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Seat Leon Cupra ST: video prova in pista e su strada

Abbiamo provato su strada e in pista la Seat Leon Cupra in versione familiare: le nostre impressioni.

Venivano chiamate “familiari” perché rappresentavano l’auto per la famiglia per definizione, fino a quando non arrivarono i SUV a contendersi le preferenze di chi ad un’auto chiede spazio, comfort e magari anche prestazioni. Le station wagon forse hanno in comune una sola cosa in comune con le sport utility, la versatilità, ed in nome di questa oggi vengono riproposte anche in chiave sportiva per venire incontro alle tante persone che continuano a preferirne la maggiore eleganza del design. Tra le diverse proposte c’è la Seat Leon Cupra ST, versione familiare (ma sempre velocissima) di quell’animale da pista impegnata sia nel campionato monomarca Seat Leon Cup che nel TCR. In pista però alla fine ci va anche la station, infatti proprio la Leon Cupra ST è da quest’anno la protagonista del Campionato Italiano Turismo TCS, erede della Ibiza Cup, che raccoglie consensi per lo spettacolo offerto in pista con gare sempre combattutissime. Le prestazioni da pista provengono dal 4 cilindri 2.0 da 300 CV e 380 Nm di coppia, capace di spingere la Leon ST fino a oltre 250 Km/h e di coprire lo 0-100 in 5,7 secondi. L’auto è disponibile anche a trazione integrale 4Drive, noi invece abbiamo provato la versione a trazione anteriore e cambio automatico DSG a sei rapporti, proposta al prezzo di partenza di € 37.000.

Com’è fatta

[rating title=”DESIGN” value=”7″ layout=”left”]Basata su piattaforma MQB di Volkswagen, la Leon Cupra ST è lunga 454 cm di lunghezza, 181 di larghezza, 143 di altezza, con un bagagliaio da 587 litri e l’ago della bilancia fermo sui 1466 Kg di peso in ordine di marcia. Il suo look riprende fedelmente quello della hot hatch nella parte anteriore, improntato si alla sportività ma non in maniera esasperata, con i nuovi fari a led, i paraurti pronunciati, prese d’aria maggiorate, doppio terminale di scarico cromato e i grossi cerchi da 19 pollici. Perfetta per chi ha una famiglia ma non vuole rinunciare al piacere della guida, non ostenta la sua vocazione come fanno alcune sue concorrenti. Lo schema delle sospensioni prevede McPherson all’anteriore e Multilink al posteriore, con ammortizzatori a controllo elettronico DCC, personalizzabili tramite le diverse modalità di guida: CUPRA, Sport, Comfort ed Individual.

L’esuberanza del motore è tenuta a bada un impianto frenante con dischi da 340 mm all’anteriore e 310 mm al posteriore che sfruttano l’aderenza di pneumatici 235/35 su cerchi in lega da 19″. Un valido aiuto lo offre naturalmente anche il differenziale autobloccante dell’assale anteriore, che trasferisce potenza alla ruota esterna in curva, ottimizzando la trazione ed evitando perdite di potenza. Anche gli interni che non cambiano molto rispetto alla precedente versione, con rivestimenti in Alcantara, sedili sportivi e le rifiniture in carbonio che danno un marcato accetto racing alla familiare spagnola. Al centro della plancia spicca lo schermo da 8″ del sistema d’infotainment con sistema di navigazione Plus, mentre più in basso troviamo i comandi del clima ed il vano con caricatore wireless per gli smartphone. Sullo schermo è possibile tenere sotto controllo diversi parametri visualizzati sui tre quadranti,  come temperatura dell’olio, pressione di alimentazione del turbo e forza G.

Come va

Un tempo era veramente raro oltre che anomalo pensare a un’auto da pista o a un’auto veloce partendo da una carrozzeria station wagon. Poi arrivarono le prime auto familiari con motori ricchi di coppia e cavalli, fu il caso delle prime Audi A6 RS, delle prime M5 station, o delle prime AMG su carrozzeria classe C o classe E SW. La nuova Leon ripercorre quel stile dell’essere senza apparire, della sostanza senza ostentazione o della sportività esteticamente dissimulata. A quel concetto di Station dalle grandi prestazioni velocistiche associa però una componente importante legata alla maneggevolezza e all’efficacia in pista, aspetti che le prime station sportive trascuravano concentrandosi solo sulla velocità in rettilineo. Insomma il bello di quest’auto è che sa essere velocissima in autostrada, capace di caricare grandi volumi nei medi o lunghi spostamenti e al contempo efficace e redditizia nell’uso in pista, il tutto con una cilindrata e dei consumi abbordabili anche dai comuni mortali. Su strada la Leon Cupra ST è sempre confortevole e non molto assetata, assecondando lo spirito del guidatore con il Drive Profile, grazie al quale è possibile selezionare la modalità di guida più adatta alla situazione. Viaggiando in Comfort viene privilegiata la fluidità di marcia e la comodità generale, in Sport si ottiene una vettura più reattiva, mentre l’ultimo step, denominato Cupra, sfruttare tutto il potenziale di questa familiare dall’animo sportivo.

[rating title=”MOTORE” value=”8″ layout=”left”]La potenza supera di 20 CV quella del modello precedente, ma quello che i numeri non dicono è che la Leon Cupra ST è sempre pronta a spingere in qualsiasi situazione, con modalità diverse: grazie ad una coppia di 380 Nm, che risponde all’appello non appena si sfiora il gas, si può viaggiare in totale relax sfruttando il cruise control adattivo, o aggredire i tornanti di montagna rimanendo attaccati all’asfalto con le coperture a mescola morbida. Non serve forzare per godersela, perché il differenziale lavora bene e consente di sfruttare al meglio il suo proverbiale inserimento in curva. Veloce e stabilissima a centro curva, anche esagerando con la velocità in ingresso di curva se si ha l’accortezza di ruotare in modo dolce e progressivo lo sterzo in fase di inserimento in modo da evitare piccoli scompensi o sussulti dell’assetto, l’auto rispondendo offrendo un appoggio impressionante a centro curva e una direzionalità e stabilità nel punto centrale della corda da riferimento. Il posteriore è eccellente perché anche esagerando con i trasferimenti di carico resta sempre piuttosto neutro e non tende a perdite di aderenza ne a generare dei sovrasterzi anomali nei rapidi cambi di direzione tra destra e sinistra.

[rating title=”IN PISTA” value=”8″ layout=”left”]Una volta in pista selezioniamo la modalità di guida più sporiva: il Cupra Drive Profile. Lo sterzo, già consistente, diventa ancora più solido e comunicativo, mentre il 2.0 TSI fa sentire molto di più la sua voce preparandosi a dare il meglio di se. Anche il cambio DSG adotta una logica più sportiva con scalata automatica e passaggi di marcia ancora più veloci.Anche se in pista è preferibile selezionare la modalità manuale e utilizzare la leva o i paddle al volante, l’automatico della Cupra svolge bene il suo mestiere anche tra i cordoli, dove solo nelle curve più lente può servire un colpo sul paddle per inserire la marcia più corta per godere al massimo della spinta del TSI.

Detta così sembra l’auto perfetta, che apre realmente il sorriso sul volto di chi è al volante con l’allungo di cui dispone (tira fino a 6.500 giri senza la minima incertezza), la potenza della impianto frenante e la precisione generale che garantisce anche dopo molti giri. Il telaio sembra sempre seguire il pensiero e il differenziale autobloccante annulla il fastidioso fenomeno del sottosterzo nei tornanti. I paddles potrebbero essere leggermente più grandi per non rischiare di andare a vuoto quando le operazioni si fanno più impegnative. Detto ciò, le prestazioni sono da vera fuoriclasse, con una velocità massima (limitata elettronicamente) di 250 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in appena 5,7 secondi. E’ l’auto ideale per vivere l’esperienza dei track-day senza troppa apprensione, divertendosi e limitando i costi.

Il Campionato TCS

L’esperienza di Seat nel Motorsposrt ha regalato negli anni campionati sempre avvincenti sia per chi guida sia per chi segue dall’esterno. Campionati la cui formula segue l’evoluzione del mercato aggiornandosi anno dopo anno, come il Campionato Italiano Turismo TCS che nell’edizione 2017 è diventato un monomarca con le Seat Leon ST che sfiorano i tempi delle vetture TCR, molto più elaborate nell’assetto. Il Tourist Class è il campionato entry level, che permette a chi possiede l’auto di scendere in pista con pochissime modifiche e a costi bassi. A differenza delle Leon Cup racer e campionato TCR, dove le cose si fanno più serie con 350 CV sotto il cofano, assetto elaborato e carreggiata allargata. Le ST impegnate nella tappa di Vallelunga del TCS, vetture di serie dotate di roll-bar e con modifiche a sospensioni e freni, giravano solo due secondi più lente delle elaboratissime vetture TCR, garantendo così una gara emozionante e spettacolare.

Per chi volesse provare, Seat mette a disposizione per un weekend di gara auto e meccanici, il pilota deve arrivare solo con il casco e… 7.000€ nel portafoglio.
In occasione della tappa di Vallelunga ci siamo tuffati nel campionato TCS cercando di toccare con mano il reale potenziale della Leon ST da TCS e immaginando un ideale confronto con l’auto di serie. Ovviamente l’evoluzione racing dell’auto di serie porta a grani vantaggi in termini di tempo sul giro e efficacia in curva, l’up date è legato principalmente all’assetto e al telaio più rigidi, al peso sensibilmente inferiore dal momento che l’auto è stata privata di tutte le strutture interne all’abitacolo il resto della differenza è legata ai pneumatici slick utilizzati dall’auto da corsa che offrono un grip in accelerazione e in inserimento di curva molto superiori rispetto ai pneumatici di serie.

Rispetto all’auto di serie la Leon ST da gara è molto più reattiva nel posteriore, grazie sia al peso più contenuto sia ai gradi di camber che passa da un grado della stradale a 5-6 gradi dell’auto da corsa. Il camber presente sul posteriore aiuta molto nelle curve più strette come il semaforo e il tornantino mentre impone maggiore attenzione nei punti come il curvone e la cimini, dove è facile innescare dei sovrasterzi che (nella migliore delle ipotesi) possono penalizzare il tempo sul giro…
Insomma il campionato è molto combattuto e l’auto si rivela velocissima grazie alla sua buona aerodinamica che sui rettilinei le permette di guadagnare qualcosa rispetto alla sorella della categoria Cup che pur beneficiando di un peso inferiore, di altezze inferiori e di un allargamento delle carreggiate spunta tempi migliori solo di pochi secondi rispetto alla ST.

I tempi sul circuito I.S.A.M. a confronto

Scheda Tecnica

Dimensioni:

Lunghezza: 454 cm
larghezza: 182 cm
altezza: 143 cm
Passo: 263 cm
Peso in ordine di marcia kg: 1466
Capacità bagagliaio litri: 587/1470
Pneumatici (di serie): 235/35 R19

Motore:

Cilindrata: cm3 1984
Cilindri: 4 in linea
Potenza massima kW-CV: 221 KW – 300 Cv
Cambio: automatico doppia frizione 6 rapporti
Trazione: anteriore

Prestazioni:

Velocità massima: 250 Km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 5,7 secondi
Consumo medio: (km/l) 15

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