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Citroën DS5 2.0 HDi long ride test

Recensione sulla Citroën DS5.


Lady Attraction potrebbe benissimo essere il secondo nome della Citroën DS5. Già, perché ovunque si vada con la francese ci saranno sempre un sacco di sguardi solo per lei. Questa non è una semplice frase destinata a rimanere tale bensì quanto emerso dal nostro test drive di lunga durata effettuato durante la torrida estate appena trascorsa, che ha impegnato la DS5 dalla city alle tortuose stradine collinari passando per i viali affollati della riviera romagnola. Il suo look innovativo e anticonformista, proprio come le sorelle minori DS3 e DS4, oltre a non passare inosservato divide nettamente in due fazioni: i denigratori e sostenitori.

La DS5 è un’auto anticonformista, con una personalità spiccata, che non accetta compromessi. Di questo, siamo sicuri, ne andrebbero fiere le loro antenate appartenenti alla storica gamma DS che a partire dagli anni cinquanta catturò il palcoscenico dell’automotive con uno strabiliante mix, per quell’epoca, di charme e soluzioni tecniche all’avanguardia come l’adozione delle sospensioni idropneumatiche. Dopo questa breve rievocazione Amarcord, giusto per far tornare in mente dei bei ricordi ai lettori appassionati di automobilismo, almeno a quelli con i capelli brizzolati, torniamo a noi e alla DS5.

L’impatto visivo è positivo. Le sue forme piacciono e intrigano. Aprendo la portiera e salendo a bordo ci si sente poi come Tom Cruise in Top Gun. Una miriade di tasti, la loro strana disposizione e una seconda console al posto della classica plafoniera infatti ti fanno sentire a bordo di un aereo e non di una macchina. Tale sensazione è ulteriormente accentuata se il primo incontro avviene di sera, quando cala la luce del sole e la DS5 brilla delle luci proprie.

Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di provare la versione equipaggiata con il 2.0 litri diesel da 163 CV abbinato al cambio automatico. Nonostante disponga del tasto S, come quasi tutte le vetture di ultima generazione, la verve sportiva non è il suo punto forte. D’altra parte non è stata pensata per stupire attraverso performance pistaiole e questo lo sappiamo. Il suo lato migliore emerge quando la si mette alla prova in tragitti medio-lunghi. In queste situazioni la DS5 si lascia guidare in totale relax, coccolati dai tanti comfort di bordo.

Citroën DS5 long ride test
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Design & Interni

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La Citroën DS5 emana una notevole presenza scenica a partire dal frontale dove la forma dei fanali, la calandra dalle dimensioni generose con double chevron cromati e le prese d’aria ai lati del paraurti rappresentano il pedigree della famiglia DS. Non bisogna poi dimenticarsi delle due pronunciate nervature presenti sul cofano motore volte a esaltare l’aspetto sportivo dell’auto. L’elemento estetico di maggior spicco che caratterizza l’avantreno è però rappresentato dalle vistose modanature cromate, simili a due affilate lame, che partono dai fanali e salgono fino a raggiungere i finestrini.

Le fiancate, pulite e filanti, trasmettono la dinamicità del veicolo mentre il posteriore sfoggia un lunotto dalle dimensioni mignon e un doppio terminale di scarico cromato integrato nel paraurti anche se l’attenzione da questa angolazione va decisamente all’originale forma dei gruppi ottici. In particolare ci è piaciuto il disegno dei fari posteriori, “scavati” all’interno della carrozzeria quasi fossero una scultura. Bisogna infine ricordare che nelle sue forme, la DS5, ricorda il concept C-Sportlounge presentato al Salone di Francoforte del 2005.

Quando si sale a bordo per la prima volta non si può non notare la particolare impostazione della plancia, il massiccio tunnel centrale ricoperto da una moltitudine di tasti e una console secondaria al posto della tradizionale plafoniera. L’impressione, lo abbiamo già detto, è quella di essere seduti a bordo di un aereo e non di una vettura stradale. Al posto di guida non manca proprio niente in quanto il sedile è dotato di svariate regolazioni elettriche, memorie e perfino della funzionalità di massaggio alla schiena: mica male.

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La visibilità in marcia, sia frontale sia laterale, è notevole anche grazie al montante anteriore sdoppiato mentre a causa del lunotto posteriore minuscolo la visibilità al retrotreno è decisamente ridotta. In realtà ciò non è un problema perché in soccorso dell’automobilista ci sono i sensori di parcheggio abbinati alla telecamera posteriore. Il passeggero a lato del conducente viaggia comodo e ha a portata di mano tutti i principali comandi della vettura. Chi siede dietro ha una buona quantità di spazio a disposizione, a patto d’essere in due. Con un terzo passeggero sul divanetto si viaggia leggermente sacrificati. I materiali utilizzati per realizzare l’abitacolo, mediamente di buona fattura, raggiungo un livello di qualità notevole attraverso i pellami utilizzati per rivestire sedili e particolari.

Da notare inoltre la cura dei dettagli e la bontà dell’assemblaggio realizzati con materiali di buona fattura, in grado di appagare la vista e il tatto con un accoppiamento ottimale fra le parti che evita la presenza di luci e riflessi maligni tra i componenti contigui. Tutto è curato in maniera impeccabile e l’unico neo è rappresentato dalla sezione centrale della consolle. La plastica con cui è realizzata non è all’altezza dei materiali che la circondano. Risulta positivo anche il giudizio sul bagagliaio, caratterizzato da un livello di finitura ragguardevole, in grado di soddisfare a pieno tutte le esigenze di una famiglia media.

Il bellissimo tetto panoramico in cristallo suddiviso i tre differenti parti è la ciliegina sulla torta in grado d aggiungere luminosità agli interni e un ulteriore tocco d’eleganza a questa carismatica vettura. Torniamo ora a parlare dei tasti, dalle dimensioni e dall’ergonomicità azzeccata, che caratterizzano l’abitacolo. In alcuni casi sono davvero in eccesso come ad esempio i tre comandi dedicati all’Head up display: uno per attivarlo, uno per regolare la posizione e uno per la luminosità. A parte questo, dopo un primo periodo di “studio” si utilizzano tutti senza problemi anche durante le fasi di guida. Molto valido anche il climatizzatore automatico bizona, posto all’altezza del pomello del cambio, potente e reattivo agli input dati.

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Sul tunnel centrale si sente la mancanza di un vano portaoggetti alla portata di mano, utile per alloggiarci lo smartphone o altri oggetti che durante la guida di consueto togliamo dalle tasche. In compenso però al di sotto del bracciolo si cela un doppio pozzetto e la ricercata plafoniera dispone di due scompartimenti portaocchiali. Il navigatore ha una grafica informale, mappe aggiornate e risulta facile e intuitivo da utilizzare. Il suono riprodotto dall’impianto stereo, indipendentemente dalla modalità scelta, sopporta alti volumi senza problemi risultando di buona qualità. In particolare portando l’impianto verso il massimo è apprezzabile la risposta sui toni alti, mentre è percepibile un effetto sui medi che rende il suono “intubato”; nello stesso tempo i bassi non cedono alla fastidiosa tendenza di far vibrare parti dell’abitacolo, riscontrata su altre vettura della stessa gamma.

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Su strada

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Veniamo ora al comportamento della Citroën DS5 su strada. La versione della nostra prova monta il propulsore 2.0 litri diesel, in grado di sviluppare 163 CV e una coppia massima di 340 Nm a 2000 giri/minuto. A esso è affiancato un cambio automatico a sei rapporti che dispone inoltre di due tasti aggiuntivi: il primo attiva la modalità sportiva mentre il secondo agevola la partenza e lo spostamento su fondi stradali innevati. Su quest’ultima modalità non possiamo esprimerci in quanto il nostro test si è svolto durante le giornate più calde dell’intero anno solare. Possiamo però dare un bel “10” all’impianto di climatizzazione che è riuscito a sopportare alte temperature e livelli di umidità, garantendo sempre un’ottimo ambiente di bordo. Il flusso d’aria fredda è sempre stato abbondante (ci piace regolarlo così) e non ha mai avuto evidenti riflessi sul comportamento del motore.

Bastano pochi chilometri assieme alla DS5 per rendersi conto d’esser seduti su un’auto agile, nonostante le dimensioni non proprio minuscole, e votata alla comodità che però non nasconde il suo lato moderatamente sportiveggiante. Utilizzata in modalità di guida normale (D, per intenderci) il cambio, nonostante non sia una saetta, si comporta in maniera onesta e il motore lavora in modo fluido e dolce. All’occorrenza il propulsore a gasolio riesce comunque a garantire delle buone accelerate per effettuare dei sorpassi, o semplicemente per divertirsi.

Lo sterzo pur non essendo ovviamente come quello di una sportivissima risulta preciso e veloce, regalando un buon feeling fin da subito. Inserendo la funzionalità “Sportiva” la DS5 non subisce profondi stravolgimenti: semplicemente la risposta del gruppo motopropulsore risulta leggermente più briosa e reattiva. In tale modalità si apprezzano inoltre le sue doti di tenuta e stabilità. Si può infatti contare su un buon telaio assecondato da sospensioni efficaci e da una gommatura che garantisce buone performance in appoggio e percorrenza.

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Alzando il ritmo, avvicinandosi sempre più al limite, emerge inevitabilmente la tendenza al sottosterzo anche se riamane sempre sincera nei comportamenti. Il rollio e il beccheggio sono contenuti mentre gli interventi del controllo elettronico della stabilità sono morbidi e per nulla invasivi; insomma ti lasciano giocare, se ci sai fare, fino a quando non esageri. L’impianto frenante è potente, regge bene la fatica e mantiene una buona modulabilità anche dopo un uso molto intenso e prolungato.

A velocità comprese fra gli 80 e i 120 km/h si avverte lievemente il rotolamento dei pneumatici in sottofondo, ma nulla più. L’ottimo isolamento acustico permette di parlare tranquillamente senza dover alzare il tono di voce per sovrastare fastidiosi rumori. Parte del merito è da attribuire a un meticoloso lavoro di rinforzo alle parti della scocca che possono causare vibrazioni e l’impiego di rivestimenti fonoassorbenti d’alta qualità attuato dagli uomini Citroën. Sui viali principali e secondari odierni, sempre più decadenti, emerge un’altra importante qualità ovvero la capacità di assorbire al meglio le asperità, senza incontrare particolari difficoltà.

I viaggi effettuati ci hanno lasciato la sensazione di avere tra le mani una Citroen “vera”, quelle di una volta, quelle che avevano soluzioni tanto all’avanguardia quanto fuori dal comune, quelle che erano a metà strada tra la realtà e la fantascienza. C’era una sottile vena di sana “follia” in quelle auto, che viene riproposta alla grande in questa DS5 e che ci piace senza mezzi termini, dobbiamo ammetterlo. Se siete alla ricerca di vettura diversa dal solito, e che sia diversa dalle linee sobrie quanto noiose di alcune berlinone, allora la Citroen DS5 è l’auto che fa per voi.

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Le origini della gamma DS

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Dopo avervi riportato giudizi e impressioni sulla Citroën DS5 vi proponiamo un estratto della nostra storia Amarcord completa, pubblicata qualche tempo fa, sulle origini della gamma DS. L’idea di progettare e realizzare la DS risale addirittura alla fine degli anni trenta, quando s’incomincia a pensare ad una possibile sostituta della Traction Avant. Dopo un ritardo causato da una serie di problematiche arriva il debutto del modello nel 1955 al Salone di Parigi. L’auto incuriosiva ed entusiasmava. Per prima cosa balzavano all’occhio le originalità estetiche: la particolare carrozzeria aerodinamica aveva la carreggiata anteriore decisamente più larga di quella posteriore e il tetto in vetroresina.

Altri motivi di sorpresa erano dati dai materiali utilizzati per la plancia e i sedili, assolutamente nuovi a quel tempo. La novità di maggior spicco adottata sulla DS era però di tipo meccanico e riguardava l’adozione di sospensioni idropneumatiche. L’anno successivo viene presentata la versione semplificata chiamata ID che sarà presto disponibile nelle varianti Normale, Lusso e Confort. Sempre al Salone di Parigi, nel 1958 la gamma si amplia con il debutto della Prestige, vettura equipaggiata con una dotazione lussuosa mentre nella gamma “bassa” esordiscono inoltre le giardinette Break, Familiare e Commerciale.

Nel 1964 appare la Pallas che porta la DS nella fascia alta del mercato. L’anno seguente arriva la DS 21. Nel 1968 la DS 19 viene sostituita dalla DS 20, mossa dallo stesso motore 2.0 litri, con una potenza incrementata fino a quota 103 CV. Nel 1969 nasce invece la DS 21 I.E. mentre nel 1972 incomincia a essere commercializzata la DS 23, con motore da 2.3 litri a carburatore, in grado di erogare 124 CV. Contemporaneamente nasce anche la DS 23 I.E.. Queste due vetture sostituirono rispettivamente nei listini la DS 21 e la DS 12 I.E. La DS verrà prima affiancata e poi sostituita dalla Citroën CX.

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Scheda Tecnica

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MOTORE
Tipo: Turbo Diesel Common Rail
N°di cilindri – n° di valvole: 4 – 16
Cilindrata – cm3: 1997
Alesaggio corsa – mm: 85×88
Rapporto di compressione: 16
Potenza massima a giri/min – kW(CV): 120 (163) a 3750
Coppia massima (con overboost) a giri/min – Nm: 340 da 2000 a 3000
TRASMISSIONE
Cambio: Automatico
Numero dei rapporti: 6
Sistema di trasmissone: 2WD
STERZO
Tipo di assistenza: Assistenza variabile elettroidraulica
Diametro di sterzata: marciapiedi – muri – m 11,2 – 11,8
FRENI
Anteriore: diametro – spessore dei dischi – tipo di pinza – mm dischi ventilati 340×30 – flottante
Posteriore: diametro – spessore dei dischi – tipo di pinza – mm 268×12 flottante
SOSPENSIONI
Anteriori: pseudo McPherson con barra antirollio a ruote indipendenti
Posteriori: assale a traversa deformabile e barra antirollio
DIMENSIONI/VOLUMI
Lunghezza – mm: 4530
Larghezza – mm: 1871
Altezza – mm: 1504
Passo – mm: 2727
Numero di posti: 5
Lunghezza di carico – mm: 820
Larghezza del bagagliaio tra passaruota – mm: 1202
Altezza del bagagliaio sotto la tendina copribagalagi – mm: 565
Volume massimo bagagliaio sotto tendina copribagagli – dm3: 468
Volume massimo bagagliaio fino ai sedili anteriori – dm3: 1288
MASSE
Tara con conducente compreso – kg: 1615
Rapporto potenza/tara – kW/t: 74,3
Portata – kg: 510
Massa complessiva a pieno carico (MTAC) – kg: 2125
Massa complessiva con treno (MTRA) – kg: 3325
Peso max. rimorchiabile senza freno – kg: 750
Peso max. rimorchiabile con freno – kg: 1500
Carico massimo su sfera del gancio traino – kg: 75
PRESTAZIONI
0-400 m partenza da fermo – s: 17,5
0-1000 m partenza da fermo – s: 31,9
0 a 100 km/h – s: 10,9
Velocità massima – km/h: 212
PNEUMATICI
Dimensioni e indice di carico/ velocità: 235/45 R18 W
CONSUMI/EMISSIONI
Urbano – l/100 km: 7,9
Extra urbano – l/100 km: 5,1
Misto – l/100 km: 6,1
Capacità di serbatoio (litri): 60
Emissioni Co2 misto – g/km: 158

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