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Renault Eolab, il nostro primo contatto con il prototipo

Abbiamo provato la Renault Eolab, il prototipo di ricerca Renault da 100 chilometri al litro: ecco com’é e come va.

Di solito possiamo ammirare le concept car solo durante i Saloni ed in alcune occasioni particolari, guardandole senza poterle neanche toccare. Ci sono però dei giorni davvero speciali: siamo stati al circuito Ceram di Mortefontaine a nord di Parigi per provare in pista la Renault Eolab, il prototipo di ricerca del marchio francese capace di percorrere fino a 100 chilometri con un solo litro di benzina. Sono trascorsi solo pochi giorni da quando Renault ha fatto debuttare in anteprima mondiale al Salone di Parigi la Renault Eolab Concept, un prototipo gemello a quello da noi provato e creato con materiali ultraleggeri come l’alluminio, i compositi ed il magnesio abbinati ad una grande ricerca aerodinamica congiunta alle ultime tecnologie motoristiche della casa francese.


La Renault Eolab presenta infatti un design creato dall’aerodinamica: ogni particolare è studiato per migliorare l’efficienza di marcia. Il suo segreto è però il powertrain ibrido che utilizza un tre cilindri benzina da un litro capace di 75 cavalli ed un motore elettrico a magneti permanenti integrato nella trasmissione. Quest’ultimo riesce ad erogare fino a 68 cavalli ed una coppia motrice di ben 200 Nm. La trasmissione è invece a tre rapporti, i primi due dedicati principalmente alla propulsione elettrica ed il terzo, ma anche il secondo all’occorenza, al motore termico con funzionamento ibrido, con il guidatore che può sfruttare due diverse modalità di funzionamento che permettono un’autonomia di ben 66 chilometri a zero emissioni.


Renault Eolab però si spinge oltre e propone delle soluzioni tecnologiche capaci di ridurre ulteriormente i consumi. Un esempio sono le ruote, dotate di cerchi con un dispositivo integrato che chiude le feritoie migliorando l’aerodinamica quando i freni non hanno bisogno di essere raffreddati. Oltre a questo la Eolab dispone anche di alcuni flap laterali al posteriore e di uno spoiler attivo che fuoriescono a velocità elevate così da non rovinare l’efficienza aerodinamica alle basse velocità. A migliorare l’aerodinamica ci pensa anche l’assetto che si abbassa di 25 millimetri fino a 70 chilometri orari per poi scendere di altri 25 millimetri al superamento di tale soglia, così da diminuire il passaggio dell’aria sotto l’automobile e migliorare di conseguenza l’efficienza di marcia.

Tutte soluzioni che concorrono al raggiungimento di un Cx inferiore del 30% rispetto al valore di una Renault Clio 4, vettura rispetto alla quale pesa ben 400 chilogrammi in meno nonostante la presenza del sistema ibrido ZE che complessivamente influisce sulla massa del veicolo per 150 chilogrammi. Innovazioni moderne hanno pemesso così di continuare una strada già scritta nel passato: già nel 1997 Renault aveva realizzato un prototipo capace di percorrere 100 chilometri con soli 1.94 litri di benzina, la Renault Vesta 2. La nuova Renault Eolab è, per alcuni versi, una vera e propria erede del progetto Vesta e si propone con consumi dimezzati e con una configurazione a quattro posti particolarmente studiata.


Le dimensioni esterne sono infatti da segmento B “pura”, 4.070 millimetri di lunghezza in un design compatto che ricorda quello delle hatchback. Per migliorare l’aerodinamica si è però scelto di abbassare e rastremare il tetto dell’auto ma, per non influire in maniera negativa sull’abitabilità, Renault ha deciso di abbassare di cinque centimetri l’altezza dei sedili, avanzandoli di 150 millimetri per sfruttare al meglio lo spazio dell’abitacolo. Una scelta davvero azzeccata visto che, salendo in auto, l’abitabilità è davvero ottima sia per larghezza, sia per altezza e per posizione di guida, bassa con volante alto e grande visibilità. Per migliorare l’aerodinamica e fornire una visione posteriore più ampia la Renault Eolab utilizza delle videocamere esterne al posto degli specchietti retrovisori, riproducendo le immagini su alcuni piccolo schermi posizionati all’interno dell’auto.


Renault Eolab 2 Spostare in avanti la seduta ha permesso anche una migliore distribuzione dei pesi, riducendo però lo spazio per gli organi meccanici all’interno del vano motore. Questo problema è stato risolto grazie ad una minimizzazione degli organi meccanici, con il sistema ibrido che si integra nella trasmissione ed il motore termico che risulta particolarmente compatto ed inclinato di 49 gradi. Proprio il motore, per la riduzione dei pesi e del miglioramento aerodinamico, utilizza un particolare impianto di scarico accorciato. Sempre nell’ottica della riduzione del peso, Renault è riuscita a risparmiare 130 chilogrammi sulla carrozzeria, 110 negli equipaggiamenti interni ed altri 160 tra telaio e componenti meccaniche. Ciò ha permesso di utilizzare organi meccanici più piccoli del normale, risparmiando peso pur mantenendo le stesse prestazioni. Un esempio sono le gomme Tall and Narrow di Michelin da 145/70 R17, oppure i piccoli freni a disco firmati Continental con il nuovo Compact Future Brake, un sistema che, in un unico componente compatto, integra il servofreno ed i vari sistemi di sicurezza come ABS ed ESP.

Renault Eolab 3 Mettendosi al volante della Renault Eolab ci si accorge subito della visione futuristica degli uomini della Losanga. L’abitacolo è semplice e funzionale ma integra tutto il necessario per la guida, dal navigatore ad un impianto di infotainment con schermo da 11 pollici che riporta svariate informazioni sulla guida e sull’efficienza della vettura. Una volta avviato, il prototipo si comporta proprio come una vettura elettrica, basta mettere il cambio in D e togliere il freno di stazionamento per iniziare a viaggiare in totale semplicità. La risposta dei freni non dona immediata confidenza vista la presenza del sistema per il recupero dell’energia ma nonostante ciò la Renault Eolab risulta davvero facile da guidare. Basta infatti schiacciare sul pedale destro per gestire la velocità come su qualsiasi auto con cambio automatico con la trasmissione che gestisce da sola i tre rapporti accendendo e spegnendo di conseguenza il propiulsore termico.


Sul prototipo che abbiamo potuto provare in pista la trasmissione non era ancora perfettamente tarata, dando qualche piccolo strappo nei cambi di marcia. Nonostante ciò la vettura ha risposto più che bene alle sollecitazioni, esibendosi in accelerazioni convincenti e rivelandosi piacevole da guidare. Proprio la trasmissione risulta particolarmente innovativa e complessa. Il “cambio” della Renault Eolab non utilizza infatti alcuna frizione, essendo, in pratica, un sistema a tre rapporti abbinato ad una presa diretta dei due motori. A basse velocità viene infatti utilizzato solo il motore elettrico con il termico che entra in funzione collegandosi alle ruote anteriori quando viene richiesta una maggiore potenza solo in seconda e terza marcia. Le prestazioni sono così particolarmente interessanti vista la media consumi di 100 chilometri al litro: la Renault Eolab scatta da 0 a 100 chilometri orari in 9 secondi netti e propone buone doti di ripresa grazie alla grande coppia dell’unità elettrica. Proprio il motore elettrico è in grado di portare la Renault Eolab ad una velocità massima di 120 chilometri orari grazie al pacco batterie al litio da 400 V e 6.7 kWh. L’handling è simile a quello di una vettura tradizionale con la particolare leggerezza della Eolab che influisce in maniera positiva sulla guidabilità, soprattutto in percorrenza di curva.

Certo quest’auto non è ancora pronta per arrivare su strada, ma Renault vede nella Eolab un vero e proprio laboratorio, un prototipo di ricerca pensato per sviluppare le tecnologie che faranno pian piano diminuire i consumi e le emissioni della gamma della Losanga nel corso dei prossimi anni. In questo stadio prototipale tuttavia la Renault Eolab ci ha convinto pur essendo ancora in fase “larvale”, con Renault che ci ha dimostrato che il futuro con auto da 100 chilometri al litro potrebbe non essere poi così lontano.

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