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Il nuovo Multijet II 2,2L della Jeep Cherokee

Sulla Jeep Cherokee debutta il 2.2 Multijet di seconda generazione. 200 cv e tanta coppia.

[rating title=”Voto” value=”8″ value_title=”Prima impressione” layout=”left”]Una Jeep Cherokee con un cuore tutto nuovo, Euro 6. E la novità è proprio il 2,2 litri Multijet II da 200 CV e da 185 CV, che può essere abbinato al cambio automatico a nove marce ed alla trazione 4×4 Jeep Active Drive I o Jeep Active Drive II. C’è orgoglio quando ci vengono spiegate tutte le novità del 2,2 litri Multijet II. La bella notizia è che viene costruito a Pratola Serra (AV), uno stabilimento inaugurato nel 1992 e che occupa più di 1.800 dipendenti, la cui capacità produttiva può arrivare a 2.000 motori al giorno.

Per quanto riguarda i numeri del motore, possiamo dire che eroga una potenza di 200 CV a 3.500 giri/min ed una coppia di 440 Nm a 2.500 giri/min (stesso valore per il 185 cv). Rispetto al motore precedente, è stata migliorata la coppia del 25%, la potenza del 17%, mentre le emissioni di CO2 scendono del 3% raggiungendo i 150 g/km.

Risultati ottenuti grazie, tra l’altro, al nuovo turbo a geometria variabile, all’iniezione ad altra pressione, alla pompa dell’olio a portata variabile e dall’alternatore intelligente che non “sottrae” potenza in accelerazione per ricaricare invece la batteria durante la fase di rilascio, più tante piccole modifiche e un lavoro minuzioso di alleggerimento della componentistica. Il tutto, ci viene raccontato, all’insegna della “semplicità” ingegneristica.

Saliti a bordo si nota subito il bel display da 8,4″ del sistema UConnect, ormai più che collaudato: la notizia è che viene offerto di serie su Limited, Limited+ e Trailhawk. Dopo aver premuto il pulsante di avvio, il suono cupo del motore diesel si fa sentire nella sua interezza. Ed è così nei primi metri a passo d’uomo. La situazione cambia radicalmente quando si è in strada, come cambiasse pelle. Superati i 70/80 il “tono” diminuisce ed il comfort di marcia ne risente in maniera positiva.

I 200 cv si sentono nei tornanti alpini, quando si sale a furor di coppia. Nonostante la cavalleria la Cherokee non da l’impressione di essere troppo aggressiva, preferendo forse una certa facilità nella guida. Le due tonnellate circa di peso si sentono, e con l’assetto così morbido l’impressione è che comunque il suo pane siano i lunghi viaggi, durante i quali potrebbe (in Germania?) superare i 200 km/h di velocità massima. Non abbiamo paura gli amanti dell’offroad in quanto sono presenti la trazione integrale di serie, come già accennato, ma che non abbiamo avuto la possibilità di provare.

Sul fronte prezzi, riportiamo il listino completo più sotto. In ogni caso il 200 CV è disponibile sulle Limited e sulla nuova Limited Plus, da 50.500 euro e da 54.000 euro, mentre il 185 CV è disponibile solo sulla Cherokee Longitude ed è proposto a partire da 45.900 euro.

Al termine del primo “assaggio” con il nuovo motore, ci sembra che il “matrimonio” tra la vettura americana per eccellenza e la produzione italiana sia nato sotto buoni auspici. Non a caso, tra i tanti obiettivi che il team degli ingegneri FCA si è posto, uno dei più “sentiti” è stato il consumo, che come sappiamo ha una “metrica” diversa oltreoceano. La prima impressione è positiva; cercheremo di approfondire proprio l’aspetto consumi in una prova futura.

Jeep Cherokee Multijet II 2,2L: la scheda tecnica

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