A bordo di Ferrari F40 non crede ai suoi occhi, sorpassato da una leggenda

Scopri la storia della Porsche 962C omologata per la strada, l'auto da corsa che ha sorpassato la Ferrari F40 e ridefinito il concetto di esclusività

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 5 set 2025
A bordo di Ferrari F40 non crede ai suoi occhi, sorpassato da una leggenda

Quando si parla di leggende a quattro ruote, l’immaginario collettivo corre subito verso modelli iconici, protagonisti indiscussi della storia dell’automobilismo. Ma cosa succede quando una leggenda incontra il mito, e una Porsche 962C con omologazione stradale riesce a sorprendere persino una delle più celebri supercar italiane di sempre, la Ferrari F40? La risposta è diventata virale sui social, dove un fortunato proprietario della rossa di Maranello si è visto superare da una delle auto più rare e affascinanti mai circolate su strada.

Il mondo delle supercar è costellato di modelli straordinari, capaci di far battere il cuore anche ai collezionisti più navigati. Tuttavia, esistono vetture che riescono ancora a lasciare senza fiato, riscrivendo i limiti di ciò che si credeva possibile. È il caso della Porsche 962C stradale, un esemplare unico, capace di ridimensionare persino la fama della Ferrari F40, spesso considerata il vertice dell’eccellenza automobilistica italiana. Questo incontro ha messo in discussione le gerarchie consolidate, dimostrando che, anche tra le auto più esclusive, esiste sempre qualcosa di più raro, più estremo, più sorprendente.

Nata per le corse

La Porsche 962C è una creatura nata sulle piste, forgiata nella leggenda del Gruppo C, la categoria che negli anni ’80 e ’90 ha visto alcune delle più spettacolari auto da corsa sfidarsi nelle gare di endurance più dure del mondo. Pensata esclusivamente per dominare il mondo delle competizioni, questa vettura ha attraversato un percorso di omologazione stradale tanto complesso quanto affascinante, che le ha permesso di abbandonare i cordoli dei circuiti per affrontare il traffico quotidiano. Un processo che richiede modifiche profonde, ma che restituisce un fascino irresistibile a chi sogna di vivere le emozioni della pista anche tra i semafori cittadini.

Sotto il cofano di questa icona batte un cuore da record. Nella sua versione americana, la Porsche 962C stradale monta un motore da 3.2 litri capace di erogare circa 700 cavalli, una cifra che già di per sé la colloca tra le auto più performanti di sempre. Ma il vero salto di qualità si trova nella variante europea, quella destinata al campionato sport prototipi, dove la potenza 850 cavalli in assetto da qualifica la rende semplicemente inarrivabile. Numeri che mettono in ombra persino i 478 cavalli della Ferrari F40, già considerata una delle vetture più potenti e veloci mai prodotte dalla casa di Maranello.

Confronto tra regine

Il confronto tra queste due regine della velocità va ben oltre la semplice scheda tecnica. Da un lato abbiamo la Ferrari F40, ultima vettura approvata personalmente da Enzo Ferrari, prodotta in circa 1.300 esemplari e simbolo di una filosofia che unisce tradizione, innovazione e un’anima profondamente italiana. Dall’altro lato, la Porsche 962C stradale rappresenta un unicum assoluto: un’auto da corsa trasformata in veicolo omologato per la strada, esemplare unico nel suo genere, frutto di un progetto visionario e coraggioso. Questo scontro mette in luce due mondi diversi: quello della produzione limitata ma “accessibile” a pochi eletti, e quello dell’esclusività assoluta, dove l’unicità diventa valore supremo.

Oggi, grazie a progetti audaci come quello della Porsche 962C stradale, il confine tra pista e strada si fa sempre più sottile. Gli appassionati possono così vivere esperienze di guida un tempo riservate solo ai piloti professionisti, sentendo sulla propria pelle l’adrenalina che solo una vera auto da corsa sa regalare. L’incontro – e il sorpasso – tra la Ferrari F40 e la Porsche 962C non rappresenta solo una sfida tra numeri e prestazioni, ma diventa il simbolo di una passione automobilistica che non conosce limiti, pronta a reinventarsi e a sorprendere ancora, anche dove sembrava impossibile andare oltre.

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