Addio alla Ford Focus: adesso appartiene definitivamente al passato
Ford chiude la produzione della Focus dopo 27 anni; Saarlouis resta senza auto e attende decisioni. Explorer e Capri MEB segnano la svolta verso l'auto elettrica in Europa
Dopo quasi tre decenni di storia e oltre 12 milioni di esemplari venduti, cala il sipario su una delle protagoniste indiscusse del segmento compatto: la Ford Focus esce ufficialmente di scena in Europa. Il 15 novembre 2025, dallo stabilimento di Saarlouis, è uscito l’ultimo modello, sancendo la fine di un’epoca per la casa americana e per milioni di automobilisti che hanno scelto questo simbolo della mobilità accessibile e versatile. Una decisione che, più che una semplice scelta di prodotto, rappresenta il punto di svolta di una strategia industriale radicale e carica di conseguenze per l’intero mercato europeo.
Una storia di successo
Il percorso della Ford Focus è stato emblematico: nata nel 1998, ha saputo imporsi come riferimento tra le compatte, arrivando a conquistare la seconda posizione tra le auto più vendute in Europa. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, la sua quota di mercato è scivolata progressivamente fino al dodicesimo posto, complice il cambiamento dei gusti dei consumatori e la rivoluzione in atto nel settore automobilistico. L’addio a Saarlouis, dove la Focus veniva prodotta, lascia dietro di sé uno stabilimento ora vuoto, senza nuovi progetti industriali all’orizzonte e con una comunità locale preoccupata per il futuro occupazionale e dell’indotto.
La scelta di Ford di abbandonare il segmento delle compatte non è casuale, ma rientra in una strategia più ampia di riposizionamento verso il mondo dei crossover e, soprattutto, dell’auto elettrica. In sostituzione della Focus, l’offerta si arricchirà con modelli come Explorer e Capri, entrambi costruiti sulla piattaforma modulare MEB sviluppata dal gruppo Volkswagen. Questo cambio di rotta segna un passaggio epocale: da un lato, si punta su prodotti che rispecchiano le nuove tendenze del mercato, dall’altro si rischia di perdere quella forte identità che aveva reso la Focus un’icona tra le compatte.
In Europa si punta su altro
L’elettrificazione è ormai la parola d’ordine: il mercato europeo richiede soluzioni sempre più sostenibili e le case automobilistiche devono investire somme ingenti per stare al passo con la concorrenza e con le normative ambientali. La dipendenza da piattaforme condivise, come la MEB, permette di accelerare lo sviluppo e il lancio di nuovi modelli, ma può anche appiattire le differenze tra i vari marchi, rendendo più difficile per il consumatore percepire un’identità distintiva. In questo scenario, Ford cerca di riorientare la propria offerta, annunciando un nuovo crossover per il 2027, disponibile sia in versione ibrida che elettrica, con l’obiettivo di recuperare terreno nel segmento C, oggi dominato da SUV e crossover di ultima generazione.
A guidare questa trasformazione è stato chiamato Jim Baumbick, il nuovo responsabile europeo di Ford, che torna a ricoprire un ruolo apicale dopo tre anni di vacanza della posizione. Il suo mandato è chiaro: “Riorientare l’offerta verso prodotti rilevanti per i clienti europei”. Un compito tutt’altro che semplice, considerando le difficoltà che la casa americana sta affrontando, tra ritardi nello sviluppo di veicoli elettrici commerciali, riduzioni di personale e un futuro incerto per gli impianti produttivi come quello di Saarlouis.
Una scommessa aperta
Il cambiamento dei consumi in Europa è sotto gli occhi di tutti: le preferenze si spostano verso SUV e crossover, mentre le berline tradizionali e le compatte perdono terreno. Modelli come la Kuga testimoniano il successo della strategia orientata verso veicoli più alti e spaziosi, ma la scommessa sull’elettrificazione rimane aperta. La transizione verso l’auto elettrica è tutt’altro che semplice e richiede non solo investimenti, ma anche una visione chiara e la capacità di innovare senza perdere il contatto con le esigenze reali dei consumatori.
Gli analisti sono divisi sul futuro di Ford in Europa: per alcuni, la decisione di abbandonare la Focus e puntare su crossover e veicoli elettrici rappresenta una scelta lungimirante, necessaria per sopravvivere in un mercato in rapida evoluzione. Per altri, invece, si tratta di un segnale di indebolimento della presenza industriale tradizionale, con il rischio di perdere know-how e posti di lavoro. Solo i prossimi mesi diranno se questa strategia sarà in grado di riconquistare la fiducia dei clienti europei o se la perdita di modelli storici come la Focus continuerà ad alimentare l’emorragia di quote di mercato.
Quello che è certo è che la chiusura della produzione della Ford Focus segna un passaggio epocale non solo per Ford, ma per tutto il mercato europeo dell’auto. Un addio che lascia spazio a nuove sfide e a una ridefinizione profonda del concetto stesso di mobilità, tra innovazione tecnologica, sostenibilità e la necessità di restare competitivi in uno scenario globale sempre più complesso e competitivo.