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Renault Captur con cambio EDC: primo contatto su strada

Abbiamo provato il cross-over della Renault con il nuovo cambio automatico.

Il sole, il mare ed il caldo torrido, hanno fatto da cornice alla presentazione del nuovo cambio automatico a doppia frizione Renault, disponibile su tutta la gamma della casa francese. Al momento della prova mi incuriosiva la Captur, la cross-over con motore diesel 1.5 da 110 cv che si è guadagnata un posto da protagonista del segmento anche nel difficile mercato italiano.

Primo contatto

Entrando si avverte immediatamente una sensazione di comodità: lo spazio nell’abitacolo è molto più simile a quello di un SUV rispetto a quello della ‘sorella’ Clio, che la Captur supera in lunghezza di 6 cm. I sedili in stoffa, presenti nell’allestimento avuto in prova, sono molto confortevoli, avvolgenti,  a regolazione manuale.

Sono circa le 13 e, appunto, fa un caldo insopportabile, per cui mi affretto ad accendere l’aria condizionata che in una manciata di secondi rende l’aria respirabile. Appena sopra la pulsantiera del condizionatore trova posto, proprio al centro della plancia dal design moderno, il display touch screen da 7″, con tutte le funzioni di infotainment offerte dal sistema R-Link.

Il cruscotto, con l’indicatore di velocità digitale al centro e contagiri ‘a lancetta’ sulla sinistra, non viene coperto dal volante in pelle la cui altezza è regolabile. Nota di demerito per le plastiche, non particolarmente rifinite, con le tasche rigide. Notevole invece il vano portaoggetti lato passeggero da 11 litri ad apertura scorrevole.

Sensazioni alla guida

Si parte: per raggiungere il percorso di test, bisogna fare uno slalom sullo sterrato tra le macchine parcheggiate e le fioriere che delimitano l’area d’ingresso pedonale. La Captur, con il suo assetto rialzato ed i cerchi in lega da 17″, si muove agilmente assorbendo alla grande le piccole cunette di sabbia sul terreno.

L’itinerario prevede di percorrere parte del lungomare di Fregene facendo ritorno su una strada interna parallela. Ovviamente il contesto urbano, insieme al leggero traffico presente, non consentivano di mettere alla prova il motore, il nuovo cambio automatico ed ancor meno la tenuta di strada.

Posso parlare delle sensazioni avute a bassa andatura, comunque positive. Il motore spinge da subito, mi è sembrato silenzioso anche se ho avuto la sensazione che il discorso possa cambiare leggermente con l’aumentare della velocità. In un breve rettilineo sgombro da ‘ostacoli’ posso finalmente usare il cambio in modalità sequenziale.

Prima, seconda, faccio appena in tempo ad ingranare la terza e subito sono costretto a scalare di nuovo in seconda: un mini-sprint, quanto basta per percepire le migliorìe che il nuovo cambio a doppia frizione EDC (Efficient Dual Clutch) porta in dote. L’innesto delle marce, rapido, senza tempi morti tra i rapporti (tipici di molti cambi automatici di prima generazione), trasmette in accelerazione quella sensazione di continuità tipica delle auto più potenti. Solo sensazioni, ripeto, data la breve durata del percorso.

Il nuovo cambio automatico EDC

In fondo ero li per questo: “il festeggiato” era proprio il cambio a doppia frizione, ora disponibile su tutta la gamma Renault. A 6 rapporti per i motori benzina (DW6), salgono invece a 7 i rapporti (DW5) per i diesel.

Numerosi i dettagli tecnici di rilievo. L’EDC va immaginato come un doppio cambio: si basa sull’uso di due alberi concentrici, ognuno di questi comandato da una frizione, che provvede ad ingranare la marcia successiva o inferiore a quella inserita, in tal modo quando la centralina elettronica inserisce una nuova marcia, fa si che non vi sia un calo di giri del motore oppure uno “strappo” della marcia stessa.

I vantaggi di questo sistema rispetto a quello tradizionale manuale sono diversi: il motore gira sempre ad un regime costante, la trazione è continua e trasmette a chi guida una piacevole sensazione di fluidità di corsa.

Un altro, importantissimo, punto a favore riguarda i consumi nettamente più bassi rispetto ai tradizionali cambi automatici a convertitore di coppia.  Tutto sommato accessibili i prezzi di quest’optional: si parte da € 1.450 per la versione destinata alla Twingo, € 1.600 per i diesel, fino a € 1.800 per i motori a benzina.

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