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Mercedes Classe G 2012, G 500 Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada

Abbiamo provato il MY 2012 delle Mercedes Classe G, G 500 Cabrio e G 63 AMG: scopri com’è andata fra le strade delle Alpi francesi


Mercedes Classe G: un mito su quattro ruote che nasce nel 1979 per affrontare i terreni più accidentati che gli amanti dell’off-road possano immaginare. Abbiamo avuto l’opportunità di provare l’ultima evoluzione della fuoristrada tedesca per antonomasia. Un mezzo che, nonostante i suoi 33 anni, appare ancora in forma smagliante, con un look senza tempo e contenuti tecnologici di primo ordine, al top dell’attuale know-how tecnico-ingegneristico della casa di Stoccarda.

Nato come un mezzo del tutto orientato alla funzionalità, la Classe G è evoluta negli anni verso concetti di lussuosità ed esclusività che tuttavia non ne hanno alterato le incredibile doti di arrampicatrice, pur aggiungendo quel comfort e quel “benessere di bordo” indispensabile per il cliente Mercedes. I moderni sistemi elettronici hanno inoltre costantemente affinato le sue doti fuoristradistiche, ora più che mai al top.

L’ultima incarnazione di questa ever-green arriva sul mercato con un’estetica aggiornata ma sempre fedele a se stessa, con nuovi motori più puliti ed efficienti, interni ancora più raffinati ed una dotazione più ricca che mai. Abbiamo testato tutte le versione della G MY 2012, ideate per essere ancora più appetibili e competitive. Scoprite come è andata nella nostra prova su strada.

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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Sobrie modifiche per gli esterni, look completamente rinnovato per gli interni. E che grinta le AMG!

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“Squadra che vince non si cambia”. Probabilmente devono aver pensato questo i designer Mercedes quando sono stati incaricati di dare una “rinfrescata” allo stile della Classe G: in effetti le modifiche effettuate agli esterni rispetto alla versione precedente si limitano all’introduzione di nuove luci di marcia diurne a LED posizionate sotto ai fari circolari ed integrate nella mascherina di questi ultimi, a cerchi in lega da 18″ bicolore ed a retrovisori dal design più moderno in tinta con la carrozzeria e con indicatori di direzione integrati. Le versioni AMG presentano inoltre una rivisitata mascherina del radiatore con doppie lamelle “Twin blade” ed un aggressivo paraurti anteriore con grandi prese d’aria incorporate. Piacevoli gli inserti verticali in acciaio legato cromato a specchio: conferiscono alla G 63 AMG un aspetto decisamente mascolino. Un’altra novità per gli esterni della Classe G è costituita dai colori nero magnetite, grigio tenorite e grigio indio: in totale sono disponibili 21 tinte, di cui 11 vernici metallizzate e otto colori “designo”.

Le versioni griffate AMG vantano inoltre muscolosi parafanghi ampliati, pedane in acciaio legato e modanature di protezione laterali con inserti in acciaio legato. Completano la dotazione degli esterni le intriganti pinze freno rosse ed i nuovi cerchi in lega da 20”. Esteticamente la G 65 AMG con motore V12 si differenzia dalla sorella col V8 per la griglia del radiatore cromata a specchio, i cerchi in lega AMG a 5 razze da 20’, verniciati in grigio titanio e torniti con finitura a specchio, con pneumatici 275/50 e scritte «V12 BITURBO» sui parafanghi. Per il resto la Classe G continua a conservare quell’aspetto massiccio, elegantemente squadrato e robusto che da sempre caratterizza il modello. Parabrezza quasi verticale e coda tronca rafforzano l’immagine da fuoristrada dura e pure, che se ne infischia dell’aerodinamica ma è pronta ad arrampicarsi sui percorsi più accidentati così come ad accompagnarvi ad una serata di gala, dove certamente farà la sua figura.

Più importanti gli interventi effettuati per ammodernare l’interno che vede l’arrivo di plancia portastrumenti e console completamente rinnovate, con comandi dal design rivisto ed esclusivi inserti che conferiscono all’ambiente un aspetto raffinato. Tra i due strumenti circolari del cockpit è spuntato un display a colori TFT, mentre un altro generoso schermo a colori da 17.8 cm (800 x 480 Pixel) si trova immediatamente sopra le bocchette di aerazione centrali: il suo design “pulito” strizza l’occhio ai prodotti Apple, ma la sua presenza conferisce un tocco hi-tech assolutamente gradito.

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Parliamo del sistema COMAND Online con DVD-Changer, un sistema di infotainment di ultima generazione che offre l’accesso a Internet, la navigazione con speciali funzioni off-road supplementari, il sistema di comando vocale VOICETRONIC e una connessione Bluetooth senza fili. Il COMAND Online, come già detto, offre l’accesso alla rete e consente, a vettura ferma, la navigazione gratuita e l’accesso rapido ai servizi online Mercedes-Benz: tra questi figurano anche le previsioni meteo o la ricerca di destinazioni speciali con Google. È inoltre possibile in questo modo inviare all’auto un percorso precedentemente configurato al computer con Google Maps. Anche il sistema di navigazione del COMAND Online presenta nuove funzioni, come per esempio la grafica 3D con plastici urbani tridimensionali. C’è inoltre la possibilità di registrare il percorso effettuato e di ripercorrerlo in un secondo tempo, di memorizzare destinazioni speciali o di importarle da una memory card SD come pure di visualizzare sulla cartina di navigazione fino a quattro percorsi alternativi, tra cui anche una variante dai consumi particolarmente ridotti.

Ma per non perdere di vista le origini dell’auto, sono rimasti al loro posto la classica maniglia di sostegno sul lato passeggero, gli interruttori di color argento posizionati in evidenza nel campo visivo del guidatore per i tre bloccaggi dei differenziali e la leva del cambio, di nuova configurazione, nella parte inferiore della consolle. Presente anche un nuovo volante multifunzione con comandi del cambio integrati dietra la corona, ed una centralina del climatizzatore inedita.

La versione AMG aggiunge le soglie d’ingresso griffate ed illuminate su tutte le porte, la leva del cambio automatico E-SELECT con impresso l’emblema AMG e l’equipaggiamento in pelle designo per i sedili con rivestimenti delle porte in pelle pieghettata. A richiesta ci sono anche gli inserti in carbonio AMG e il pacchetto Exclusive designo per rendere la propria G ancora più unica. Dal punto di vista dell’ergonomia, della qualità costruttiva e della spaziosità, la Classe G raggiunge picchi elevatissimi, confermandosi come una sorta di “Classe S da battaglia”. La qualità dei pellami, delle modanature e della plastiche è quanto di meglio si possa desiderare; e non potrebbe essere altrimenti per un’auto che viene prodotta quasi interamente a mano (a Graz, in Austria).

La posizione di guida rialzata e l’ampia superficie vetrata dona all’abitacolo un intrinseco senso di ariosità che contribuisce a rendere l’esperienza di guida particolarmente piacevole. E sulla G 65 AMG l’abitacolo è totalmente rivestito in pelle Exclusive designo con motivo a rombi ed emblema AMG stampato sui poggiatesta. Il particolare rivestimento si trova anche sui pannelli centrali delle porte. Completano il quadro gli inserti in nero Pianoforte designo ed i tappetini designo. Già nella versione di serie i sedili della Classe G dispongono di numerose funzioni per incrementare il comfort, tra cui figurano la funzione Memory per il sedile lato guida, il riscaldamento dei sedili anteriori e posteriori e i poggiatesta Comfort NECK PRO per i sedili anteriori. Questi ultimi dispongono inoltre di un sostegno lombare elettrico che li rende particolarmente adatti ad affrontare lunghe tratte stradali. E per chi cerca di più ci sono i sedili Multicontour, addirittura climatizzati.

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Motori: potenza e tanta, tantissima coppia motrice

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La Classe G è disponibile in due diverse varianti di carrozzeria: Station-wagon lunga a quattro porte e G 500 Cabrio a passo corto. La versione base del modello Station-wagon è la G 350 BlueTEC con motore V6 diesel da 2987 ccm di cilindrata e quattro valvole per cilindro: eroga 211 CV a 3400 giri/min e mette a disposizione una coppia di 540 Nm nella fascia di regime compresa tra i 1600 e i 2400 giri/min. La G 350 BlueTEC utilizza l’additivo AdBlue®, una soluzione acquosa di urea che viene iniettata nel flusso dei gas di scarico. In questo modo viene rilasciata ammoniaca, che nel catalizzatore SCR a valle trasforma fino all’80% degli ossidi di azoto in ossigeno e acqua; e l’ambiente ringrazia. La capacità del serbatoio di AdBlue® assicura un’autonomia di circa 12.000 chilometri.

L’alternativa al diesel è rappresentata dalla G 500 con un grintoso V8 a benzina da 5,5 litri, che eroga una potenza di 387 CV ed una poderosa coppia di 530 Nm. Novità importanti anche per i modelli G 63 AMG e G 65 AMG, dedicate alla clientela più sportiva: la G 63 AMG monta un taurino V8 biturbo capace di erogare 544 CV ed una straordinaria coppia massima di 760 Nm. Ancora più esclusiva ed esagerata la G 65 AMG che vanta un motore V12 da incredibili 612 CV di potenza massima e dalla spaventosa coppia motrice di 1000 Nm: numeri che la rendono la fuoristrada di serie più potente al mondo.

I modelli G 350 e G 500 sono equipaggiati di serie con il cambio automatico 7G-TRONIC PLUS: l’ultima evoluzione di questa trasmissione vanta un’ estrema riduzione dello slittamento della frizione di esclusione del convertitore di coppia ed offre su strada una risposta migliore e una riduzione dei livelli di rumorosità e di vibrazioni, grazie all’adozione di un nuovo circuito idraulico ed all’uso di ammortizzatori perfezionati.

Un programma di innesto che cambia le marce a regimi più bassi quando la vettura procede a velocità costante in modalità ECO, cuscinetti e guarnizioni ad attrito ridotto e un nuovo olio per cambi automatici meno viscoso consentono una riduzione importante del consumo medio. E per le AMG c’è il sette rapporti SPEEDSHIFT PLUS AMG con tre programmi di marcia, doppietta automatica ed interruzione delle fasi di accensione e di iniezione per assicurare innesti più rapidi nei passaggi alle marce superiori con il motore a pieno carico.

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In fuoristrada è semplicemente eccezionale

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Tre bloccaggi al 100% dei differenziali ad inserimento elettrico attivabili durante la marcia in modalità Low, demoltiplicatore, telaio a longheroni e traverse ed assi rigidi: sono questi gli assi nella manica della Classe G. Una sinergia fra componenti strutturali e meccaniche che rendono la fuoristrada tedesca praticamente inarrestabile in off-road, capace di affrontare pendenze, sconnessioni, dislivelli, guadi e fondi stradali che la fanno somigliare più ad un veicolo militare che ad una lussuosissima vettura della Stella.

Lo chassis, pretrattato per immersione e verniciato a polvere, è realizzato in lamiera di acciaio dello spessore massimo di quattro millimetri e costituito da traverse e profilati longitudinali chiusi: una struttura più robusta ed adatta all’impiego fuoristradistico rispetto ad una carrozzeria autoportante per via di una maggiore stabilità alle forze torsionali nonché per una maggiore capacità di proteggere i gruppi meccanici, il serbatoio e l’impianto di scarico in caso di contatto con il suolo.

L’assetto dell’auto prevede una notevole altezza libera dal suolo di 21 cm e lunghe escursioni elastiche, indispensabili quando si percorrono percorsi estremamente impervi. La pendenza superabile massima è dell’80% in funzione del tipo di terreno. La profondità massima di guado è pari a 60 cm con acqua e fango mentre l’inclinazione massima è del 54%, con angolo di attacco max. di 36° e angolo di uscita max. di 27° (per le versioni AMG i valori sono diversi).

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La Classe G è inoltre l’unico veicolo Offroad sulla piazza ad affiancare un convertitore di coppia e tre bloccaggi al 100% dei differenziali (attivabili separatamente) al sistema di gestione elettronica della trazione integrale 4ETS. La trazione integrale permanente presenta una ripartizione della coppia 50:50 sull’asse anteriore e posteriore.

Il suo sistema di gestione elettronica trasferisce la forza motrice alle ruote che presentano la trazione migliore: basta quindi che solo una ruota abbia grip per poter avanzare. In questo modo è molto più facile mantenere il controllo della vettura su fondi stradali innevati e ghiacciati oltre che nei percorsi in fuoristrada più impegnativi. La rapportatura ridotta, ideale per fango o sabbia, può essere attivato con il cambio in modalità N fino ad una velocità di 40 km/h tramite il pulsante “Low-range”.

Per chi cerca tutto questo ma può anche fare a meno “dei fronzoli”, Mercedes offre anche il modello “Professional”, una versione ad uso professionale con equipaggiamenti ridotti, creata per il puro impiego nel fuoristrada estremo e studiato per soddisfare le esigenze delle squadre di soccorso; o dei privati più spericolati. E’ spinta dal 3.0 CDI da 183 CV di potenza massima ed ha un prezzo di attacco di poco più di 64.000 euro.

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Sicurezza all’altezza del marchio

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La nuova Classe G vanta una taratura dell’ESP completamente nuova con un sistema di regolazione che comprende sistema di assistenza in fase di spunto (SBC Hold) e funzione HOLD, che aiutano il guidatore nelle partenze in salita. Se prima di una frenata d’emergenza il guidatore sposta improvvisamente il piede dall’acceleratore al freno, il sistema frenante aumenta la pressione nei condotti del circuito e accosta ai dischi le pastiglie, che quindi possono agire subito e con la massima forza non appena si preme il pedale del freno. Questo cosiddetto preriempimento del sistema affianca il Brake Assist di serie. Se si sceglie il gancio di traino, disponibile a richiesta, il sistema ESP® include anche la stabilizzazione del rimorchio trainato.

Un’altra novità per la Classe G sono i due sistemi a tecnologia radar: il Blind Spot Assist e il DISTRONIC PLUS. Quest’ultimo adatta automaticamente la distanza dal veicolo che precede. Se necessario, il sistema frena il fuoristrada anche fino al completo arresto, per poi accelerarne di nuovo alla velocità impostata dal guidatore. Quando la distanza si riduce troppo rapidamente, il sistema emette un segnale visivo e acustico per allertare il guidatore che, assistito dal Brake Assist (BAS), può così intervenire in prima persona.

Il Blind Spot Assist avvisa il conducente quando rileva la presenza di uno o più veicoli nel cosiddetto “angolo morto” degli specchietti retrovisore laterali, emettendo un segnale acustico ed uno visivo. Nei parcheggi si può inoltre contare sul sistema di ausilio al parcheggio PARKTRONIC, che ora monitora la zona frontale e la coda della vettura e che per la Classe G può essere accoppiato ad una telecamera per la retromarcia assistita.

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Mercedes G 63 AMG e G 65 AMG: gli incontentabili sono serviti

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La potenza, specie per un appassionato di motori, non basta mai. Se poi l’elevatissima cavalleria è condita da un’estetica estremamente conturbante e da una sonorità dalla personalità inconfondibile, si capisce perché le G AMG sono così desiderabili. Le prestazioni della nuova G 63 AMG sono non meno che sbalorditive per un auto così mastodontica e dalla massa certamente non indifferente: l’auto accelera da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e raggiunge la velocità massima di 210 km/h (limitata elettronicamente). Le chicche tecnologiche che la G 63 AMG annovera fra le altre, includono l’iniezione diretta di benzina a getto guidato, la funzione ECO start/stop e la gestione intelligente dell’alternatore.

Rispetto al vecchio modello sono scesi drasticamente anche i consumi, ora pari a 13,8 litri ogni 100 km, equivalenti ad un risparmio del 13% (pari a -2.1 litri). Tanto “ben di Dio” è affidato alla gestione del cambio automatico a sette rapporti 7G-TRONIC SPEEDSHIFT PLUS AMG, dotato di tre programmi di marcia e funzione di doppietta automatica. In modalità “Controlled Efficiency“ (C) è attiva la funzione ECO start/stop che spegne l’otto cilindri quando la vettura è ferma. In modalità “C” la curva di acceleratore e cambio è più morbida e i cambi marcia sono anticipati, con partenze che avvengono generalmente in seconda marcia. Nei programmi di marcia Sport (S) e Manuale (M) non solo è disattivata la funzione ECO start/stop, ma la risposta del comparto propulsivo e della trasmissione è più reattiva. L’interruzione dell’accensione e dell’iniezione nei passaggi al rapporto superiore, garantisce tempi d’innesto più brevi. La trasmissione 7G-TRONIC SPEEDSHIFT PLUS AMG è dotata di un nuovo convertitore di coppia ad alta efficienza con pendolo centrifugo, supporti ad attrito ridotto e sistema di gestione termica dell’olio del cambio.

A livello cinematico la taratura di molle/ammortizzatori dell’assetto sportivo AMG è stata studiata per garantire un comportamento stradale più dinamico ed in linea con le tre lettere di Affalterbach. Ma siamo pur sempre a bordo di una “Benz”: per migliorare la risposta alle vibrazioni ed il comfort acustico è stato adottato un sistema perfezionato di supporti del cambio automatico, del ripartitore di coppia e del motore. Anche i cerchi e l’impianto frenante sono completamente nuovi, a 5 doppie razze in livrea grigio titanio nella misura di 20”: sono torniti a specchio ed abbinati a pneumatici 275/50. Inedito anche l’impianto frenante AMG ad alte prestazioni composto da dischi freno anteriori e posteriori autoventilanti e forati del diametro di 375 x 36 millimetri (ant.) e 330 x 22 millimetri (post.) morsi all’anteriore da pinze fisse a sei pistoncini (derivate dalla ML 63 AMG), e pinze flottanti a un pistoncino dietro.

Ancora più “marziana” la G 65 AMG che copre lo 0-100 km/h in 5,3 secondi e vanta una velocità massima di 230 km/h (limitata elettronicamente). Il V12 biturbo AMG di 6,0 litri di cilindrata si distingue per nuovi turbocompressori a gas di scarico con sezione a spirale maggiorata, canali waste-gate dalla fluidodinamica ottimizzata, accensione multipla “Multi Spark Ignition” (MSI) con dodici bobine a doppia accensione e una gestione del motore più efficiente. Il risultato è una combustione ottimizzata, che porta a una maggiore regolarità di funzionamento e a una migliore erogazione di potenza. Come nella G 63 AMG, si fa carico di trasmettere la coppia alle quattro ruote il cambio automatico 7G-TRONIC SPEEDSHIFT PLUS AMG.

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Su strada: predilige la souplesse

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Premessa: la Mercedes Classe G è una vera fuoristrada, di quelle con la “F” maiuscola. E lo è nel bene e nel male. Paragonarla con SUV di prezzo simile non ha assolutamente senso: le similitudini si limitano a dimensioni esterne ed aspetto trendy, ma per il resto parliamo di prodotti che parlano una lingua totalmente diversa. E se sono poco confrontabili nella guida su strada, lo sono ancora meno in off-road. Le considerazioni suddette cominciano a farsi vere appena accomodati al posto di guida della vettura: già la maniera in cui ci si “arrampica” nell’abitacolo, il parabrezza quasi verticale e la presenza del maniglione dinanzi al passeggero trasmettono subito un messaggio importante: questa non è e non vuole essere una ML! Una sensazione trasmessa anche dall’importanza visiva che viene data ai comandi dei 3 differenziali, il primo elemento che salta all’occhio guardando la plancia. Come a dire “qui si fa sul serio”.

Al volante della 500 si apprezza subito la grande elasticità del motore V8, grazie alla generosa coppia motrice: anche procedendo a regimi appena sopra il minimo, l’auto avanza in assoluta rilassatezza, senza far penare troppo la trasmissione automatica. Una caratteristica che si ritrova anche sulla meno cavallata V6 turbodiesel che, nonostante 2 cilindri,2500 cc e quasi 180 Cv in meno, riesce a muovere la massa della G senza particolari affanni e limitando i consumi. Si tratta di un motore che, probabilmente sull’altare dell’affidabilità, ha sacrificato qualche cavallo rispetto alle ultime declinazioni del 3.0 diesel di Stoccarda. Ma francamente ci si può accontentare vista l’indole dell’auto; e poi la ripresa non è affatto male grazie all’automatico. Ma ovviamente, quando si cerca l’allungo, la V8 è decisamente più efficace, pronta a catapultare in avanti la vettura senza sforzo apparente, con una trasmissione che snocciola le marce in maniera impercettibile. La sua efficienza è molto elevata, tanto che ci si chiede perchè, a fronte di una modalità automatica che funziona così bene, nell’uso “manuale” vada in crisi: è troppo lenta nel passaggio da un rapporto all’altro e sembra concepita più per l’autocompiacimento del guidatore piuttosto che per un reale utilizzo. Ma avete già dimenticato la premessa iniziale? “Alla fine della fiera”, c’è davvero bisogno di una modalità di guida come questa sulla Classe G?

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Sulla G 63 AMG invece la musica è totalmente diversa, in tutti i sensi: qua il problema maggiore è quello di rispettare i limiti di velocità; questo perché il V8 doppio turbo è così pieno nell’erogazione e “godereccio” nella timbrica che, quando non è il guidatore a cercare la sua sinfonia, ci pensa il plurifrazionato a far salire la lancetta sul tachimetro senza che chi siede dietro al volante se ne accorga. E’ un propulsore che si prende gioco dei kilogrammi della G catapultandoli in avanti con la stessa verve posseduta da hatchback supersportiva, in barba all’aerodinamica e con buona pace della fisica. Vedere un mezzo così imponente e fuori dagli schemi accelerare in questo modo lascia, almeno al primo impatto, molto stupiti. La sonorità è quella tipica delle creazioni AMG: note incise su uno spartito che non ha bisogno di presentazioni. Il rovescio della medaglia? Un consumo elevato; ma è davvero importante quest’ultimo dato alla luce di cotanto prezzo e prestigio? Non abbiamo avuto modo di provare la V12 griffata AMG ma, “a pelle”, ci sentiamo di dire che la 63 basta e avanza, specie alla luce della differenza di prezzo fra le due versioni. Il cambio automatico a 7 rapporti della G 63 AMG riesce ad essere ancora più convincente per velocità di esecuzione e per la bontà dei suoi programmi di guida. Anche nella modalità di guida manuale, pur non essendo un fulmine, risulta essere più idoneo rispetto alla variante equipaggiata dalle G “lisce”. Dona il meglio di se quando usato nel programma più sportivo.

Dal punto di vista dinamico, la Classe G è una vettura che ama procedere in souplesse, senza esagerare: i limiti della sua impostazione strutturale e meccanica saltano fuori alla prima curva presa “in allegria”, con un’elettronica che, senza troppi complimenti in quanto ad invasività, interviene solerte a limitare qualsiasi tipo di reazione scomposta. Specie sulle versioni meno sportive, i movimenti del corpo vettura fanno tanto “effetto corriera”: è il prezzo da pagare per un telaio ideato par scalare le montagne piuttosto che per attraversarne i passi. Ad accentuare queste sensazioni è soprattutto il feeling di sterzo: anche scendendo da una GLK, che non possiede certo il feedback della Mini, il comando della G appare eccessivamente demoltiplicato e lento nell’assecondare gli input imposti dal guidatore. Parlare di come si comporta ai piccoli angoli è del tutto superfluo perché, di fatto, per far girare l’auto le sterzate devono essere quasi sempre fin troppo generose. Se non altro il comfort sospensivo, l’isolamento acustico ed i freni (specie sulla AMG) sono davvero al top per tutte le motorizzazioni.

Sulla G63 AMG e sulla Cabrio, gli effetti sopra descritti sono tuttavia ben più limitati: nel primo caso c’è da ringraziare l’assetto più fermo e le cospicue carreggiate. Nel secondo invece da una grossa mano il passo corto della vettura ed il peso più contenuto, che rendono la dinamica della G Cabrio più agile e piacevole nell’uso stradale. Su quest’ultima versione ci sentiamo di spendere qualche parola in più, condividendo con voi qualche grammo di emozionalità: la G Cabrio è una vettura di cui ti innamori al primo sguardo; è quel fuoristrada che tutti i giovani, almeno una volta nella vita desiderano avere. Bello, solido, capace di arrampicarsi ovunque e per giunta godibile in quattro. Il tutto con il cielo come tetto. Se a questo ci aggiungi la qualità della sua costruzione, il suo immenso fascino e l’appagante colonna sonora di cui è capace, il valore di questa vettura diventa ancora più alto. Onestamente viene da chiedersi come mai AMG non ne realizzi una versione al pepe verde…

Se, tirando le somme di quanto letto, state pensando che la G sia un mezzo adatto solo a chi ama andare in fuoristrada, state prendendo un granchio. La Classe G può affrontare con disinvoltura qualsiasi condizione di utilizzo e sempre con tanta sicurezza e prevedibilità dinamica: in questo senso, su asfalto il suo terreno ideale rimane l’autostrada o le statali. Tuttavia, se state cercando un mezzo che garantisca un discreto piacere di guida pur mantenendo un’impostazione simile (e sottolineo simile… quindi non uguale) a quella della G, è meglio orientarsi verso un SUV come la ML. Quest’ultima rappresenta certamente una tipologia di vettura che, per sua intrinseca natura, è maggiormente capace di appagare il suo guidatore nella guida su asfalto. Ma, ovviamente, questo significa rinunciare a tutto quello che la Classe G è in grado di fare in fuoristrada: in questo settore la G è semplicemente inarrivabile per tutta la compagnia di Cayenne&Co che ne escono con le ossa rotte. Ecco perché ne raccomandiamo l’acquisto solo a chi è veramente orientato ai criteri di “inarrestabilità” e classe innata della Geländewagen: valori che si pagano con una guida che induce alla rilassatezza fra le curve, dove la G Class predilige non “strafare”.

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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In fuoristrada? Giudicate voi!


Un video, più di tante altre parole, vi può dare una dimostrazione di quanto può fare una G. E questo è solo un assaggio: quella che avevamo in prova è stata strapazzata molto, ma molto di più…
Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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L’evoluzione della Classe G anno per anno

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada

1979: La Classe G viene presentata per la prima volta alla stampa nella Francia meridionale. Avvio della produzione con i modelli 230 G, 240 GD, 280 GE e 300 GD.
1980: La gamma è ampliata da una versione furgonata chiusa a passo corto o lungo.
1981: Primo facelift. Per i modelli 280 GE e 300 GD sono disponibili nuovi equipaggiamenti a richiesta: cambio automatico, climatizzatore, sedili supplementari singoli per il piano di carico, serbatoi supplementari, tetto tropicale, griglie di protezione per i fari, verricelli, un hard-top per la versione Cabrio e presa di forza meccanica. I colori a disposizione passano da cinque a 22.
1982: La 230 G viene equipaggiata con un impianto a iniezione e viene ribattezzata 230 GE. A richiesta sono disponibili sedili Recaro, riscaldamento supplementare, pneumatici larghi su cerchi in lega e parafanghi ampliati.
1983: La 230 GE è disponibile a richiesta anche con cambio automatico a quattro marce. Con il secondo facelift vengono introdotte quattro nuove vernici metallizzate e un cambio a cinque marce, cui si aggiungono il servofreno tandem da otto pollici e una nuova capote ripiegabile per la versione Cabrio.
1985: Facelift con introduzione nella dotazione di serie di bloccaggi del differenziale, chiusura centralizzata, contagiri e paraurti posteriore in due parti.
1986: Per la 230 GE è disponibile un catalizzatore regolato.
1987: Quarto facelift con alzacristalli elettrici, antenna automatica, copertura del vano bagagli e serbatoio maggiorato. Presentazione della 250 GD da 62 kW/84 CV.
1988: Nuovo motore diesel a sei cilindri per la 300 GD. I sedili anteriori vengono equipaggiati con i braccioli.
1989: A settembre, presentazione all’IAA di Francoforte della nuova Serie 463 a trazione integrale permanente con ABS disattivabile.
1990: Lancio della Serie 463 con le versioni 230 GE, 300 GE, 250 GD e 300 GD. Tre le versioni di carrozzeria disponibili.
1992: Viene presentata la nuova 350 GD TURBODIESEL. A richiesta sono disponibili TEMPOMAT, copertura della ruota di scorta in acciaio legato, predellini laterali, copertura del vano bagagli e inserti in radica di noce.
1993: Presentazione del modello speciale 500 GE. Dispone di un equipaggiamento molto raffinato e la sua produzione è limitata a 500 esemplari.
1994: Secondo facelift della Serie 463 con dischi freno anteriori autoventilanti e airbag lato guida.
1995: Tutti i modelli della Classe G vengono equipaggiati con chiusura centralizzata, telecomando e immobilizzatore elettronico.
1996: Vengono presentate la Classe G Cabrio con capote elettroidraulica e la G 300 TURBODIESEL. Facelift e valorizzazione dell’equipaggiamento di serie con l’introduzione di impianto tergilavafari, TEMPOMAT e airbag lato passeggero.
1997: Per la G 300 TURBODIESEL e la G 320 è disponibile il cambio automatico a cinque marce a gestione elettronica. La 290 GD TURBODIESEL da 88kW/120 CV sostituisce la 290 GD con motore diesel aspirato.
1998: Mercedes-Benz presenta la nuova G 500 con motore V8 (218 kW/296 CV).
1999: Il volante multifunzione va ad arricchire la dotazione di serie della Classe G. Viene presentata la G 55 AMG. Il suo motore V8 eroga 260 kW/354 CV. Viene lanciata la G 500 Guard Mercedes-Benz in tre diverse versioni speciali blindate.
2000: Al Salone dell’Automobile di Parigi vengono presentati i nuovi modelli 2001, con interni rinnovati per offrire ancora più comfort. Nuovo motore V8 diesel (184 kW/250 CV) per la G 400 CDI. I modelli V8 adottano nuovi cerchi in lega, mascherina del radiatore cromata e paraurti in tinta con la vettura.
2001: All’IAA di Francoforte viene presentata la Classe G con i nuovi sistemi di gestione della dinamica di marcia. Tra questi figurano l’Electronic Stability Program ESP®, il Brake Assist (BAS) e la nuova gestione elettronica della trazione (ETS).
2002: Esce la nuova G 270 CDI con motore diesel a cinque cilindri da 115 kW/156 CV.
2003: La Classe G adotta gli indicatori di direzione integrati nei retrovisori esterni.
2004: Première internazionale della nuova G 55 AMG con V8 Kompressor da 350 kW/476 CV.
2006: Lancio della nuova G 320 CDI con motore diesel (224 PS/165 CV) e filtro antiparticolato di serie.
2007: Nuovo facelift. Gruppi ottici posteriori a LED. Nuova strumentazione con quattro strumenti circolari analogici con cornici cromate. Nuovo volante multifunzione a quattro razze, consolle modificata. COMAND APS di serie per i modelli G 500 e G 55 AMG.
2008: Mascherina del radiatore modificata con tre lamelle. Nuovo motore V8 da 5,5 litri e 388 CV (285 kW). Kit vivavoce Bluetooth per il cellulare.
2009: Nuovi sedili e configurazione dell’abitacolo rielaborata
2011: Motore V6 diesel per la G 350 BlueTEC con avanzatissima tecnologia BlueTEC e iniezione di AdBlue® per livelli di emissione particolarmente bassi e con una potenza di 155 kW (211 CV).
Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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Pregi e Difetti

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada

Piace

-Linea senza tempo
-Esclusività
-Qualità costruttiva
-Comportamento in off-road eccelso
-Enorme possibilità di scelta e personalizzazione
-Motori V8 molto appaganti. Folli quelli griffati AMG

Non piace

-Comportamento dinamico su strade tortuose

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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Scheda tecnica


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Prezzi

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada

– G 500 102.888 euro
– G 500 Cabrio 103.586 euro
– G 63 AMG 141.046 euro
– G 65 AMG 269.880 euro
– G 350 BlueTec 88.005 euro

Classe G Professional
– 300 CDI Chassis 64.322 euro
– 300 CDI Station Wagon 73.210 euro
– 300 CDI Station Wagon Autocarro 73.210 euro

Mercedes Classe G 2012, G Cabrio e G 63 AMG: la nostra prova su strada
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