Nuova Mazda2: i suoi sistemi di sicurezza attiva in video
Quali sono e come funzionano i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida di Nuova Mazda2. La nostra prova in video.
Compatta, ma premium. Nuova Mazda2 con i suoi 406 cm di lunghezza rientra perfettamente nella categoria delle segmento B, ma si differenza dalle rivali per una dotazione ricca e davvero completa, più simile a una vettura di fascia superiore. E non parliamo solo della dotazione di bordo, ma anche dei sistemi di sicurezza attiva e passiva.
Sono lontani ormai gli anni in cui le auto erano sprovviste di sistemi di sicurezza attiva, quali ABS e sistema elettronico di stabilità, ormai obbligatori su tutte le vetture nuove, un’imposizione dell’Unione Europea che ha contribuito non poco alla sicurezza globale su strada. La ricerca in questo settore è ormai inarrestabile e ha fatto passi da gigante, ma come spesso accade alcune tecnologie sono riservate alle vetture di classe superiore. Come sempre però c’è l’eccezione che conferma la regola, e in questo caso si tratta proprio di Nuova Mazda2. Una piccolina con tecnologia da grande.
E così oltre ai classici sistemi di sicurezza attiva sulla Nuova Mazda2 troviamo l’i-ActivSense un pacchetto tecnologico che presenta diverse dotazioni premium compreso l’inedito Head Up Display denominato Active Driving Display, e svariati sistemi di assistenza alla guida come l’SCBS per la frenata “autonoma” in città, il Blind Spot Monitoring, il Rear Cross Traffic Alert, il Lane Departure Warning System e l’High Beam Control.
Tante sigle e tanti sistemi di assistenza, tutti con un unico scopo, rendere la Nuova Mazda2 una delle compatte più sicure nella sua categoria. Per scoprire quali sono e come funzionano abbiamo sottoposto la nostra Mazda2 1.5 L Skyactiv G in versione Exceed ad una serie di prove su strada, in officina e in circuito. Vediamo insieme quali sistemi monta e come funzionano nell’utilizzo reale.
Nuova Mazda2 e la sicurezza passiva e attiva
La sicurezza passiva di una vettura è data dall’insieme dei sistemi e dei dispositivi che hanno lo scopo di diminuire le conseguenze dell’incidente. In particolare, hanno il compito di ridurre e assorbire l’energia cinetica posseduta dai corpi degli occupanti. Parliamo quindi di rigidità della scocca e dell’abitacolo e tutti quei sistemi atti appunto a ridurre o assorbire l’energia cinetica derivante dall’urto, quali cinture di sicurezza, airbag, dispositivi Isofix e di ritenuta per bambini, ma anche poggiatesta che riducono il rischio di danni al collo al momento dell’impatto, soprattutto in caso di tamponamento.
La sicurezza attiva è invece rappresentata dall’insieme di dispositivi e caratteristiche meccaniche che concorrono al migliore comportamento dinamico della vettura su strada e tendono ad impedire il verificarsi dell’incidente. La funzione in questo caso è quindi soprattutto di prevenzione.
La nostra Nuova Mazda2 in termini di sicurezza passiva vanta la tecnologia SkyActiv Body & Chassis con una scocca leggera (-7%) ma rigida grazie all’impiego di acciai ad alta e altissima resistenza (+22%) che ora costituiscono il 65% della scocca e contribuiscono ad assorbire e disperdere con efficacia la forza dell’urto lontano dall’abitacolo. Si prosegue con airbag frontali, laterali e a tendina (quest’ultimi anche per i passeggeri posteriori), a cinture di sicurezza dotate di pretensionatori e limitatori di carico davanti e dietro.
Per quanto riguarda invece la sicurezza attiva, Nuova Mazda2 adotta una serie di sistemi che oltre ad aiutare il pilota nelle situazioni di emergenza, aiutano a prevenire eventuali situazioni pericolose e quindi globalmente esaltano il senso di fiducia nei confronti della propria autovettura.
Parliamo in questo caso di Blind Spot Monitoring (BSM) che rileva e avverte il guidatore dei veicoli in avvicinamento nei punti ciechi ai lati della vettura (dietro e di lato), ampliando la funzionalità del sistema di monitoraggio posteriore del veicolo (RVM – Rear Vehicle Monitoring) ed aggiungendovi anche il Rear Cross Traffic Alert (RCTA). In particolare il Rear Cross Traffic Alert risulta utile nelle fasi di fuoriuscita in retromarcia da un parcheggio; in questo caso, infatti, il sistema monitora l’intera area posteriore dell’auto avvisando il guidatore del sopraggiungere ai lati di eventuali ostacoli (persone, auto etc.).
Smart City Brake Support (SCBS) è un sistema autonomo di frenata d’emergenza che abbiamo provato in circuito. Interviene a velocità comprese fra 4 e 30 km/h e attiva automaticamente l’impianto frenante della vettura se il sistema rileva un imminente impatto frontale.
Lane Departure Warning System (LDWS) monitora le linee che delimitano la corsia dai 65 km/h in su, allertando il guidatore se si esce involontariamente dalla propria corsia.
High Beam Control (HBC) commuta automaticamente i fari da abbaglianti ad anabbaglianti e viceversa, in base alle condizioni del traffico e della luce esterna, per evitare di accecare gli altri guidatori che sopraggiungono nel senso di marcia contrario e/o che precedono.
Di serie ovviamente ci sono anche ABS con EBD (distribuzione elettronica della forza frenante) e assistente di frenata (EBA), e il controllo di stabilità dinamica DSC insieme al TCS il classico sistema di controllo della trazione.
Concorrono alla sicurezza anche i sensori pressioni pneumatici TPMS, il sistema Hill Hold per le ripartenze in salita e gli esclusivi fari Full LED; Mazda2 è l’unica city car, infatti, ad utilizzare la tecnologia LED non solo per i fari diurni ma persino per gli anabbaglianti ed abbaglianti con eccezionali benefici in termini di sicurezza.
Le prestazioni di sicurezza attiva e passiva di molti veicoli sono testate dal programma EuroNCAP, (European New Car Assessment Programme): mediante crash-test e altre prova vengono accertate le condizioni di sicurezza dei singoli modelli di autovetture. Nuova Mazda2 è risultata una delle compatte più sicure nel suo segmento.
Le prove sul tracciato di guida sicura
La frenata autonoma
All’ISAM, Istituto Sperimentale Auto e Motori, abbiamo messo alla prova anche l’SCBS ovvero Smart City Brake Support: Nuova Mazda2 è una cittadina e questo sistema di assistenza alla guida aiuta il guidatore nelle situazioni di emergenza, come frenate improvvise o semplici distrazioni, e può realmente salvarci da un tamponamento urbano.
Questo sistema impiega un sensore frontale prossimo all’infrarosso per tenere un “occhio” sui veicoli che ci precedono entro un raggio di 6 m e a velocità comprese fra 4 e 30 km/h. Se il sistema percepisce un brusco rallentamento e un rischio incidente, provvede a “precaricare” l’impianto frenante e prepararlo ad una frenata d’emergenza. Se poi necessario la Mazda2 frena in maniera automatica sfruttando la massima potenza dell’impianto frenante stesso.
In pista, utilizzando un pannello di polistirolo per simulare la sagoma di una vettura che ci precede, abbiamo simulato diverse situazioni, dal rallentamento improvviso alla frenata di emergenza fino a 0 km/h. L’SCBS ha sempre agito in maniera autonoma e tempestiva evitando l’impatto con la nostra “sagoma”. Un prezioso aiuto alla guida in ogni condizione, ma pur sempre un sistema di assistenza alla guida. E’ quindi sempre bene ricordare di non distrarsi mai al volante e di non effettuare prove di questo tipo in condizioni reali!
L’efficacia del sistema ABS
Non è più una novità, ma molto spesso si danno per scontate funzionamento e qualità di sistemi solo perché ormai sono di serie. l’ABS è un caro vecchio amico, che svolge lo sporco lavoro di ripartire la coppia frenante sulle ruote che hanno aderenza, evitando i bloccaggi e garantendo perciò il miglior spazio di arresto possibile in ogni condizione.
I nostri test in circuito sono quindi proseguiti con due diverse prove atte a mostrare la reale efficacia del sistema ABS, EBD ed EBA della Nuova Mazda2. Per la prova ci siamo spostati sulla pista a bassa aderenza un tracciato lungo 220 e largo 5 metri, composta da resine a due componenti, che può essere bagnata tramite impianto automatico di irrigazione per simulare una condizione di aderenza prossima a quella del ghiaccio.
Il primo test è stato una frenata di emergenza dai 50 km/h con i sistemi attivi e disattivi. E’ bastata una semplice frenata sulla striscia a bassa aderenza per capirne l’efficacia. Con l’ABS inserito tutto fila liscio e l’unica azione richiesta al pilota è una pressione costante e potente sul pedale del freno. Con i sistemi elettronici disattivati, la musica cambia e la frenata si allunga decisamente. Dai circa 16 metri con ABS si passa ai 20,8 m senza ABS.
Per i giovani, cresciuti nell’era dell’ABS, la modulazione di frenata è una tecnica praticamente sconosciuta. Su un fondo così insidioso, il bloccaggio delle ruote è quasi inevitabile e per scongiurarlo bisogna avere esperienza e nozioni di guida avanzate. Ma anche in questo caso non è detto che si riesca a mantenere la vettura in assetto e ancora meno la direzionalità della vettura stessa. Se avessimo replicato la prova con l’evitamento di un ostacolo, con ABS avremmo salvato vettura e birilli, mentre senza ABS avremmo facilmente ottenuto uno “strike”, una vera e propria strage di coni!
Per la seconda prova invece abbiamo scelto di effettuare una frenata su fondi differenti, per mostrare l’efficacia dell’ABS e del sistema EBD che ripartisce la coppia frenante sulle diverse ruote. Così abbiamo lanciato la Nuova Mazda2 con due ruote sulla bassa aderenza e le altre due sull’asfalto normale. Con i sistemi di sicurezza attivi, anche in questo caso il pilota deve solo pensare a frenare più forte possibile senza eseguire nessun tipo correzione sullo sterzo. La Nuova Mazda2 frena senza scomporsi e senza pensieri.
Con ABS ed EBD disinseriti, in questo caso diventa quasi impossibili mantenere la vettura in asse. Frenando, abbiamo il bloccaggio solo delle due ruote poste sulla bassa aderenza. I due pneumatici con aderenza fanno quindi da perno mandando la vettura in testacoda. Con la modulazione in questo caso si riesce a fare ben poco, perché la vettura si sbilancia e se si vuole evitare il testacoda la frenata si allunga inevitabilmente di molti metri. L’efficacia del sistema ABS è presto verificata, un sistema di sicurezza veramente irrinunciabile.
La stabilità della Nuova Mazda2
Equipaggiata di serie con il controllo elettronico di stabilità DSC e il Traction Control TCS Mazda2 è una compatta stabile e sicura in ogni condizione, anche quando, come nel nostro caso, si eseguono manovre di emergenza che possono scomporre il suo assetto. Nel nostro test, infatti, abbiamo voluto mettere alla prova i suoi sistemi di stabilità in condizioni limite, verificando i tempi di reazioni e la reale efficacia di DSC e TCS quando la vettura è impegnata in un doppio cambio di direzione ad alta velocità.
Nuova Mazda2 nella versione 1.5 L SkyActiv G da 90 Cv è una vettura sincera e reattiva, con uno sterzo diretto un assetto tendenzialmente comodo e un comportamento sicuro. E’ molto ben bilanciata e non soffre di eccessivo sotto o sovrasterzo.
Nel doppio transitorio percorso alla velocità costante di 100 km/h la Mazda con DSC e TCS attivi inserisce senza problemi nella prima svolta. Il controllo di stabilità rileva il sottosterzo e prima che il fenomeno si acuisca, pinza leggermente l’anteriore esterna riportando la Mazda2 in traiettoria. Nel cambio di direzione con la vettura già stabilizzata dall’elettronica, reattiva e tempestiva, tutto avviene in maniera più semplice e fluida con piccole correzioni per evitare che il retrotreno tenda ad allargare la traiettoria. Con piccoli ma mirati interventi del DSC la Nuova Mazda2 passa la prova senza mettere mai in difficoltà il guidatore.
Ben più impegnativa invece è stata la prova con i controlli DSC e TCS completamente disattivi. In questo caso è tutto nelle mani del pilota che deve gestire le perdite di aderenza causate dall’alta velocità e dalle brusche manovre imposte dal doppio cambio di direzione. Nuova Mazda2 in questo frangente ha messo in mostra un comportamento e una dinamica stabile e rigorosa, con una grande precisione dell’avantreno e una leggera tendenza del retrotreno a seguire che cresce solo quando si esagera con i comandi impartiti con lo sterzo. Globalmente, anche senza elettronica si riesce a superare una prova di questo tipo, ma senza l’aiuto dell’elettronica serve una grande consapevolezza alla guida e una notevole precisione nei comandi. Su strada poi l’effetto sorpresa rende tutto più difficile, meglio quindi affidarsi all’elettronica e disabilitare i controlli solo quando strettamente necessario.
L’ESP cosa è e come funziona
Si tratta di un programma elettronico che ha il compito di evitare la perdita di aderenza delle ruote e garantire la stabilità della vettura. Il sistema rileva la velocità di rotazione di ognuna delle quattro ruote grazie a quattro sensori (uno per ogni ruota) e incrocia i dati con il sensore che misura l’angolo di sterzo, con degli accelerometri e con i sensori presenti su freni e motore.
Grazie alla costante osservazione di questi parametri, il software è in grado non solo di rilevare in anticipo un’eventuale perdita di aderenza con conseguente slittamento delle ruote e perdita di controllo del mezzo, ma anche di agire sull’impianto frenante e sul motore, rallentando, se necessario, anche una o più ruote singolarmente per riportare il veicolo in piena stabilità senza che il conducente sia costretto ad agire con manovre d’emergenza.
Iniziativa in collaborazione con Mazda Motor Italia S.r.l.