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Aston Martin Valhalla: la terza hypercar britannica

Diffuso il nome definitivo del concept AM-RB 003 mostrato a Ginevra. Progettata da Adrian Newey, la vettura monterà un motore ibrido, un V6 turbo elettrificato di progettazione interna. Produzione prevista di 500 esemplari

E’ decisamente cambiato in meglio, ora è molto evocativo. Aston Martin Valhalla è il nuovo nome della hypercar che lo scorso marzo a Ginevra è stata presentata come AM-RB 003. La casa britannica prosegue dunque nella nomenclatura basata sulla mitologia nordica (dopo la Valkyrie e la versione da corsa Valkyrie AMR Pro) per le sue vetture speciali a motore centrale, progettate da Adrian Newey in collaborazione con la Red Bull Racing. Il prezzo non è ancora stato comunicato ufficialmente, ma si vocifera una cifra intorno alle 850.000 sterline, pari a 952.000 euro. Tasse escluse, ovviamente. Definita invece la produzione: 500 esemplari. Fate un prelievo al bancomat e affrettatevi a prenotarla.

 

Aston Martin Valhalla

Nella leggenda mitologica, il Valhalla è una sorta di paradiso dei guerrieri, un’enorme sala di Asgard dove riposano le anime dei più valorosi fra i combattenti caduti in battaglia, i quali vengono scelti e accompagnati dalle valchirie, le guerriere al servizio di Odino, il re degli dei. Un’idea di potenza che ben si adatta ad un’Aston Martin. E poi c’è il fatto del nome che comincia con la lettera V, altra tradizione della casa di Gaydon fin dal 1951 con la prima Vantage.

A differenza della Valkyrie (certo, se l’avessero chiamata Brunilde l’effetto sarebbe stato totalmente diverso), dove il motore è un V12 6.5 aspirato prodotto su commissione dalla Cosworth, l’Aston Valhalla ha una motorizzazione ibrida progettata internamente: un motore elettrico accanto ad un V6 turbo. Anche in questo caso non sono stati diffusi dati specifici; si parla di potenze intorno ai 1.000 cavalli, quota sotto alla quale nemmeno si può parlare di hypercar, apparentemente. Trattandosi di vettura disegnata da Newey, la performance è al primo posto, benché si tratti di un’auto omologata per la circolazione stradale. La leggerezza è un dovere: da qui il telaio completamente in fibra di carbonio, e dovevamo aspettarcelo. Allo stesso modo ci attendiamo un’elevata efficienza aerodinamica. Altro di concreto per il momento non si sa.

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