultato è stato devastante: parabrezza completamente distrutto, tettuccio divelto e un telaio probabilmente compromesso, mentre il conducente è stato trasportato in ospedale, fortunatamente senza che la sua vita fosse in pericolo.
Le immagini ha fatto il giro della rete
Le immagini dell’auto ridotta a un groviglio di lamiere hanno fatto rapidamente il giro della rete, sollevando interrogativi non solo sulle dinamiche del sinistro, ma anche sulle responsabilità di chi guida vetture progettate per la pista in contesti stradali. La McLaren 675LT, infatti, rappresenta il massimo della tecnologia e delle prestazioni: un motore V8 biturbo, assetto ribassato, sospensioni sofisticate e un’architettura pensata per l’uso estremo. Ma proprio queste qualità, che la rendono una delle supercar più desiderate e performanti, impongono limiti e requisiti che non tutti i proprietari sembrano considerare adeguatamente quando la portano fuori dai circuiti.
Secondo le testimonianze raccolte sul luogo dell’incidente, le autorità stanno ancora lavorando per chiarire la sequenza esatta degli eventi: restano da verificare elementi come la velocità, le condizioni del manto stradale e l’eventuale tentativo di evitare un ostacolo improvviso. Quello che appare certo, secondo i tecnici, è che i danni strutturali sono ingenti: si parla di un’ipotesi concreta di rottura dell’asse anteriore sinistro, problemi alle sospensioni, compromissione del sistema frenante e, soprattutto, della parte portante del telaio. La riparazione di una vettura di questo calibro si preannuncia dunque estremamente complessa e costosa, con il rischio concreto che il valore commerciale venga irrimediabilmente compromesso, anche a fronte di interventi di ripristino accurati.
Guidare con prudenza è più di un mantra
Il caso ha spinto esperti e associazioni di categoria a rilanciare un messaggio fondamentale: la guida prudente di auto così estreme non può prescindere da una formazione specifica. La conoscenza approfondita del mezzo e la consapevolezza dei limiti imposti dalla strada, dal traffico e dalle proprie capacità personali sono elementi imprescindibili. Molti istruttori specializzati suggeriscono ai proprietari di supercar come la McLaren 675LT di partecipare a corsi di guida su pista, dove poter imparare a gestire la potenza e la reattività di questi bolidi in un ambiente controllato e sicuro, riducendo i rischi sia per sé che per gli altri utenti della strada.
Sul fronte del mercato e delle assicurazioni, le conseguenze sono altrettanto pesanti. Una storia di incidente così grave influisce negativamente sia sul valore residuo della vettura che sulla sua appetibilità tra collezionisti e appassionati. Il mercato delle supercar è particolarmente sensibile alla storia dei veicoli: anche dopo riparazioni perfette, la presenza di un sinistro importante rimane un elemento che pesa nelle valutazioni, riducendo le possibilità di una futura vendita a condizioni vantaggiose.
Una svolta storica
Parallelamente, nel mondo McLaren circola una notizia che potrebbe segnare una svolta storica: la Casa di Woking starebbe valutando l’ingresso nel segmento dei super SUV dotati di motorizzazione V8. Una scelta che, se confermata, rappresenterebbe una deviazione significativa rispetto alla tradizione del marchio, da sempre orientato verso auto leggere, basse e con una dinamica di guida esasperata. La sfida tecnica sarebbe imponente: mantenere la proverbiale reattività e precisione di una McLaren su una piattaforma più pesante richiederebbe l’impiego di materiali innovativi, soluzioni ingegneristiche avanzate e una taratura delle sospensioni inedita. Dal punto di vista commerciale, l’operazione avrebbe senso per rispondere a una domanda crescente di veicoli sportivi ad alte prestazioni, ma tra i puristi non mancano i dubbi sull’opportunità di sacrificare parte dell’identità storica del brand per seguire una tendenza di mercato.