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Honda CR-V 1.6 i-DTEC: la prova su strada ed in off-road

Abbiamo messo alla prova l’ultima generazione dell’MPV di Tokio, con il propulsore 1.6 i-DTEC tra strade ed i monti fuori la Capitale


E’ un mondo in continua evoluzione… cambiano gli stili di vita, le necessità, perfino le abitudini. Siamo figli dell’evoluzionismo tecnologico che si integra, vive in sinergia e viene influenzato da ogni ambito circostante. Tutto questo si riscontra in modo evidente anche nel mondo dell’automobile, sempre più connesso alla vita quotidiana e alle necessità degli utenti e per questo sempre con l’obbiettivo di assecondare le nuove tendenze e necessità.

Evoluzione dunque, che a volte deve reinventare le proprie basi di partenza, rinnovando le proprie radici o arricchendo i propri capisaldi. Honda con il nuovo CR-V è un chiaro esempio di come una grande casa costruttrice cerchi di assecondare le esigenze degli automobilisti. Pur in un mercato in costante evoluzione Honda mantiene la propria filosofia costruttiva basata sulla tecnologia e la qualità estendendoli a diversi tipi di auto e segmenti di mercato. Come i Suv e più in generale gli MPV. Così Se 20 anni fa ci stupiva con i suoi 1.600 aspirati da 160cv oggi lo fa con il suo 1.600 turbo diesel a due stadi ancora da 160cv. Il prezzo del nuovo CR-V parte da € 32.300.

Honda CR-V: com’è fatta


[rating title=”Fuori” value=”8″ value_title=”Voto” layout=”left”]
Esteticamente ci mostra un look dinamico, leggermente squadrato, figlio di un corso stilistico rimasto integro negli anni, seppur evoluto in maniera considerevole. Non importa se le dimensioni possano apparire generose. Fa nulla se non ci si allinea a quanto il mercato propone finora in termini di MPV, la Honda traccia, ed ha sempre tracciato la sua strada con la CR-V.

Il look del frontale è tendenzialmente muscoloso, ma sinuoso, non più inutilmente secco e netto. Gruppi ottici di dimensioni generose incorniciano la mascherina ora impreziosita con un listello centrale e il logo della casa di Tokio. Gli stessi gruppi ottici portano a due sbalzi ai lati del cofano piatto che vanno a ricongiungersi con i montanti C, andando a scorrere lungo i lati di un portellone decisamente massiccio. Insomma, look deciso, ma armonico nel suo complesso. E non potrebbe essere altrimenti vista la sua evoluzione dal 1996 ad oggi.

I passaruota sono ben definiti con una vista laterale che risulta essere pulita, liscia, senza particolari nervature, ma comunque con una linea di cintura netta e abbastanza alta. Non vi è aggressività a voler “forzare” quello che in gergo potrebbe chiamarsi “effetto rake” la CR-V prova a tracciare i propri stilemi. Fedele negli anni. Una fedeltà che ha portato ad un deciso successo di vendite.


Misure? 4570 mm in lunghezza, 2096 in larghezza con i retrovisori e 1685 in altezza. Della tecnica vera e propria ne parleremo più avanti, ora saliamo a bordo. Caratteristiche inedite della neonata versione 2015 sono stati i cerchi in lega da 17 e 18 pollici vero, ma anche il divano posteriore abbattibile con un solo gesto (definito one motion), il che ci porta a dover-voler sottolineare una caratteristica fondamentale di questo SUV, la versatilità. Già perché l’abbattimento porta ad una capacità di carico massimo di 1669 litri da un minimo di 589. Il divano posteriore è frazionato nel classico schema 60/40.


[rating title=”Dentro” value=”8.5″ value_title=”Voto” layout=”left”]
Negli interni denotiamo una buona qualità costruttiva sia nei materiali che negli assemblaggi. I rivestimenti delle portiere sono stati realizzati per avere una forma concava, così da poter disporre un’entrata ed un’uscita migliori grazie anche all’apertura ad angolo retto delle portiere. In questa maniera si è provveduto ad un miglioramento degli spazi, cosi ora tra i sedili vi è una console centrale in grado di ospitare un porta bicchieri, un vano portaoggetti, un bracciolo, oltre che prese d’aria per i sedili posteriori. Stile? Futuristico, ma non anacronistico, in perfetto stile nipponico.

Strumentazione abbastanza chiara davanti a noi, con lancette analogiche, sistema di climatizzazione posto nella consolle centrale, ma comunque ben inglobato all’interno di un complesso riuscito per solidità, razionalità, fruibilità. Insomma, non si lascia spazio al design raffinato, ma a quello deciso. I comandi al volante sono azzeccati sia in termini di praticità che di ergonomia.

Chiaro parli di interni e non puoi fare a meno di parlare del nuovo sistema Honda Connect, ora più ricco, capace di affacciarsi – ovviamente – con tutte le interfacce che la convergenza tecnologica ha portato al nostro mondo, vale a dire USB, Cellulari tramite collegamento diretto o bluetooth e quindi interfacciarsi sia con il sistema Android che con il sistema iOS.

Ed in tema di connettività, e di sinergia arriviamo al punto nodale che collega elettronica e sicurezza. Perché se quella passiva vive la sua forza nella qualità costruttiva e nella natura del veicolo, Honda ha pensato fortemente a quella attiva dotando il suo CR-V di sensi sviluppati. Nomen omen, verrebbe da dire perché tale sistema è dotato di un radar che sovrintende l’intera vettura in collaborazione con una videocamera.

[rating title=”Infotainment e sicurezza” value=”8.5″ value_title=”Voto” layout=”left”]

Honda ha completamente aggiornato i sistemi di sicurezza attiva basati su sensori, noti come Sistemi di assistenza alla guida avanzati. Con il nome “Honda SENSING”, il nuovo sistema combina ora una telecamera e la tecnologia radar, migliorando i sistemi di frenata a riduzione di impatto e di controllo adattivo della velocità di crociera.
I Sistemi di Assistenza alla Guida Avanzati, che comprendono l’avviso di collisione frontale, l’avviso di allontanamento dalla corsia, il sistema di riconoscimento della segnaletica stradale, il sistema di informazione sull’angolo cieco, il sistema di monitoraggio del traffico in avvicinamento al veicolo e il sistema di supporto fari abbaglianti,verranno offerti insieme al sistema Honda Sensing sulla versione Executive, oppure come parte dei sistemi di assistenza alla guida avanzati disponibili come optional su altre versioni.

Il nuovo sistema CMBS può rilevare i veicoli ad una distanza maggiore, nonché la distanza tra la vettura e il veicolo (auto o camion) direttamente davanti ad essa. A differenza dell’attuale sistema CMBS, il nuovo sistema può anche riconoscere pedoni o veicoli in avvicinamento dalla direzione opposta.

Honda CR-V: la tecnica


[rating title=”Motore” value=”8.0″ value_title=”voto” layout=”left”]
L’evoluzione decisa e più importante del nuovo Honda CR-V è senza ombra di dubbio quella che concerne la meccanica, a partire dal propulsore, quel nuovo 1.6 litri turbodiesel in grado di erogare ben 160 cavalli ed un valore di coppia di 350 Nm. Stiamo parlando di un quattro cilindri a gasolio con doppia turbina da 100 cavalli litro. Ecco, proprio quest’ultimo dato è importante. La Honda CR-V ha una potenza specifica decisamente elevata, un qualcosa che era appannaggio fino a pochi anni fa, di vetture a benzina. Come ci riesce? Attraverso due turbine. La prima viene sfruttata per i bassi regimi, mentre la seconda si innesta agli alti. Di conseguenza ai medi, entrambe le turbine lavorano simultaneamente.

Mandato in pensione il vecchio 2.2 da 150 cavalli, questo 1.6 si rivela anche decisamente più leggero, pur riuscendo ad offrire lo stesso valore di coppia. Un propulsore che vuole mostrare un grande tiro ai medi e ottima silenziosità. La “dieta meccanica” continua anche nella trasmissione, grazie al cambio automatico a nove rapporti automatico più leggero di 35 kg. Di conseguenza solamente di meccanica, il motore e cambio del nuovo Honda CR-V hanno subito una riduzione di 65 chilogrammi. Non poco, anzi.

Monoblocco e testata sono in alluminio, mentre tutti i singoli componenti sono stati riprogettati per ridurre al minimo peso e dimensioni, ma non solo. Grande cura è stata posta anche per la riduzione degli attriti meccanici raggiungendo livelli paragonabili a quello di un un motore a benzina.

Ma la tecnica non è solo motore: ecco quindi un servosterzo elettronico adattivo chiamato MA-EPS. Grazie a tale sistema, il servosterzo elettronico a pignone e cremagliera prende il posto del più classico e tradizionale servosterzo idraulico; una soluzione che permette di avere una miglior efficienza perché non assorbe costantemente energia direttamente dal motore. Il rapporto di sterzo sulla CR-V i-DTEC 1.6 e di 16.8:1. Ciò equivale a 3,16 giri da finecorsa all’altro con un raggio di sterzata di 5,5 metri a centro ruota.

Rivisto anche l’assetto con nuovi ammortizzatori anteriori, boccole posteriori affinate mentre il diametro della barra antirollio posteriore è stato maggiorato di 1 mm. Aumentata del 13% anche la rigidità torsionale. Da sottolineare infine l’utilizzo dell’assale posteriore indipendente multi-link.

Honda CR-V: come va


[rating title=”prestazioni” value=”8″ value_title=”voto” layout=”left”]
Saliamo a bordo, si parte. Destinazione? Poco importa. Già perché la volontà, avendo il 1.6 i-DTEC con cerchi da 18 e cambio automatico a 9 rapporti è proprio quella di volere e poter guidare il più a lungo possibile in condizioni e tracciati diversi. E’ un MPV, concettualmente potrebbe andare senza problemi anche in off-road.

La prima impressione è di una fantastica visibilità frontale. E’ evidente che la posizione del parabrezza e del lunotto posteriore risulta decisamente azzeccata. Saltano subito all’occhio anche la cura dei dettagli e la qualità percepita di assemblaggi, vanto del Sol Levante. Solo le plastiche risultano esser sì morbide, ma non morbidissime al tatto. Ci può stare come sensazione. D’altro canto, l’idea che questo CR-V ha sempre voluto esprimere è quella di robustezza, fruibilità, accesso tecnologico ma non aplomb, per dire.

Vero però che i sedili in Alcantara e le regolazioni elettrica sono da top della classe. Sedili che offrono nella loro triangolazione con piantone e pedali, una posizione di guida comunque alta – e non potrebbe essere altrimenti data la natura dell’auto – ma inglobata comunque in un ambiente spazioso e confortevole.

Su strada è il comfort globale e nello specifico l’insonorizzazione a colpire maggiormente. CR-V si muove bene, grazie anche allo sterzo, progressivo, piuttosto preciso e diretto, tanto piacevole che non sembra un comando da SUV quanto più un comando da vettura sportiva.

Molto bello anche il tiro del motore. Già perché questo 1.6 mostra un brio deciso, un’ottima progressione e soprattutto, un’erogazione senza strappi, fluida, regolare. E’ un motore che vuol viaggiare allegro, ma che al contempo si sposa perfettamente con il cambio automatico a nove rapporti. E’ evidente la sincronia e la fluidità nell’innesto, il che permette al contempo anche una guida tranquilla e parca nei consumi. Si tratta solo di capire e scegliere quanto voler affondare sul pedale dell’acceleratore.

Anche la regolazione delle sospensioni è piuttosto buona, con la vettura che non risulta cedevole, non poggia in maniera evidente alle basse velocità, ma che al contempo, quando abbiamo provato ad andare in off-road, si è rivelata giusta, riuscita, tanto da riscontrare un buon comportamento tra le colline e le montagne della nostra prova, senza eccessivi problemi o slittamenti, coadiuvati con una discreta luce a terra.

Menzione speciale per tutti i sistemi di sicurezza attivi che avevamo descritto precedentemente, sistemi di assistenza alla guida, dei “fedeli compagni” regolabili a seconda delle proprie velleità e necessità, ma comunque mai invasivi. Non si sostituiscono alla guida, ma la aiutano in maniera decisa, intelligente. Impressionanti per il loro intervento e l’aiuto che possono offrire i sistemi ADAS come l’Adaptive Cruise Control ed il Lane Keepin Assist System.

Proprio riguardo il sistema Adaptive Cruise Control, è da sottolineare come Il modello CR-V 2015 sia stato il primo veicolo al mondo ad essere dotato del sistema di regolazione della velocità predittivo, noto come sistema di controllo adattivo della velocità di crociera intelligente (i-ACC), in grado di prevedere e reagire prontamente all’eventuale invasione di corsia da parte di altri veicoli.

La particolarità di tale sistema risiede nella ricerca basata su condizioni reali con riferimento ai comportamenti di guida europei; l’i-ACC utilizza una telecamera e un radar a medio raggio per rilevare la posizione di altri veicoli sulla strada. Quindi, applica un algoritmo per calcolare le probabilità che altri veicoli nelle corsie vicine taglino la strada, valutando le relazioni tra più veicoli, consentendo al veicolo equipaggiato di reagire velocemente, in modo semplice e sicuro.

Ultime parole per i consumi: 1200 chilometri sono un banco di prova deciso per la nostra CR-V che, a seconda delle modalità di utilizzo, ha oscillato su valori tra i 16 ed i 21 km/litro. Passano le epoche, ma i capisaldi di Honda – che hanno tracciato una strada vincente a veder le vendite – rimangono indissolubili e si mostrano nel loro massimo splendore in questa CR-V 1.6: motore, elettronica, abitabilità, sterzo sono gli stemmi in bella mostra di una filosofia che risulta vincente per il marchio nipponico.

Honda CR-V: un pò di storia


Erano i primi anni Novanta e il mondo dei SUV ancora non era sbocciato completamente. Honda dal canto suo, al Tokio Motor Show del 1995, presento il suo primo “soft roader”, disegnato principalmente per la strada, ma con alcune velleità da off-road. Fu accolta con successo tanto che venne prodotta dal 1996 al 2002 con un upgrade di potenza dai 128 cavalli originali ai 147 con un passaggio ad un propulsore 2 litri benzina. Fu un successo di vendite, tanto che nel 1997 la CR-V fu il SUV a benzina più venduto in Europa. Nel 2002 arrivò il primo crash test EuroNCAP, ottenendo 4 stelle.

Si arriva quindi alla seconda serie di Honda CR-V, commercializzata dal 2002 al 2007. I dettami stilistici rimangono simili ma la linea è ora più squadrata. Al contempo a Tokio pensarono ad un miglior sfruttamento: il nuovo CR-V ha un bagagliaio più spazioso perdendo però il portellone posteriore apribile in due parti, ma mantenendo il lunotto apribile separatamente. Ha velleità più cittadine questo SUV, che punta a finiture più dettagliate, che impreziosiscono la linea ed il design, pur mantenendo quel ‘family feeling’ leggermente spartano, rispetto a quanto mostrato dalla concorrenza, principalmente tedesca.

La prima fase della seconda serie monta solamente il propulsore i-VTEC da 2 litri, ma in occasione del restyling di metà vita, nel 2004, arriva anche il 2.2 i-CTDi da 140 cavalli già visto precedentemente sulla Honda Accord. Inoltre, viene rivisto il sistema 4WD Dual Pump. I numeri danno un riscontro leggermente peggiore rispetto al successo della prima serie. Ciò nonostante, in Honda con questa seconda fase aveva posto ulteriori basi per lo sviluppo di questo SUV, creando – tra le altre cose – un programma autonomo interno di test di collisione veicolo a veicolo, molto più esigente rispetti ai tradizionali test a barriera fissa, per un incremento della sicurezza passiva.

Si arriva quindi al 2006, anno dell’approdo della terza generazione del CR-V, in una situazione di mercato ben più affollata. Presentata al Salone dell’auto di Parigi, la vettura risulta completamente nuova, con una linea più sportiva e, soprattutto, con tutta una serie di sistemi di sicurezza. Arriva anche il radar, primo stadio della sicurezza attiva evoluta ad oggi con il sistema Sensing. Due le motorizzazioni proposte: un 2.0 benzina da 150 cavalli ed il 2.2 diesel da 140. Nel 2007 viene sottoposta al Crash test EuroNCAP ottenendo 4 stelle.

La quarta generazione sbarca nel 2011 e l’anno seguente in Europa. Per la prima volta arriva una versione a due ruote motrici. Segno evidente di come il mondo dei SUV si sta delineando sempre più verso un diktat cittadino. La linea viene implementata e migliorata mantenendo sempre gli stilemi classici, ma adattati a uno corso stilistico che premia pulizia delle linee, prorompenza ma al contempo sinuosità, impreziosita dai fari a Led o dalla nuova calandra. Cosa ancor più importante, ecco la nuova motorizzazione da 1.6 diesel. Il resto, è storia odierna. Una storia che premia la CR-V, tanto da esser stata – negli Stati Uniti – l’ottava vettura ed il primo SUV più venduto al mondo nel 2014.

Honda CR-V: pregi e difetti

Piace
Spinta del motore ai medi regimi
Sterzo progressivo molto buono e comunicativo
Qualità degli assemblaggi e percepita

Non piace
Strumentazione di non facilissima lettura
leggero rollio alle andature veloci

[progressbar title=”VOTO FINALE” value=”8.2″]

Honda CR-V: scheda tecnica della casa


Motore:
Cilindrata: cm3 1597
cilindri: 4 in linea
Potenza massima kW (CV)/giri: 118 (160)/4000 giri
Coppia max Nm/giri: 350/2000
Emissione di CO2 grammi/km: 139
Distribuzione: 4 valvole per cilindro
Rapporti del cambio: 9 automatico più retromarcia
Trazione: integrale
Freni anteriori: dischi autoventilanti
Freni posteriori: dischi
Prestazioni:
Velocità massima (km/h): 197
Accelerazione 0-100 km/h: 10 secondi
Consumo medio dichiarato: 18,9 km/l
Dimensioni:
Lunghezza: 461 cm
Larghezza: 182 cm
Altezza: 169 cm
Passo: 263 cm
Peso in ordine di marcia kg 1718
Capacità bagagliaio litri 589/1669
Pneumatici (di serie) 225/60 R18

Video Editing: Jordan Beresford
Riprese: Flavio Atzori, Gianluca Oliva, Jordan Beresford
Tester: Lorenzo Baroni

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