Accise sui carburanti: Italia tra le più care d’Europa, ma senza tasse il gasolio è tra i più economici
Il peso di accise e IVA fa schizzare i prezzi dei carburanti. Senza tasse, il gasolio italiano sarebbe tra i più economici d’Europa.
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/diesel-1044x594-1.jpg)
Il tema della tassazione sui carburanti in Italia continua a far discutere, soprattutto alla luce dei dati che emergono da recenti analisi e che mostrano una realtà decisamente paradossale. Gli automobilisti italiani, ogni volta che si recano alle pompe di benzina, si trovano a pagare un conto salato, in gran parte determinato dal peso delle accise e dell’IVA che gravano sui prezzi di vendita. Nonostante il prezzo benzina e il prezzo gasolio di base siano tra i più bassi in Europa, la pressione fiscale trasforma l’Italia in uno dei Paesi con i carburanti più costosi al distributore.
Secondo l’ultima indagine condotta da Assoutenti, la situazione italiana appare ancora più sorprendente se si osservano i dati privi dell’incidenza fiscale. Il nostro Paese, infatti, si posiziona al quinto posto in Europa per il prezzo gasolio alla pompa e al settimo per il prezzo benzina. Tuttavia, eliminando il peso di accise e IVA, la classifica cambia radicalmente: l’Italia scivola al tredicesimo posto per la benzina e addirittura al ventitreesimo per il diesel. Questo dato mette in evidenza quanto la componente fiscale incida pesantemente sul prezzo finale pagato dai consumatori.
Le accise rappresentano una voce di spesa ormai storica e consolidata per le casse dello Stato, ma la loro incidenza sui prezzi dei carburanti è tra le più elevate d’Europa. Attualmente, il 60% del prezzo benzina e il 56,9% del prezzo gasolio sono costituiti da imposte, un dato che pone l’Italia ai vertici per la pressione fiscale nel settore. “L’Italia continua a mantenere una tassazione sui carburanti tra le più elevate in Europa”, afferma Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, sottolineando come questa situazione rappresenti un ostacolo sia per le famiglie che per le imprese.
Nel corso del 2023, gli italiani hanno speso complessivamente 70,9 miliardi di euro per l’acquisto di carburanti. Di questa cifra, ben 38,1 miliardi sono stati assorbiti dallo Stato sotto forma di accise e IVA. Un dato che conferma quanto la fiscalità giochi un ruolo determinante nella formazione dei prezzi alla pompa e che alimenta il dibattito su una possibile revisione del sistema di tassazione attuale.
Il tema è oggi ancora più attuale con l’arrivo della bozza della Manovra, che prevede un riordino delle accise in linea con le direttive dell’Unione Europea. In questo contesto, Assoutenti avanza una proposta concreta: adottare un sistema di tassazione uniforme a livello comunitario, in modo da evitare le attuali disparità tra gli Stati membri e contrastare fenomeni come il cosiddetto “turismo del pieno”. Sempre più automobilisti, infatti, attraversano i confini nazionali per approfittare di prezzi più convenienti nei Paesi limitrofi, una pratica che danneggia sia le casse dello Stato che il tessuto economico locale.
La pressione fiscale sui carburanti non pesa soltanto sui consumatori finali, ma mette in seria difficoltà anche il settore dei trasporti e della logistica. Le aziende italiane si trovano così a dover competere in condizioni di svantaggio rispetto alle omologhe europee, soprattutto in termini di costi operativi. La competitività delle imprese ne risente, così come la capacità del Paese di attrarre investimenti e sostenere la crescita economica.
Non sorprende, quindi, che le associazioni dei consumatori chiedano con forza maggiore trasparenza prezzi e interventi mirati per alleggerire il carico fiscale. Una maggiore chiarezza sulla composizione dei prezzi e una riduzione delle imposte rappresenterebbero un primo passo per ristabilire un equilibrio tra esigenze di bilancio pubblico e tutela del potere d’acquisto delle famiglie.
Il dibattito sulla tassazione dei carburanti si inserisce in un contesto più ampio, che riguarda la competitività economica, l’equità fiscale e la sostenibilità. L’aspetto più paradossale rimane però il seguente: senza l’impatto di accise e IVA, il prezzo gasolio italiano sarebbe tra i più convenienti d’Europa. Oggi, invece, la fiscalità continua a rappresentare un macigno per automobilisti e imprese, alimentando un dibattito che difficilmente potrà esaurirsi senza una riforma strutturale e condivisa a livello europeo.
Se vuoi aggiornamenti su Notizie inserisci la tua email nel box qui sotto: